Wine Experience
Dalla redazione
lunedì 5 ottobre 2015

La grappa, un mito italiano

"Grapperie Aperte" e giornata di festa alla distilleria Castagner di Visnà di Vazzola (TV)

Raffaella Zanovello


In occasione dell'evento Distillerie Aperte, anche quest'anno la delegazione Ais di Vicenza ha partecipato raccogliendo l'invito della distilleria Castegner in provincia di Treviso. Un programma che per l'intera giornata ha coinvolto un flusso continuo di persone, sin dall'inizio della mattinata di domenica 4 ottobre, con visite guidate alla distilleria e spiegazione di tutto il processo produttivo, dal controllo della materia prima alla distillazione, trasformazione, imbottigliamento.

Qualche dato interessante emerso dalle spiegazioni: 116 sacchi di stoccaggio della materia prima per un totale di 230 mila quintali, 2 mila quintali al giorno di prodotto lavorato, una zona invecchiamento con 2 mila tra barriques e tonneaux. Ecco che per Castagner la grappa è un prodotto tecnologico moderno, derivante da una materia prima sanissima e perfetta che giunge ad avere una qualità elevata e crea emozione. Anche se un tempo la grappa ha dovuto subire l'invasione del wisky, ha avuto e sta tuttora avendo il suo periodo di rinascita e di fortuna.

La grappa è stata protagonista anche durante l'aperitivo, proposta in svariati tipi di cocktail. Una particolare grappa, versatile, distillata ben 5 volte per il massimo della purezza e che mira ad entrare a far parte del vasto panorama dei cocktail con accostamenti creati ad hoc. Una vera sorpresa e un altro successo per Roberto Castegner che oltre a questo prodotto, studiato tre anni, è risultato vincitore, per il secondo anno consecutivo, all'Oscar del Vino come miglior distillato d'Italia con una grappa invecchiata 15 anni che non teme confronti con i grandi distillati internazionali.

Il concerto da parte della banda "Don Bosco" di San Donà di Piave ha allietato i presenti e li ha poi condotti al pranzo conviviale e successivamente alla continuazione della festa con le degustazioni guidate della grappa 2015, tenute in maniera impeccabile dal sommelier Graziano Simonella.

L'affascinante mondo degli spirits italiani è tutto da scoprire e quale modo migliore se non chiedere al patron della distilleria, l'affabile Roberto Castagner che prima di tutto introduce la fase di degustazione con la storia della sua azienda e della sua grappa concepita ben 15 anni fa. Se la grappa moderna richiede invecchiamenti più lunghi e la barrique dona il massimo dell'espressione, è anche giusto saperla proporre in bicchieri giusti. Ogni grappa ha il suo bicchiere. L'approccio alla degustazione deve essere perciò lento, senza fretta, anche ad occhi chiusi, con il naso che lentamente si avvicina al bicchiere per cogliere un impatto olfattivo con un messaggio di profumi ed aromi caldi ed avvolgenti. Se a distanza ci si rende conto che si avvertono i fiori secchi e la vaniglia, più ci si avvicina al bicchiere che lentamente si scalda, si intuiscono i piccoli frutti rossi sotto spirito, le note legate all'affinamento. Sentori che diventano reali con il primo assaggio e l'avvolgenza in bocca fa scoprire le fine note di liquirizia e tabacco. Ad occhi chiusi la morbidezza riporta al grandi distillati francesi e quel che resta in bocca è una lunghezza interminabile, una grande evoluzione ma anche, alla fine, il messaggio ancestrale della grappa. Grappa Mito Barrique Riserva è una couveè di merlot, pinot nero e cabernet, invecchiati separatamente per 15 anni, un prodotto d'eccellenza e sorprendentemente delicato, nell'impatto alcolico viene privilegiata la morbidezza piuttosto che l'invadenza. Una grappa che ha una metamorfosi in tutte le sue fasi.

«La grappa è nel sentimento di tutti - commenta Roberto Castagner -, è un rito italiano e la sua credibilità è data dalla storia. Oggi la grappa è il futuro, è frutto di ricerca, tecnologia, informatica e crea lavoro, anche per i giovani. È un importante prodotto di qualità. È un orgoglio parlare di grappa oggi, stiamo vivendo il rinascimento. Non è più paragonata al prodotto di una volta simboleggiato dall'alpino che ne faceva uso. Oggi abbiamo professionalità ed investimento e passione. Parliamo di spirit d'avanguardia, abbiamo l'avvicinamento delle donne, più gente del sud che beve grappa, siamo usciti dagli stereotipi di una volta e abbiamo un consumatore più preparato. Tutti vogliono bere meglio, dai giovani trentenni che si avvicinano ai cocktail dove vince la leggerezza e l'armonia, all'anziano che chissà che grappa beveva una volta e che ora si accorge con gusto e soddisfazione e che di sicuro non tornerebbe più indietro nel tempo. Come il vino anche il distillato provoca emozioni piacevoli. In uno slogan potrei lanciare questo messaggio: ag-grappa-ti alla vita».



 

 

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