Wine Experience
Dalla redazione
mercoledì 21 ottobre 2015

L'Umbria in una verticale: il Rubesco Lungarotti

Tre annate per immergersi nel Torgiano Rosso Riserva più famoso del mondo

Francesco Mancini


E’ tempo d’autunno e la delegazione di Belluno lo ha inaugurato nel migliore dei modi al ristorante “Al Borgo” con una verticale di spessore: il Rubesco, Torgiano Rosso Riserva della cantina Lungarotti, sinonimo di Umbria e di tradizione vitivinicola. Alessandro Alì, direttore commerciale dell’azienda, come un moderno Virgilio, ha introdotto e accompagnato i sommelier presenti nel mondo Lungarotti e del suo vino più rappresentativo, il Rubesco appunto.
La partenza è con il botto: l’annata 1997, annoverata universalmente come una delle migliori dell’ultimo ventennio. Degustarlo è quasi una meditazione; stupiscono la perfetta pulizia, oltre ad una grande complessità e freschezza ed un finale che va in continuo crescendo. Si passa poi all’annata 2000: il sentore chiaro di frutta matura ci ricorda quanto quell’estate sia stata particolarmente calda; questo prodotto è in pieno divenire ed ha ancora molti anni davanti a sé. Finiamo il nostro approccio con il giovane Rubesco Riserva  2009; tutte le percezioni, sia a livello di profumi sia gustativi, nette nei “fratelli” maggiori, sono qui  solo in fase di abbozzo, ma è un privilegio apprezzarlo in giovane età in quanto si può capire che è un vino predestinato a grandi successi. Tre annate per capire l’evoluzione di un vino prodotto e pensato per stupire, per essere aspettato.

Al Borgo le sorprese non sono finite: i vini Lungarotti sono stati protagonisti durante tutta la cena. A rilassare le papille gustative dall’impegnativa verticale ci hanno pensato le bollicine del metodo classico brut millesimato 2012 di uve chardonnay e pinot nero. L’unico bianco fermo della serata è un’altra perla: l’Aurente Chardonnay 2010, vino di grande struttura, ampio e caratterizzato da una grande complessità olfattiva, che sprigiona intense note aromatiche con eleganti sentori di frutta tropicale. Ancora Rubesco, stavolta l’inedito 2008, che accompagna il maialino arrosto con puré di fagioli gialét e ricotta profumata al curry. Il Torgiano Vin Santo 2009 chiude il cerchio di una serata perfetta, in cui l’Umbria e l’azienda Lungarotti sono stati protagonisti indiscussi. 
Grazie ad Alessandro Alì abbiamo potuto viaggiare attraverso le colline umbre e la delegazione bellunese ha sfogliato un'altra pagina importante del nostro ricchissimo patrimonio enologico. 

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