Assaggiato per voi
Dalla redazione
lunedì 23 novembre 2015

Sorsi di Sherry a ritmo di Flamenco

Quando un calice di vino incontra cibo e cultura di un territorio

Vanessa Olivo


Scenario inusuale per una degustazione, quello che si è presentato agli occhi dei partecipanti giovedì 19 novembre al Novotel di Mestre: tante tavole rotonde adornate da ventagli e scialli in richiamo allo stile gitano, calici scintillanti pronti per essere riempiti e un palco illuminato all’estremità della sala.

Serata condotta da un’appassionata Annalisa Barison, Presidente di AIS Emilia, che ha guidato i presenti alla scoperta dello sherry, connubio di tradizione, storia e cultura di una delle regioni più ammalianti della Spagna, l’Andalusia.

Hanno contribuito a ricreare un’emozionante e passionale atmosfera andalusa diverse esibizioni di flamenco offerte dalla compagnia “Viento Flamenco” di Lucia Tosto accompagnate dalla chitarra e dalla voce di Angelo Giordano, e la cucina andalusa di Antonio Cerullo, responsabile del ristorante Novotel di Mestre.

La storia dello Sherry inizia nel 1100 a.C. quando i fenici importarono la viticultura nella zona che oggi corrisponde a Jerez del la Frontera, allora battezzata Xera, il cui vino si chiamava Xérèz. Ma il popolo che lo ha fatto conoscere nel mondo sono proprio gli inglesi che lo hanno nominato, appunto, Sherry. Il vero appellativo oggi è comunque Jerez, ispirato alla terra di produzione di questo vino delimitata dal triangolo formato dalle città Jerez de la Frontera, Sanlucar e El Puerto Santa Maria. Tanti nomi, dunque, per un unico grande vino.

Uve prevalentemente Palomino, Pedro Ximénez e Muscatel, terreni albariza ricchi di calcare e silice e con grande capacità di ritenzione idrica, la formazione o meno del flor, l’utilizzo del metodo soleras e la mano sapiente dell’uomo sono alcuni degli ingredienti più importanti per un vino liquoroso di grande fama, anche se ultimamente un po’ sottovalutato, quale è lo Sherry.

 

In degustazione diverse tipologie di Sherry secchi e dolci:

  • Alvear Fino CB – Montilla/Moriles. Vino di un delicato giallo paglierino con lievi sfumature verdoline di una luminosità inaspettata favorita dalla formazione del flor all’interno delle botas. Al naso sprigiona ricordi di fiori gialli, frutta secca, frutta sotto spirito e un’accentuata salsedine che richiama il cappero salato. In bocca l’alcol non arriva subito, avvolge il palato con una percezione di burrosità accompagnata da note di vaniglia e nocciolina, chiudendo con una scia sapida. Servito con Tapas e tortillas di patate.
     
  • Manzanilla Dry – Gutierrez Colosia. Come il precedente, all’esame visivo colpisce per la sua brillante lucentezza. Anche in questo caso l’invecchiamento in botte avviene con la formazione del flor. Al naso ha una mineralità più delicata del precedente, con sentori floreali, fruttati, speziati accompagnati da percezioni di burrosità, boulangerie e toni mielati. In bocca è equilibrato, mantiene il gusto coerente con le percezioni dell’esame olfattivo. La sapidità, caratterizzante questa tipologia di Sherry prodotta a Sanlúcar de Barrameda per via della vicinanza al mare dei vigneti, è comunque ben equilibrata con l’alcolicità e la struttura del vino. Servito con Pintos e cozze ripiene.
     
  • Jalifa Amontillado Solera Especial 30 Años – Williams & Humber. All’esame visivo questo campione si presenta di colore oro antico, varietà cromatica oltre l’ambra, luminoso e con una buona consistenza data sia dalla materia estrattiva che dall’alcol. Al naso è intenso, colpisce per i profumi eterei, sentori fruttati di tamarindo, carruba e frutta secca, minerali dati dalla presenza di una nota iodata e terziari di noce moscata, tostatura, caffè. L’ingresso al palato è secco, poi si allarga in una percezione di morbidezza per chiudere con un piacevole finale salato. Servito con Pata Negra e Paella.
     
  • Gran Barquero Oloroso – Perez Barquero/Montilla. Vino dal colore oro antico virante al mogano di ottima densità. Al naso è elegante e intenso, avvolge con note fruttate di ciliegia sotto spirito e dattero, sensazioni caramellate, eteree di brandy, minerali di salsedine, speziate di pepe e noce moscata, balsamiche di eucalipto. In bocca è secco, ben presenti morbidezza, sapidità e alcolicità in un’esplosione di gusto. Abbinato al salmone affumicato.
     
  • Colosia Cream – Gutierrez Colosia. Il colore ricorda il mallo di una noce, è luminoso, vitale. All’esame olfattivo presenta note dolci, di miele di castagno, eteree, fruttate di fico, tamarindo, frutta disidratata, noce, mandorla tostata, speziate di noce moscata e pepe, il tutto avvolto da una nota iodata. In bocca è caldo, il sorso è ricco e intenso, l’alcol etilico stempera la dolcezza che pur essendo importante non dà stucchevolezza. Il vino rimarca la sapidità in un equilibrio fra dolce e salato che alla fine regala una nota di eucalipto. Abbinato a Crema Catalana e tocino de cielo.
     
  • Pedro Ximenez – Hidalgo Jerez. Si presenta nel calice con un colore ricco, estremo ed unico che ricorda l’ebano. E’ un esempio di massima concentrazione, ossidazione ed estrazione, luminoso e viscoso nel bicchiere. Olfattivamente sorprende una potente verticalità al naso, la grande intensità. Presenti note fruttate di marmellata di fico, la percezione di un pizzico di menta, del balsamico, del cioccolato, del sottobosco, di foglie di tabacco, di tostatura e di note iodate. Avvolge il palato con un’intensa ricchezza estrattiva e una grande persistenza. Abbinato a cioccolato fondente 90%.
Eventi da non perdere
NATALE A CORTINA
NATALE A CORTINA
Appuntamento esclusivo per i soci AIS Veneto a Cortina d'Ampezzo per il pranzo degli auguri
articoli correlati
Dal Monte Amiata al Monte Baldo
domenica 7 aprile
TRAMÌETÌ 2019 Dos dei Caporai - Bianco Verona IGT
LE TANTE “VITE” DI GIORGIO
venerdì 1 marzo
ANDER 2018 - Bardolino DOC, SOC. AGRICOLA FRUCTUS VINEA SAS DI GIORGIO PASQUA DI BISCEGLIE
Welcome to San Francisco
giovedì 1 febbraio
Frisco - La Villana
ACCENTO D’OLTRALPE
giovedì 4 gennaio
VALPOLICELLA CLASSICO SUPERIORE 2019 - Monte Castelon