Arianna Cavion
Wine, Vineyard, wine maker: le tre parole magiche! Come destreggiarci in una conversazione in inglese a proposito di vino? Roberto Anesi con il garbo e la delicatezza dalla piacevolissima ispirazione British style, ci ha condotti attraverso un'interessantissima serata dedicata alla terminologia di base in lingua inglese per il primo appuntamento del 2016 di Degustando a Treviso. Partendo dalla vineyard, la vite, fino ad arrivare alla cellar, la cantina, attraverso tutti i passaggi del progetto vino.
Un'ampia sezione è stata dedicata al wine tasting: the appearance, the nose and the palate, con un'attenzione particolare dedicata alla "quality" cui gli inglesi tengono tanto in rapporto al prezzo del prodotto. È stato utile capire quanto a volte la cultura giochi un ruolo fondamentale nell'analisi sensoriale di un vino e come questo giustamente influenzi anche il vocabolario adottato e l'intera struttura tecnico-descrittiva proposta dalla WSET (Wine Spirit Education Trust). Abbiamo imparato ad evitare alcuni "falsi amici dei traduttori" di cui casi emblematici sono l'aromaticità nel suo significato di "ampiezza di profumi" e l'orange colour, da non confondere con gli orange wine ma da collocare propriamente nella gamma di sfumature dei vini rosè.
Piacevole conclusione della serata con piccolo giro del mondo attraverso una degustazione dai toni decisi: dall'inconfondibile Autolytic aroma sprigionato dallo Chardonnay in purezza nello champagne Bernard Pertois Reserve, il monolitico Sauvignon di Cloudy Bay, l'intrigante round body dello Zindandel di Francis Ford Coppola, per finire con l'oro vellutato del Gruner Veltliner dell'Eiswein di Hans Tschida.
Thanks Roberto and see you soon!