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Dalla redazione
mercoledì 6 luglio 2016

Quando il Prosecco è Superiore

visita all’Azienda Dea Rivalta

Federico Cocchetto


Sabato 2 luglio si è rivelato un giorno speciale per la visita all’Azienda Dea Rivalta. Nella sede di Bigolino di Valdobbiadene - dove si trovano gli uffici, i locali destinati allo stoccaggio, la linea di imbottigliamento e la sala di degustazione - i sommelier di AIS Treviso hanno goduto dell'esclusiva accoglienza della padrona di casa, Daniela Caldart, raffinata donna del vino che ha raccolto le redini del padre nella conduzione della prestigiosa azienda nel cuore della DOCG Conegliano Valdobbiadene. Dopo una fase iniziale (intorno agli anni '80, quando il nome era solo DEA) dedicata alla raccolta di uve per conto di un’altra ancor oggi importante realtà del settore, la famiglia Caldart decise di operare in autonomia affiancando al marchio originario Dea un nuovo segno distintivo: Rivalta. Due entità che corrono ora parallele, per assecondare così i clienti fidelizzati al marchio primordiale, proponendosi, al contempo, ai nuovi estimatori del prodotto con la nuova e personalissima veste.
Dai 6ha di vigneti di proprietà nel Collalto, cui si aggiungono i 4ha in affitto di San Pietro di Feletto, si ricava una produzione di circa 100.000 bottiglie, di cui 20.000 costituite da quelli che Daniela identifica come prodotti top, la cui esclusività è caratterizzata dall'utilizzo della prima spremitura che porta alla creazione del brut “Nero”, del Millesimato Dry “Solitario” e del tranquillo “Nativo”.


 

La degustazione - tenutasi nell'apposito locale termo condizionato quanto mai appropriato vista l'afosa giornata estiva - si è snodata attraverso le diverse tipologie che hanno rivelato un imprinting aziendale votato al prodotto di qualità.
L'inizio è stato riservato al Brut “Convivio”, entusiasmante per il fine perlage, la spuma molto persistente e un'importante sapidità rappresentativa della peculiarità del suolo di origine, con ottima freschezza ad accompagnare il lungo finale. Il Millesimato Dry “Solitario”, prodotto top che ha dato lo spunto per un piacevole confronto con Daniela in merito all'utilizzo del termine millesimato e alla presenza del residuo zuccherino, si è offerto al naso delicatamente e con misurata sensazione di dolcezza (pur con 26 gr/l.), concedendo un sorso di ottima freschezza e persistenza per nulla stucchevole.
Al “Nativo”, da Glera in versione tranquilla, il compito di rappresentare l'origine della tradizione: di effervescenza  leggermente petillant, ha olfatto rivelatore di sentori fruttati e gusto caratterizzato da piacevoli ritorni floreali.
L'esclusiva accoglienza di Daniela ha trovato, quindi, ulteriore conferma nella grande sorpresa riservata successivamente per tutti i presenti: una verticale di cinque millesimi del top Brut “Nero”, così denominato perché inizialmente pensato in assemblaggio con il Pinot Nero.
La particolarità sostanziale di questo prodotto è da ricercare, oltre che nella prima spremitura, nella sosta in autoclave per un periodo di sei mesi, che conferisce giusta forza per affrontare il tempo in modo esemplare.
Il “Nero” 2015 è dello stesso fine perlage del “Convivio” degustato in precedenza, svettando per estrema eleganza e tipicità di naso, con aromi coerentemente riproposti al palato.
Ha destato autentico stupore il “Nero” 2013, di bollicina sottilissima, naso molto intenso, addirittura fumé, bocca intensa che ha subito espresso una struttura ed un corpo tali da richiamare gli abbinamenti più importanti.
I millesimi 2012, 2010 e 2009 hanno evidenziato un filo conduttore unico: in crescendo, dal più giovane al più maturo, l’assonanza con il metodo classico, autorevole e riconosciuta da tutti i partecipanti, con una tonalità comune e via via sempre intensa da avvicinarsi a note dorate, senza la minima cedevolezza, ma con incredibile capacità di ulteriore evoluzione. Dai sentori di miele d’acacia, violetta, timo, fragranze   di profumeria del 2012, alle note di miele  millefiori, giglio e mughetto, pasta di pane in lievitazione ed un tocco d’esotico proprie del 2010, fino ai colori dell'oro, al perlage sottile e rado, naso in evoluzione con rosmarino, confettura di bergamotto, rosa, crema pasticcera, babà al rum, leggero smalto, rotondità gustativa intrisa di sentori di aromi di pasticceria del magnifico 2009, di mirabile lunghezza.
Il momento finale del congedo ha  regalato ai sommelier, nell'emozionante ringraziamento rivolto a Daniela Caldart, la piena consapevolezza della grande qualità del lavoro svolto dall'azienda DEA RIVALTA, vigneron impeccabile e laborioso delle splendide colline di Valdobbiadene.

Eventi da non perdere
Degusta Visitando: Azienda Agricola Dea Rivalta
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La passione della famiglia Caldart
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