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Dalla redazione
domenica 7 agosto 2016

Il Brunello di Montalcino

Alessandro Fiorini


Montalcino è una piccola cittadina ubicata in Toscana, a circa quaranta km a sud della città di Siena, in una zona pressoché centrale dove il paesaggio agricolo, collinare e le bellezze architettoniche, hanno fatto si che dal 2004 sia stata iscritta dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità.

Il comune di Montalcino, con le frazioni di Castelnuovo dell’Abate, Sant’Angelo e Torrenieri, si sviluppa interamente su una grande collina, dove il territorio complessivo arriva a coprire circa 24.000 ha, delimitato dai fiumi Ombrone, Asso e Orcia. Solo il 15% del territorio citato è destinato alla produzione dei vini di Montalcino, tra i quali troviamo il famosissimo “Brunello di Montalcino”, prodotto esclusivamente con uve Sangiovese, a Montalcino, appunto, chiamato “Brunello”.

La forma di allevamento più diffusa in vigna è il cordone speronato con potatura corta.

Il territorio di Montalcino, pur sviluppandosi su un’unica collina, ha numerosi ambienti pedologici per essersi fornata in ere geologiche diverse. Le zone più basse, infatti, sono costituite da terreni abbastanza sciolti, originatisi nel quaternario. Salendo, il terreno si arricchisce di scheletro derivante dalla decomposizione di rocce, in particolare galestro e alberese.

Il clima, tipicamente mediterraneo e tendenzialmente asciutto assume, per certi versi, connotazioni continentali data dalla posizione intermedia tra mare e appennino centrale.
Una buona ventilazione, presente in modo particolare nella fascia intermedia della collina, evita gelate o brinate tardive e garantisce le condizioni migliori per lo sviluppo vegetativo della pianta.
Avvallamenti, territorio con versanti e orientamenti diversi tra loro, scarto altimetrico produttivo che si sviluppa tra i 120/650 m slm, determinano dei microambienti diversi, anche in zone molto vicine tra loro.

Il Consorzio “Brunello di Montalcino” nasce nel 1967, poco dopo il riconoscimento della D.O.C. Nel 1980, con Decreto del Presidente della Repubblica ottiene il riconoscimento della D.O.C.G.
Il disciplinare di produzione per il vino Brunello di Montalcino prevede come zona di coltivazione esclusivamente quella all’interno del comune di Montalcino con vitigno Sangiovese. La resa massima dell’uva non deve superare gli 80 q per ha; affinamento minimo per due anni in legno e quattro mesi in bottiglia (sei mesi per la tipologia riserva); gradazione alcolica minima di 12,50% Vol e immissione al consumo dopo 5 anni dalla vendemmia (sei anni per la tipologia riserva).

Con Massimo Castellani, delegato AIS Firenze e ambasciatore dei vini toscani, scopriremo i segreti del Brunello di Montalcino.

 

A breve sul portale il dettaglio della serata ....
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