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Dalla redazione
venerdì 30 settembre 2016

IL CERIMONIALE: arte tra convivialità e diplomazia

Arianna Cavion


È stata una piacevole serata quella di mercoledì 28 settembre con Alessandro Scorsone. E come poteva non esserlo? Sì perché l'accoglienza, l'educazione e la gioia del convivio sono e devono essere parte integrante del nostro essere quotidiano, del nostro modo di rapportarci alle persone che ci stanno accanto costituendo il nostro stile e approccio alla vita.
A queste regole di bon-ton date anche e soprattutto dal comune buon senso, si uniscono poi comportamenti e diktat che sono specifici di situazioni formale e che costituiscono il cerimoniere: iniziando dalla regola tout court della "destra", per gli incontri formali di capi di Stato, personalità politiche e del mondo religioso, passando attraverso i dettagli del posizionamento delle bandiere, delle precedenze, delle presentazioni fino ad arrivare alla gestione delle visite private, dei doni e alla cura dell'abbigliamento. 
In questo contesto si inserisce la figura professionale del sommelier, che oltre ad essere narratore del vino è sempre più garante delle regole del cerimoniere - nel suo ruolo di manager dell'evento -  ma anche ambasciatore capace di orchestrare risorse e strumenti. Alessandro ci spiega quanto prezioso sia il ruolo svolto da chi si assicura non solo del rispetto di dettagli e regole formali ma che é anche in grado di portare a tavola i propri ospiti nel migliore dei modi, con il garbo e l'eleganza che caratterizzano i momenti conviviali. Perché a tavola si è nudi di fronte all'essenza di se stessi e questo è bello ma allo stesso tempo sconcertante.

La seconda parte della serata vede protagonista Enrico Baldin e il suo Champagne Encry, un coraggioso progetto nato grazie alla collaborazione con la Maison Venue Blanche Estelle e all'acquisizione di territori nel Mesnil sur Orger. Partendo dal sorprendente Zéro Dosage 2009 - un "nature" come detta la tendenza di gran moda in Italia - entra in bocca come una lama tagliente ma chiude con una piacevolissima freschezza e pulizia tipica di vini nati da base eccellenti, passando attraverso i classici Brut 2009, più affabile e dei sentori di frutta più matura, al Millésime 2009 con la sua mineralità gessosa e la suadente nota di frutta tostata, fino a chiudere con il Grand Rosé 2010 con il suo 5% di pinot noir che conferisce una particolarissima nota terrosa per un vino elegantemente inusuale.

La serata si è conclusa con il tradizionale momento conviviale a fianco dei partner Dimensione Carne ed il ristorante Oro Basilico.

Una serata che ci lascia il ricordo di un perfetto oratore che con la sua gioviale autorevolezza ha condiviso la sua esperienza in un'atmosfera di gioiosa condivisione. Grazie e un arrivederci a presto!

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