Wine Experience
Dalla redazione
mercoledì 26 ottobre 2016

Più o meno, meno è più

Stile ed eleganza nel piatto e nel bicchiere

Alberto Cinetto


Volevo intitolare questo articolo "Less is more: Sushi wine experience" ma poi, al telegiornale, un richiamo dell'accademia della Crusca a limitare gli inglesismi in favore della nostra bella lingua, me l'ha impedito. 
Filo conduttore di questa serata è stata l'eleganza: un'eleganza parallela, tra cibo e vino, che si riscontra nella scelta delle materie prime, nelle capacità tecniche dell'uomo fino al prodotto finale. Tradizione millenaria?! Siì e no. il Sushi pur affondando le sue radici nel IV secolo, così come lo conosciamo oggi è un piatto "relativamente recente", che nasce intorno al 1850 durante la rivoluzione economica, quando i giapponesi, impiegati nelle imprese della Capitale (Edo, l'attuale Tokio)  avevano bisogno di un pasto veloce e leggero per poi tornare in ufficio a lavorare. e' in questo periodo che Hanaya Yohei (華屋 与兵衛), uno dei tanti gestori di bancarelle di sushi inventa il nigiri.

Ma qual è il segreto del sushi?! Cosa l'ha portato a diventare il fenomeno del momento?! Senz'altro lo stile semplice e raffinato che è proprio della cultura giapponese (semplicità che in alcuni casi è relativa: ci sono maki che hanno una preparazione estremamente elaborata ed una grande complessità di gusto) e la capacità di colpire sia l'occhio che il palato.

E grazie all'abilità degli sushimen del ristorante  i-Sushi di Padova abbiamo potuto vivere una serata affascinate ed interessante durante la quale abbiamo potuto abbinare, ad una selezione di sushi e sashimi, 6 grandi spumanti metodo classico "di casa nostra" e "d'oltralpe". 

 

Inutile dire che la riuscita dell'abbinamento dipende essenzialmente dalla struttura del vino. Certo, ci sono maki dalla spiccata aromaticità e complessità gustativa ma, essenzialmente, riso e pesce, cotto o crudo che sia, richiedono freschezza, mineralità e tanta delicatezza.
Personalmente ho apprezzato molto il Franciacorta di Bersi Serlini, il Trento Alperegis e sono rimasto veramente colpito dallo Champagne di Launois Lebrun che ha saputo avvicinarsi al sushi con eleganza, decisione ma senza mai sopraffarne gli aromi. "Augusto" di Dal Cero e "Reflets" di Jean Claude Buecher pur essendo due prodotti eccezionali nelle rispettive tipologie, hanno "pagato" un po' la loro grande struttura: specialmente "Augusto" che proviene da un lungo affinamento in legno.

Nel complesso una serata originale e, nelle intenzioni della delegazione di Padova, la prima di una serie di appuntamenti dedicati alla cucina etnica in abbinamento con i vini "migliori del mondo".

Occhio alla sezione eventi, per non rischiare di perdersi il prossimo appuntamento!

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