Carnet di viaggio
Dalla redazione
mercoledì 25 gennaio 2017

Il fascino delle vigne secolari

Visita alla cantina Roeno nel cuore della Valdadige

Vanessa Olivo


Giovedì 19 gennaio la delegazione AIS di Venezia si è recata in visita alla cantina Roeno, situata nella cosiddetta Terradeiforti, territorio di confine tra il Veneto e il Trentino. Ad accoglierci con entusiasmo all’interno della locanda adiacente la cantina è stata Cristina Fugatti, figlia dei fondatori Rolando e Giuliana, che ad oggi con la mamma e i fratelli Roberta e Giuseppe, gestisce l’azienda di famiglia. Abbiamo potuto quindi apprezzare un calice di Rosè Spumante Bardolino Chiaretto DOC, spumante prodotto da uve corvina, molinara, rondinella con metodo charmat lungo che ha allietato i presenti con una bollicina setosa, classe e freschezza. Nel frattempo Cristina ci ha fornito una panoramica dell’azienda: dall’origine del nome Roeno quale acronimo del nome del fondatore, Rolando, e la parola greca enos (vino), alla filosofia aziendale tesa ai continui studi del territorio e alla sperimentazione di nuovi prodotti fino alla descrizione della zona di produzione estesa in tutta la valle dell'Adige, arrivando ad abbracciare a nord anche il Trentino, e a Verona nella zona del Bardolino. Abbiamo poi visitato gli innevati vigneti di enantio a piede franco, racchiusi tra i Monti Lessini e il Monte Baldo e affiancati dal fiume Adige. Qui il territorio sabbioso e ricco di silicio ha impedito l’avvento della fillossera e si possono incontrare viti, che secondo alcuni studi effettuati, risalgono addirittura al 1820. Il ciclo vegetativo di queste piante è molto delicato, motivo per cui le potature non possono essere estreme e le stesse richiedono una cura quasi maniacale per non stravolgere i loro fragili equilibri. Con queste viti storiche viene prodotto l’Enantio Riserva Terradeiforti DOC, mentre con altre più recenti, ricavate dalle prime, si produce l’Enantio Terradeiforti DOC.

Torniamo alla locanda dove ci aspettano un gradevole tepore e una calorosa atmosfera, oltre che il pranzo, servito in abbinamento ai vini.

Assaggiamo le due versioni di Riesling Renano prodotte da vigneti coltivati tra Verona e Trento a circa 640 metri di altitudine, territorio insolito per il Riesling ma risultato molto vocato a seguito di uno studio di analisi del territorio. Il primo, il Praecipuus Riesling Renano 2014, vol. 11,5%, si presenta nel calice con una veste giallo paglierino ravvivata da riflessi verde-oro, sprigionando i classici sentori di idrocarburo e pesca, mentre al palato vi è un equilibrato gioco sinergico tra acidità, sapidità e residuo zuccherino. Il secondo, il Riesling Renano Collezione di Famiglia 2012, vol. 11,5%, prevede una maturazione di 18 mesi in botti grandi e un affinamento in bottiglia lungo 36 mesi esprimendo maggiore complessità, una piacevole eleganza e grande persistenza gusto-olfattiva.

Successivamente ci dedichiamo ai vini prodotti da uve enantio, vitigno dalla notevole carica polifenolica e dotato di grande acidità. L’Enantio Terradeiforti Doc 2012, vol. 14%, si presenta nel calice di un color rubino impenetrabile, solo inclinando il bicchiere si riescono a cogliere sul bordo delle sfumature purpuree, mentre sprigiona profumi di frutti di bosco accompagnati da quelli più evoluti di cacao e polvere di caffè. Il sorso è pieno, il tannino è presente ma evoluto, si intreccia con acidità, morbidezza e alcolicità in una buona persistenza. Assaggiamo poi l’Enantio Riserva Terradeiforti Doc 2009, vol. 15%, dotato anch’esso di un colore rubino dove inclinando il bicchiere si possono intravedere però delle sfumature tendenti al granato. L’impatto olfattivo è intenso, si possono riconoscere note balsamiche, seguite poi da note fruttate di mirtillo e sentori vanigliati. All’assaggio dominano freschezza e un’elegante trama tannica, ben equilibrate da alcolicità e morbidezza, di notevole persistenza.

Ultimo vino è il Cristina Vendemmia Tardiva 2013, 12%, uvaggio di pinot grigio, chardonnay, traminer aromatico e sauvignon. Dotato di grande limpidezza e dal colore giallo dorato, inebria con profumi di albicocca, datteri e fichi secchi. Al sorso si manifesta generoso, il residuo zuccherino è mitigato dall’acidità che ne sostiene la buona persistenza.

Ma è arrivato il momento di andare e lasciamo l’azienda Roeno con l’idea di tornare presto, e rivivere l’ospitalità, la grinta e la dedizione con cui la famiglia Fugatti conduce l’azienda di famiglia.

 

[foto di Bruno Bellato]

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