Martina Andretta
Una partenza in grande stile per la stagione 2018/2019 della delegazione di Treviso, nella prima delle proposte dedicate a degustazioni e approfondimenti tematici.
La serata, davvero spumeggiante, ha visto il debutto ufficiale del neo relatore Marco Comunian, il quale, magistralmente coadiuvato dal nostro presidente emerito Eddy Furlan, ci ha condotti in un viaggio attraverso “La France des Crémants”.
I Crémants, già vini mousseux, delineano una tipologia di produzione che si identifica nelle “altre” bollicine francesi, quelle ottenute con una seconda rifermentazione in bottiglia a cui deve seguire una sosta sur lattes di almeno nove mesi, mentre l’uscita in commercio deve avvenire dodici mesi dopo il tirage. Il risultato è un vino spumante, bianco o rosato, con una pressione atmosferica finale che si posiziona tra i 3,5 e i 4,5 bar.
Nel 1975 nasce l’istituzione del Crémant de Loire, che poi si è estesa un po’ in tutta la Francia, fino a sconfinare in Lussemburgo e Wallonia. Attualmente si annoverano dieci AOC, grazie all’ingresso dell’ultimissima Savoia.
Non solo Champagne quindi, ma bollicine di assoluto spessore anche a grande distanza da Reims e dalla sua cattedrale; vini che non hanno nulla da invidiare allo spumante più famoso del mondo, che stupiscono non solo per la loro bontà ed eleganza, ma anche per un equilibrio gustativo dato dalla cremosità, a un prezzo straordinariamente centrato.
Nell’ottica di vedere la Francia enologica come un grande orologio che scandisce una serie di interessanti appuntamenti, il nostro coinvolgente Marco, nel nostro viaggio ideale, ci ha fatti partire a mezzogiorno, e per mezzogiorno intendiamo l’Alsazia.
Un inizio en rosé di certo non in sordina, un la deciso e corposo che ha subito inquadrato questa “sinfonia” degustativa di alto livello.
Borgogna, Jura, Savoia, Die, Limoux, Bordeaux, Loira e Lussemburgo le successive tappe: diversi i terroir e i vitigni utilizzati, autoctoni e non; carbonica fusa col tessuto del vino; eleganza ed equilibrio le costanti.
Finale ugualmente rosé.
Una sinfonia a quattro mani che ha visto Marco Comunian nelle vesti di direttore d’orchestra e Eddy Furlan nel ruolo di primo violino. Il risultato finale: una performance spumeggiante e armonica, equilibrata e fine, ugualmente merito della direzione e dell’esecuzione.
Alla prossima, prosit!
VINI IN DEGUSTAZIONE:
Foto di Elisabetta Zanibellato