Claudio Serraiotto
Si è svolta a Lazise lo scorso fine settimana la manifestazione Anteprima Bardolino e Chiaretto, ospite il Salento Rosato. Con oltre 9 milioni di bottiglie piazzate sul mercato nel 2014, il Consorzio ha puntato ad un Rosato innovativo, che il mercato internazionale possa apprezzare e riconoscere in maniera inequivocabile, rendendo più fattiva la promozione. L'idea è di gestire un Chiaretto con sensazioni definite. I colori sono più tenui, comunque vivaci, e ricordano la polpa del litchi. All'olfatto e al gusto prevalgono le note agrumate, nelle varie declinazioni di arancia rossa di Sicilia, mandarino, pompelmo giallo e rosa, cedro, con ricordi di fragoline di bosco. Si confermano i sentori delicatamente floreali e di speziatura dolce, pepe bianco in primis. Le sensazioni sono tipiche della corvina raccolta con vendemmia precoce. Sono ben percettibili la freschezza e la sapidità, mentre il tannino resta impercettibile, sullo sfondo. Un vero Rosato di bianco vestito, beverino, che deriva da fermentazioni lente e controllate a bassa temperatura e spremiture soffici.
L'intenzione è quella di superare il Chiaretto tradizionale, con colori che andavano dal rosa cipria fino ad un porpora poco intenso e sensazioni che arrivavano alla caramella di lampone e alla ciliegia rotonda e matura. L'orizzonte è individuare 3 sottozone, recuperando una idea di Giovanni Battista Perez, che già alla fine dell'Ottocento distingueva tra il vino di Bardolino, quello di Caprino e quello di Sona, dividendo le aree maggiormente vocate per il Bardolino da quelle per il Chiaretto. È il progetto Bardolino Villages. Nella saletta degustazione per la stampa abbiamo degustato 59 campioni, annata 2014, qualcuno di vasca, tutti rigorosamente alla cieca. L'impressione generale è stata che molti produttori abbiano seguito le indicazioni del Consorzio, ottenendo dei prodotti molto validi.
A breve la pubblicazione delle degustazioni dei Bardolino e dei Chiaretto che ci hanno maggiormente colpito.