Dalla redazione
lunedì 31 luglio 2017

Sfumiamo i dubbi: le parole che dicono quanto zucchero c'è nelle bollicine

UNA MINI-GUIDA PER FAR LUCE NEL MISTERIOSO MONDO DEI TERMINI DEL VINO E IMPARARE COME SCEGLIERE QUELLO PERFETTO

Redazione


Se anche tu almeno una volta ti sei ritrovato di fronte allo scaffale delle bollicine senza sapere da che parte cominciare allora questa mini-guida ti saprà aiutare facendo chiarezza sulle denominazioni per fare l'acquisto giusto.
Come orientarsi tra Extra Dry, DryBrut, Pas Dosé, ecc.? La differenza è più semplice di quanto ci si aspetti: tali denominazioni indicano soltanto la diversa quantità di residuo zuccherino presente, e di conseguenza diverse occasioni di utilizzo.


(clicca sulla foto per ingrandirla)

Vediamo nello specifico le loro caratteristiche:

Cominciamo con il BRUT NATURE, che presenta un residuo di zucchero inferiore o uguale a 3 grammi per litro, per questo viene anche detto Dosage Zéro o Pas Dosé. 
A questa categoria appartengono ai vini più secchi, dal sapore deciso, l'ideale per accompagnare crudità di pesce e crostacei: scampi e gamberi.

Segue l'EXTRA BRUT con una concentrazione di zucchero che varia tra i 0 e 6 grammi per litro. 
Questo vino è sempre secco ma con una leggera nota di acidità che ben si presta ai piatti di portata a base di pesce, da provare assolutamente con una sontuosa “catalana”.

Il BRUT presenta un residuo massimo di 12 grammi di zucchero per litro: tuttavia l’acidità e l’effervescenza riducono notevolmente la percezione del modesto residuo zuccherino, regalando in bocca una delicata nota abbastanza morbida.
Risulta molto versatile per un consumo a tutto pasto o per un aperitivo spumeggiante accompagnato da un tagliere di salumi grassi.

Con l'EXTRA DRY entriamo nella fascia degli spumanti morbidi: 
grazie alla concentrazione zuccherina (tra i 12 e i 20 grammi per litro) questo vino è spesso un bel camaleonte. puoi giocare accostandolo ad esempio a cibi con discreta sapidità, acidità e tendenza amarognola come il crudo di Parma, una bruschetta con alici e mozzarella oppure un crostino con pesce spada affumicato. Ma puoi anche accostarlo a dei dessert delicatamente dolci, non una cassata siciliana ma un soffice prodotto da forno spolverato di zucchero a velo.

Il SEC, più noto come Dry o Secco, è invece un tranello: non farti ingannare dal nome, questo vino con i suoi 17-35 grammi di zucchero presenta marcate note dolci.
Puoi consumarlo con dei pasticcini secchi o se preferisci una degustazione di formaggi.

A seguire il DEMI-SEC: una bollicina da dessert, ideale per accompagnare dolci e dessert al cucchiaio grazie ad un residuo zuccherino compreso tra i 33 e i 50 grammi per litro. 

DOUX 'in fundo': siamo nel vivo dei vini dolci, dove il residuo zuccherino supera i 50 grammi per litro. Immancabili sulla tavola a Natale e Pasqua per accompagnare panettone, pandoro e colomba.

 
Ora sai tutto quello che ti serve per riconoscere il vino perfetto per la tua prossima cena con gli amici: non potrai sbagliare!

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