Vanessa Olivo
Lunedì 7 novembre la delegazione AIS di Venezia si è recata in visita da Garbellotto, azienda che dal 1775 si tramanda di generazione in generazione e si conferma una delle realtà più apprezzate nello scenario mondiale per la fabbricazione di botti, tini e barriques.
Per citare alcune delle più invidiate e stimate “imprese”, la Garbellotto Spa vanta la costruzione della Magnifica, la botte più grande al mondo, avente capacità di 333 hl e commissionata dalla cantina Tommasi in Valpolicella, oltre che forniture importanti alla Winery Gallo punto di riferimento per la viticoltura californiana.
Ad accoglierci Pier Ramazzotti, che ci ha accompagnato per tutta la visita spiegandoci ogni aspetto di questa tanto interessante quanto unica attività. Iniziamo dal parco legname, dove arrivano i tronchi, vengono segate le doghe e viene avviato il processo di stagionatura naturale all’aria aperta che dura almeno 8/10 mesi per centimetro di spessore. Il legno più utilizzato è il rovere, originario per lo più dalla Francia e dalla Slavonia, ma non mancano, seppur in piccola percentuale, il castagno, l’acacia e il ciliegio.
Anche la tecnologia ha il suo merito nel processo produttivo, infatti, grazie ad un progetto che ha visto la collaborazione dell’Università di Udine, è stato messo a punto un brevetto consistente in un programma che prevede l’analisi del legno delle doghe attraverso un sensore a raggi infrarossi che distingue le componenti chimiche e riporta sullo schermo di un pc la maggiore attitudine di quel legno identificando quattro categorie: Struttura, Equilibrio, Dolce, Speziato. Le doghe vengono separate in questi quattro gruppi e verranno create delle botti in grado di rispondere alle esigenze specifiche della cantina acquirente.
Particolare attenzione merita il processo di curvatura delle botti che viene effettuato a fuoco diretto dove il braciere viene alimentato con lo stesso tipo di legno per evitare contaminazioni aromatiche.
Al termine della visita, ci siamo poi recati nella sala degustazione dove, alla cieca, abbiamo potuto degustare e valutare i diversi corredi aromatici di un Merlot prodotto da Cecchetto nella sua versione neutra e nelle quattro diverse sfumature - Struttura, Equilibrio, Dolce, Speziato - dovute ad un breve affinamento in botti costruite con legni delle diverse tipologie.
[foto di Bruno Bellato]