Dalla redazione
lunedì 19 dicembre 2016

VISITA ALL' I.S.I.S.S. G.B. CERLETTI" di Conegliano

Museo Luigi Manzoni ed Enoteca Veneta

Franco Serena


Varcare le soglie di un istituto scolastico come l'I.S.I.S.S. “G.B. Cerletti” di Conegliano non è soltanto un’occasione per fare idealmente un passo indietro nel tempo – più o meno ampio – e rivivere quelle sensazioni ed emozioni della scuola che hanno hanno indubbiamente segnato il nostro percorso formativo e professionale. Significa anche, particolarmente per tutti coloro che hanno sentito il desiderio di studiare il vino diventandone conoscitori e comunicatori, entrare in uno dei templi storici della formazione e della ricerca tecnico-scientifica finalizzate a comprendere i processi naturali e umani che sono stati, e ancora sono, alla base della moderna viticoltura ed enologia.
Una visita importante, quella del 26 novembre scorso, per un gruppo di venti sommelier di AIS Treviso che, guidati dai professori Mocchi e Santantonio, hanno avuto l'opportunità di visitare l'Istituto, il Museo e la cantina del comprensorio scolastico. Al prof. Mocchi il compito dell'accoglienza e dell'appassionata lezione riguardante la figura di Luigi Manzoni - illustre studioso e ricercatore cui la scienza agronomica ed enoica in particolare devono moltissimo, padre dei famosi incroci 6.0.13, 2.15, 13.0.25, 1.50 - che, dal 1912 al 1958, fu dapprima insegnante e poi preside dell'Istituto e che molto contribuì a far rinascere la scuola enologica dalle ceneri del secondo conflitto mondiale. Dopo una spiegazione iniziale tenutasi nella bellissima sala di degustazione (ancor oggi utilizzata da studenti e degustatori), nel corso della quale il prof. Mocchi ha illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione di una sede museale quale massimo tributo alla figura dell'insigne scienziato, la mattinata è proseguita con la visita al Museo. Densi di curiosità ed emozione l'approccio alla moltitudine di materiale scientifico, di strumenti, di pubblicazioni e appunti originali del prof. Manzoni, oltre allo studio personale e all'equipaggiamento fotografico utilizzato dallo scienziato, che per primo si avvalse della fotografia (in quel periodo riservata ad una elite di persone) per la riproduzione della documentazione botanica fino ad allora affidata al disegno manuale. La fotografia, quindi, come mezzo per la conoscenza rivolta a tutti grazie all'immediatezza di informazioni che essa era in grado di trasmettere. Un luogo denso di significato, creato affinché il grande patrimonio di strumentazioni e di ricerca posseduto fosse messo a disposizione degli studenti e di tutta la comunità, e che al contempo consegna ai visitatori l'immagine di un uomo che, con instancabile dedizione e studio, ha rappresentato e tuttora rappresenta un esempio del progresso scientifico messo a disposizione della collettività.

Con le spiegazioni della prof.ssa Santantonio la visita si è spostata dapprima alla meravigliosa Aula Magna - oggi patrimonio nazionale, con le sue decorazioni realizzate da Antonio Maria Morera e il mirabile soffitto composto di motivi simbolici – dove è stata illustrata la storia di questa prestigiosa scuola istituta il 9 luglio 1876 con Regio Decreto di Vittorio Emanuele II, quindi alla Bottega del Vino (realizzata nel 1927 su volontà di Arturo Marescalchi e Giovanni Dalmasso, con arcate interne finemente decorate, pareti ad accogliere proverbi ed affreschi inneggianti al vino, nonché un bancone ed un tavolo di legno a donare la giusta sensazione di accoglienza e convivialità); infine alla cantina, situata (unitamente al convitto) nell'unità separata dalla sede centrale, dove vengono vinificate le uve provenienti dai vigneti dell'Azienda Agraria e nella quale si è avuta l'opportunità di assaggiare una parte della produzione aziendale, tra i quali hanno destato interesse il 2 PUNTO 15 - Vino Spumante Extra Dry, il LACES - Pinot nero Colli Trevigiani IGT e il NOVELLO - Colli Trevigiani IGT.

Non appare per nulla superfluo rinnovare i più sentiti ringraziamenti ai proff. Mocchi e Santantonio, al personale della cantina e della segreteria amministrativa per la disponibilità manifestata e per aver reso possibile un'esperienza importante di conoscenza e consapevolezza del giusto blasone della scuola enologica di Conegliano nel territorio trevigiano e nazionale.

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