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Dalla redazione
martedì 10 luglio 2018

Franco Adami: Verticale Vigneto Giardino

Federico Cocchetto


Venerdì 29 giugno la visita all’azienda Adami, a Colbertaldo, si è svolta con un format inequivocabilmente importante ed infallibile per far comprendere, a chiunque, cosa significhi Prosecco Superiore e la sua storia. Tutto ebbe inizio nel 1920 con l’acquisizione del vigneto, privilegiato da una disposizione che magnifica gli occhi e fa sentire l’osservatore una comparsa di scena di fronte ad un anfiteatro di stelle: è il Vigneto Giardino.

Fu allora che le basi furono gettate per una produzione così amorevolmente condotta ed interpretata, al punto tale che il nonno Abele ed il figlio Adriano si convinsero a vinificare separatamente le uve di questo vigneto rispetto a tutti gli altri. Alla ribalta si arriverà solo nel 1933, durante la Prima Mostra dei Vini d'Italia a Siena, con quello che viene riconosciuto come il primo “Cru” di tutto il mondo Prosecco: il Vigneto Giardino Asciutto Rive di Colbertaldo. Energia, passione e dedizione portarono a perfezionare un prodotto che trasuda l'anima e l'essenza del Conegliano Valdobbiadene, mantenendo generazione dopo generazione la genuinità e la tipicità del Prosecco. Di anni ne sono passati ed ora a guidare l'azienda ci sono Franco e il fratello Armando. Le innovazioni tecnologiche sono utilizzate per continuare ad evidenziare le espressioni legate alla diversità di ogni collina, di ogni vigneto, di quello che la natura regala quando il rispetto è reciproco. I racconti e le descrizioni di Franco sono state tali per cui si è potuto toccare quasi con mano cosa significhi essere vigneron nel cuore oltre che in vigna.

Ecco le impressioni  di Federico,  Gianni e Massimo sui campioni, attentamente presi in esame nella serata partendo dall'annata 2008 e terminando con la 2017:

2008

Colore dell’oro. Note ossidative che non penalizzano, ma anzi regalano espressività uniche di nocciole tostate, burro di arachidi, albicocca sciroppata e miele millefiori. Dieci anni sulle spalle regalano opulenza e carbonica setosa, senza smorzare un’incredibile freschezza gustativa. Persistenza lunghissima da metodo classico.

2009

Il giallo è vivace con bolle sottili, rare. Tourbillon odoroso con glassa al limone, caramella d’orzo e melone bianco maturo. L’attacco fresco è delineato da spuma setosa, cui fanno eco aromi di orzata dolce. Nella volta palatale l’allungo è notevole, fino alla sapida chiusura.

2010

Annata straordinaria, si comprende dalla pienezza e persistenza del sorso e la complessità del quadro aromatico. Intriganti note di idrocarburi, miele, mandorla e cera. Attacco morbido e centro bocca ispirata ancora dal frutto come pera e albicocca. Chiusura asciutta con ritorni delle note evolute.

2011

Estate calda e maturazione precoce delle uve. Colore vivido e spuma da manuale, con naso davvero originalissimo. La fragranza del frutto lascia spazio a sensazioni di macchia mediterranea, fieno e frutta matura. Sorso avvolgente, dove mela golden e miele di acacia faticano a cancellare un finale leggermente amaro.

2012

Bollicine sottilissime danno ancora slancio a qualche lampo verde. Colpisce l’olfatto più nervoso rispetto ad altri campioni, con miele leggero d’arancio, polpa di prugna, pompelmo maturo. Convince il residuo zuccherino bilanciato e rotondo. La bolla setosa dà verve ad una bocca fruttata.

2013

La preferita da Franco Adami. L'olfatto più tenue della verticale, ma elegante e di bella complessità.  Soprattutto erbe aromatiche, biancospino, miele e cereali. Sorprende per dinamica ed eccellente equilibrio, vivo ancora nel frutto e nel perlage.

2014

Paglierino brillante. Una vera macedonia: mela, pera, albicocca, ananas, banana e tanto altro, spolverata di zucchero a velo e miele. Assaggio roccioso e trascinante, ricco: nocciole, fiori gialli e ancora frutta. La sapidità fa capolino prima della lunghissima chiusura. Caso unico, 30% del vino base ha fatto malolattica.

2015

Splendida spuma molto persistente, bolle lente. Evidente il poutpourri di fiori di campo, coeso a biancospino, mela verde e pera croccante. Tanta freschezza in bocca, quasi pompelmo succoso, fanno di questo campione l’ideale con crudité di crostacei.

2016

Giallo paglierino molto tenue, si esprime estroverso nel giovane dualismo fiore-macedonia di frutta; poi ancora pompelmo e leggere note di orzo e cereali. Bella la progressione che dall'attacco morbido si sviluppa più per freschezza che per sapidità. Finale asciutto.

2017

Non ci si stanca mai di metterci il naso. Elegantissimo e fragrante di frutta appena colta, fiori primaverili ed erbette aromatiche. In bocca equilibrio ed armonia da cavallo di razza, l’attacco morbido dura un attimo, poi tanta freschezza e pulizia. Godurioso adesso, straordinario in prospettiva.

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