Una serata di alto profilo quella organizzata da AIS Padova, guidata dal delegato Rossano Moretto, dedicata ai “50 anni della DOC Alto Adige”. Relatore dell’incontro André Senoner, sommelier professionista e vincitore di diversi Trofei/Master, che ha condotto i partecipanti in un viaggio affascinante attraverso le diverse anime del vino altoatesino, un territorio di altitudine e precisione.
L’Alto Adige rappresenta un unicum nel panorama vitivinicolo nazionale. La maggior parte dei vigneti si sviluppa in prossimità dei corsi d’acqua, ma è l’altitudine a definire il carattere dei suoi vini. Le zone DOC — Valle Isarco, Terlano, Meranese, Santa Maddalena, Colli Bolzano e Val Venosta — racchiudono un mosaico di microclimi e suoli che conferiscono identità e finezza a ogni bottiglia.
Oggi la denominazione può contare su una produzione DOC pari al 96% del totale, con 86 Unità Geografiche Aggiuntive, di cui una quarantina realmente utilizzate. Un territorio che, pur rappresentando solo l’1% della superficie vitata italiana, esprime una concentrazione qualitativa di assoluto rilievo.
Sono circa 4.800 i viticoltori attivi, per una superficie di 5.850 ettari, collocati tra i 200 e i 1.000 metri di altitudine. La produzione è ripartita tra 65% vini bianchi e 35% rossi, con una ventina di vitigni coltivati; è la schiava a rappresentare la tradizione storica della regione.
Otto le aziende protagoniste della serata, selezionate per illustrare la varietà stilistica e territoriale del panorama altoatesino, con una prima parte dedicata alle cantine sociali, autentico pilastro dell’identità produttiva locale.
Le degustazioni
La Cantina di Terlano ha aperto la rassegna con il Pinot Bianco Riserva Vorberg 2022, vino dal profilo olfattivo complesso, tra erbe aromatiche, fiori e agrumi. Il sorso è vellutato e persistente, simbolo della longevità che contraddistingue i bianchi della cantina.
È seguita la Cantina Produttori di San Michele Appiano con il Chardonnay Sanct Valentin 2023: colore paglierino brillante, profumi di spezie dolci, frutta matura e agrumi. Il palato unisce freschezza e struttura, con un finale armonico e lungo.
La Tenuta Strasserhof, produttore privato della Valle Isarco, ha presentato il Kerner DOC 2024, nato dall’incrocio tra schiava e riesling renano. Verticale e fragrante, offre note di pesca, lime e menta, chiudendo fresco e sapido con grande equilibrio.
La Cantina Colterenzio ha proseguito la degustazione con il Sauvignon Lafòa DOC 2023, dal colore paglierino dorato e profumo intenso di pesca, mela cotogna e sfumature mentolate. Al palato è equilibrato e sapido, con una chiusura lunga e agrumata.
Elena Walch, icona dell’enologia altoatesina, ha presentato il Gewürztraminer Concerto Grosso DOC 2023, vino cremoso e strutturato, dal colore paglierino carico. Il naso, ricco di frutta candita, agrumi e fiori, introduce un sorso pieno, elegante e persistente.
La Cantina Sankt Pauls ha portato in degustazione la Schiava Missian DOC 2024, dal rubino lucente e dal bouquet di lampone, ciliegia e mirtillo. Al palato è fresca, agile e delicata, con tannini setosi e piacevole equilibrio.
Dalla Tenuta Tiefenbrunner / Schlosskellerei Turmhof è arrivato il Pinot Nero Riserva Linticlarus, rosso rubino profondo dai profumi di mirtillo, ciliegia matura, rosa canina e pepe nero. Armonico e strutturato, chiude con eleganza e lunghezza.
Infine, la storica Cantina Majoier Gummerhof ha presentato il Lagrein Riserva DOC 2022, dal porpora intenso e dal naso di ciliegia, frutti di bosco, sigaro e cuoio. Il palato è vigoroso e dinamico, sostenuto da una fresca energia e un finale fruttato e persistente.
La degustazione condotta da André Senoner ha offerto una sintesi perfetta del mondo vitivinicolo altoatesino: rigore tecnico, cultura cooperativa e capacità di valorizzare la montagna attraverso vini di precisione e profondità.
Otto calici per raccontare un territorio piccolo per estensione, ma immenso per qualità, dove ogni vino riflette l’anima delle sue valli e la maestria dei suoi produttori.
Un brindisi, dunque, ai primi cinquant’anni della DOC Alto Adige, simbolo di un’eccellenza che continua a crescere… in verticale.