Sessant’anni di passione: l’omaggio di AIS Veneto a “Bolle Inconfondibili” 2025
Si è tenuta presso l’Auditorium del Museo di Santa Caterina a Treviso una celebrazione che ha saputo essere insieme istituzionale e calorosa. AIS Veneto ha festeggiato i 60 anni dell’Associazione Italiana Sommelier nell’ambito di “Bolle Inconfondibili”, evento dedicato ai vini rifermentati in bottiglia. La mattinata, tra musica e testimonianze, ha ripercorso le tappe principali della storia associativa, rendendo omaggio alle persone che, con intuizione, carattere e dedizione, hanno contribuito a rendere AIS una delle voci più autorevoli dell’enologia italiana.
Assieme al Presidente Gianpaolo Breda, la presentatrice Chiara Perale ha guidato un racconto fatto di ricordi emblematici e pensieri per il futuro, dando spazio ai protagonisti di ieri e di oggi. Sul palco con loro il Vicepresidente di AIS Italia Marco Aldegheri, il Presidente Emerito Eddy Furlan e Graziano Simonella, ex Presidente regionale e Maestro della gestione servizi. Queste le voci che hanno fisicamente contribuito alla conversazione, ma tra le loro parole si sono chiaramente sentite anche quelle di chi, nonostante l’assenza fisica, è ancora profondamente presente nei ricordi e nelle attività quotidiane della vita dell’Associazione.
Gianpaolo Breda, Presidente di AIS Veneto, ha aperto così l’incontro: «La storicità, a differenza della storia, non è una semplice sequenza di eventi, ma un patrimonio valoriale e reputazionale costruito con l’impegno, la cura e lo spirito associativo. In sessant’anni, AIS ha saputo fondare i propri pilastri: l’autorevolezza, la formazione, la valorizzazione del territorio, la cultura enogastronomica, la comunicazione e lo sguardo verso il futuro. Oggi celebriamo non solo la nostra lunga tradizione, ma ciò che abbiamo costruito insieme, con il coinvolgimento di chi ci ha sempre sostenuto. Il mio pensiero va a tutti i presidenti che ci hanno preceduto e ai soci che, in ogni stagione, hanno incarnato il valore vero di questa grande famiglia».
Primo ospite a intervenire, Eddy Furlan ha risposto alla domanda su cosa volesse dire “autorevolezza”, come si costruisse e come si mantenesse: «L’autorevolezza è una parola grande e indica qualcosa che si ottiene con fatica, perseveranza e lealtà. Io però non l’ho mai usata nel mio percorso associativo. Preferisco parlare di carisma: si conquista progressivamente, è la fiducia totale dei tuoi collaboratori e si estende a tutti gli associati. Aver raggiunto di essere riconosciuto come carismatico è un patrimonio che custodisco gelosamente dopo 50 anni di impegno in AIS».
La conversazione è poi passata al ricordo di una grande figura scomparsa, Dino Marchi. Gli ospiti hanno dipinto un uomo di grande equilibrio e pazienza, capace di consolidare rapporti con il territorio e di dare credibilità all’associazione: «Io e Dino abbiamo lavorato fianco a fianco. A Dino va riconosciuto il grande merito di aver consolidato un rapporto importante con il territorio attraverso iniziative come “Trecento per cento”, l'evento col quale lui, per primo, è riuscito a instaurare un rapporto genuino, pratico e collaborativo con la realtà produttiva del territorio. Questo ha dato visibilità e autorevolezza alla nostra associazione, mettendo a disposizione dei nostri associati contatti di aziende con le quali avere momenti di confronto. Certo, in parte esistevano anche prima, ma non erano così consolidati, organizzati e altamente qualificati».
Graziano Simonella ha proseguito riflettendo sulla formazione e gestione dei servizi, suo campo di eccellenza. Provocato dall’osservazione che, nel 2025, si sente spesso dire che il sommelier è una figura un po’ obsoleta, Simonella ha ribattuto con energia: «È un errore pensarla così: la nostra storia di sessant’anni dimostra l’esatto contrario. Il sommelier è il cuore della ristorazione moderna: non è solo chi gestisce la cantina, ma soprattutto un comunicatore che fa da ponte tra produzione e consumo. Noi dobbiamo conoscere, gestire, proporre e soprattutto comunicare con competenza e passione. Le qualità fondamentali? Umiltà, disciplina ed entusiasmo. Per formare è essenziale conoscere e aggiornarsi continuamente; questa è la vera chiave per restare credibili».
A proposito di comunicazione, uno dei contributi del Vicepresidente di AIS Italia Marco Aldegheri menzionati è stato l’aver facilitato l’innovazione digitale: «Il mio mandato è iniziato in un momento in cui la trasformazione digitale non era una scelta, ma una necessità», ha commentato. «Abbiamo lavorato con un gruppo coeso per superare un ritardo accumulato; non per sostituire, ma per integrare. Oggi, l’obiettivo è rafforzare il legame tra struttura nazionale e territori, perché è lì che si gioca la vitalità associativa. Una comunicazione diretta e digitale fa parte anche della sfida per il futuro».
La chiacchierata si è chiusa sul ricordo di Dino Boscarato. Ognuno ha condiviso un commento su cosa abbia significato e quale messaggio abbia in particolare lasciato questa importante figura. Secondo Eddy Furlan, «Dino è stato un innovatore e un grande ristoratore. A lui si deve gran parte dell’identità culturale di AIS, soprattutto nel rapporto tra enogastronomia e comunicazione. Ha promosso la guida all’ospitalità AIS e aperto l’associazione all’internazionalità, fondando l’Associazione della Sommellerie Internazionale. Era un uomo che sapeva unire competenza e visione, costruendo squadra e affrontando con coraggio crisi importanti. Dino resta per noi un modello di leadership autorevole e carismatica». Marco Aldegheri ha aggiunto di non averlo mai conosciuto di persona, ma di essersi sentito profondamente coinvolto da ciò che ha appreso durante un percorso di studio e ricerca per raccontarne il contributo: «Attraverso questa ricerca ho capito quanto fosse un fuori classe, una figura imprescindibile non solo per la storia di AIS, ma per quella italiana della sommellerie».
In conclusione, le celebrazioni per i sessant’anni dell’Associazione Italiana Sommelier sono state un tributo alla storia e ai protagonisti di ieri, ma anche un invito a rinnovare ogni giorno l’impegno verso i valori fondanti di professionalità, passione e condivisione. AIS Veneto conferma così la propria missione di promuovere la cultura del vino e di fortificare il legame tra sommelier, territorio e mondo del vino, con uno sguardo sempre attento alle nuove sfide del mercato e della società.
Con la certezza che il cammino proseguirà grazie alla dedizione di tanti appassionati, si chiude una festa che è stata anche un’ispirazione a essere sempre più “portavoce di un’eccellenza made in Italy”, come ha sottolineato il Presidente Gianpaolo Breda, invitando tutti a prendere parte a un futuro altrettanto ricco di successi e soddisfazioni.