Wine Experience
Dalla redazione
venerdì 24 febbraio 2017

EDDY FURLAN : lacrime consistenti di storia AIS

La vita e i vini di Eddy Furlan in una serata di emozioni

Federico Cocchetto


Vi sono eventi che raccontano territori, vini, vitigni, produttori.

Ve ne sono altri che partendo da semplici idee riescono a far parlare una passione. La semplicità dell’idea è stata quella di far raccontare la propria storia associativa ad un grande Sommelier: Eddy Furlan. Il “suo” racconto della storia dell’AIS, talmente avviluppata intrinsecamente con la sua personale, ha toccato in più occasioni il cuore di Eddy e di quella che rappresenta, come ha più volte citato, la sua forza ed il suo voler continuamente andare avanti per migliorare : la sua famiglia. Ma anche di noi tutti, tributandogli un paio di standing ovation dense di ammirazione che hanno strappato qualche lacrima, calda e consistente.

I risultati dell’evento ideato sono state le rivelazioni, ai più sconosciute, dell’evolversi dell’associazione ed il susseguirsi delle persone che hanno marcato i momenti importanti. La serata ha avuto picchi già al suo arrivo, quando Eddy è rimasto sbalordito di fronte ad un inaspettato ospite d’eccezione: Antonello Maietta. D’altronde anche il parterre era di tutto rispetto: nella sala gremita dal folto pubblico avevano preso posto il già citato Presidente Nazionale, il Presidente Regionale Marco Aldegheri, Alessandro Scorsone e un altro pezzo di storia come Arno Galeazzi, ma anche Direttori di Consorzi, alcuni delegati e produttori d’eccellenza enologica trevigiana.

La storia inizia con “un bambino di osteria” - questa è la definizione che dà di se stesso - figlio di emigranti, che passa l’infanzia nella piccola osteria familiare in Belgio. Poi il tempo passa e la famiglia torna in Italia continuando l’attività nella ristorazione. Avuto notizia dei corsi formativi per Sommelier a Treviso, Eddy li frequenta e nel 1974 raggiunge il primo obiettivo: il tastevin. Quando, nello stesso anno, partecipa al congresso nazionale a Palermo viene a sapere del concorso per premiare il miglior sommelier d’Italia: la passione diventa folgorante. Fortemente sostenuto dal padre e dalla famiglia, si getta sullo studio per il titolo italiano che per un soffio gli sfugge a Bari nel 1978, ma che conquista nel 1980 ad Acireale. Il 1981 vede entrare Eddy nel consiglio nazionale, a seguito del congresso elettivo, ed in AIS vengono prese in considerazione l’evolversi delle idee ed il mutarsi delle esigenze didattiche. In seguito prende corpo la costituzione del terzo livello corredato dalla scheda di abbinamento cibo-vino, una scheda creata sviluppando il metodo Mercadini. 

Eddy vuole ampliare la propria conoscenza e viaggia. Nel 1986 cercando emozioni tra i piccoli Recoltant Manipulant della Champagne incontra Xavier Loriot. Da allora un filo indissolubile lega Eddy a questa maison e la prova è stata “provata” proprio durante la serata. Grande è l’amore di Eddy per l'innovazione e, nel 1988, fa parte del seguito che accompagna gli azzurri per gli europei di calcio in Germania: è qui che germina l’idea di corsi AIS all’estero.

La vetrina mondiale per il Miglior Sommelier del Mondo del 1989 si tiene a Parigi, ma tra i tre finalisti c’è anche un certo Serge Dubs, sommelier stellato di Francia. L’intraprendenza, la capacità e la fantasia creativa di Eddy non è da meno e nella finale spunta un brillante terzo posto spiazzando positivamente giudici e platea con un guizzo italiano. Propone infatti un Tignanello 1983,  ben dimostrando l’abbinamento e dando scacco ai giudici che avevano fatto osservare come fosse mancante nella carta dei vini, che il prodotto era da pochissimo in commercio e di “fresco arrivo”. Anche questo vino, millesimo 2013, è stato degustato per noi durante la serata. Per diventare responsabile della didattica dovrà attendere il 1991: la squadra di Eddy conia la terminologia.

C’è anche la musica tra le passioni del presidente emerito: è del 1992 il concerto di Cocciante al Palaverde. Eddy si informa sui gusti del cantante e lo prende letteralmente per la gola, invitandolo alla Panoramica per degustare un Sauternes. La serata termina cantando “Margherita” in duetto.

L’anno successivo ricopre la massima carica associativa, diventando presidente nazionale: contribuirà a sanare la situazione finanziaria, alla pubblicazione dei testi didattici ed all’avvio dei corsi AIS in Germania, ma anche in Belgio, Lussemburgo, Londra. E ancora: l’Ais Italia torna in Europa dopo anni di assenza, partecipando nel 1994 al trofeo Ruinart. La voglia di fare non si ferma e nel 1995 viene istituito il corso per non vedenti, tuttora attivo. La capacità di Eddy viene ampiamente riconosciuta riconfermandolo presidente nazionale nel 1996, ed è sempre lui a presenziare in Giappone per far conoscere il vigneto Italia ed i possibili abbinamenti con la cucina giapponese.

Dal 1999, presidente Vaccarini, al 2010, anno in cui Terenzio Medri cede la carica ad Antonello Maietta, Eddy dedica spazio alla famiglia pur mantenendo il proprio servizio all’associazione. Passano gli anni e nel 2013 la regione si trova a dover cercare con urgenza un presidente per concludere il mandato in corso. Viene nuovamente richiesta la presenza di Eddy: sarà un presidente regionale che traghetterà il Veneto a concludere il mandato.

Il 2015 vede l’associazione festeggiare il 50° della sua nascita. Ma non solo: è l’anno in cui viene assegnata per la prima volta la carica di Presidente Nazionale Emerito, e il prescelto è lui, Eddy Furlan. Questa notizia, seppur conosciuta ai più, provoca un grande applauso della platea tributandogli un’altra standing ovation che scuote l’animo di Eddy rubandogli un’altra lacrima d’orgoglio riconosciuto.

Prima di uscire dalla sala è stato il momento del ringraziamento della delegazione verso Eddy e tutta la sua famiglia: l’omaggio, le foto ed i complimenti a più voci hanno fatto da molla, nuovamente, per far sgorgare alla famiglia Furlan qualche lacrima consistente di gioia ed affetto.

La proposta di Eddy per la serata, in sintesi:

Champagne Brut Xavier Loriot Cuvèe Prestige – s.a. - 60 mesi sui lieviti

Blend paritario dei tre vitigni classici, nel calice volteggiano leggeri bagliori dorati. Il naso è fragrante di pesca, mela, nocciole colte ancora verdi e pasta di pane in lievitazione. Ottimo l’ingresso in bocca dichiarandosi secco con freschezza verticale. Splendido l’equilibrio.

Tignanello Toscana IGT 2013 – Marchesi Antinori

Veste rubino percorsa da accenni granato, mostrando un’elegante consistenza. Olfatto decisamente articolato con aromi di ciliegie, amarene, ribes nero, violetta, rosa, note mentolate, pepe, cannella, confettura, sentori iodati. L’ottima fattura si rivela in bocca con tannini morbidi e avvolgenti che, senza graffiare, lasciano spazio ad una calda morbidezza. Finale elegante che si allarga mostrando un’ottima sapidità.

Quarz A.A. Terlano DOC 2010 (magnum) – Cantina di Terlano

Un vino che parla di terrritorio, dell’uomo e del vitigno. Le note aromatiche sono distribuite tra agrumi, frutta esotica, piantina di pomodoro, germoglio d’ortica, basilico, timo fresco, mentuccia e fiori dolci. La mineralità lega il tutto consegnando un sorso avvolgente e lungo.

Bricco Manzoni Langhe DOC 2010 (magnum) – Valentino Migliorini

Un blend di Nebbiolo e Barbera non ancora maturo, ideato per primo da questo produttore, che però presenta un naso elegante: ciliegie, anche in confettura, cassis, viola, alloro, rabarbaro, sigaro, delicata tostatura, vaniglia e pepe bianco. Bocca con tannini pieni e levigati, alcool ben integrato.

Il Rosso dell’Abazia Montello e Colli Asolani DOC Rosso 1997 – Serafini & Vidotto

Il granato omogeneo colora un naso quasi “giovane”, eppur ampio. Frutti rossi di bosco, rosa appassita, erba non ancora fieno, spezie, balsamico (eucalipto), rosmarino, pepe, goudron. Struttura molto elegante con un lungo finale di bocca in cui scivolano leggere note quasi ranciò.

Anghelu Ruju Alghero DOC 2005 – Sella & Mosca

Dieci anni di botte per questo 4 tralci in cui il cannonau sovramaturo dona grande concentrazione. Un fitto granato accompagna l’intenso olfatto, penetrante ed ampio. Frutta sotto spirito, prugne, nocino, arancia candita, cannella, vin brulèe, crostata di frutti di bosco, rum, vermut, assenzio.

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