Wine Experience
Dalla redazione
giovedì 23 febbraio 2017

A Carnevale ogni vino vale

Gioco di specchi tra maschere e vini

Vanessa Olivo


Una serata quella del 16 febbraio che la Delegazione di Venezia ha voluto dedicare alla festa del Carnevale, con la complicità di una relatrice d’eccezione, Annalisa Barison, Presidente AIS Emilia. Sono proprio Annalisa Barison e Gianpaolo Breda che, avvolti da mantello e maschera, hanno fatto gli onori di casa inaugurando la degustazione carnevalesca.

Circondato da un’atmosfera suggestiva, il delegato Gianpaolo Breda ci ha portato ai fasti e alla tradizione di uno dei carnevali più famosi e rinomati al mondo, quello di Venezia. “Buongiorno Siora Maschera!”, questo il saluto che capitava di sentire tra le calli del centro storico veneziano nel periodo del Carnevale, quando ogni identità personale scompariva magicamente dietro le splendide maschere e il totale anonimato assecondava il ribaltamento delle regole e delle classi sociali, la trasgressione e il divertimento senza freni.

Le più popolari maschere della Commedia dell’Arte ci hanno accompagnato con allegria e spensieratezza, ognuna abbinata a un grande vino a rifletterne la spiccata personalità. 

Apre le danze Arlecchino, manifesto di briosità e vivacità, che trova la sua espressione enologica nel Ferrari Trento Doc Perlé 2009. Il colore si esprime su note giallo dorato ravvivate da fini bollicine che risalgono numerose e persistenti. Il profilo olfattivo stupisce per verticalità, sprigionando note fragranti di pan brioche, pompelmo, frutta candita, fiori gialli freschi, un tocco di vaniglia e il finale leggermente mielato. Esplode nella cavità orale, l’effervescenza è quasi cremosa e amplifica i profumi che riaffiorano nel finale di bocca.

Isabella, l’Innamorata sofisticata ed elegante, regala un racconto appassionato dedicato al suo portavoce, lo Champagne, il cui esponente è il Montmartre Champagne Brut Premier Cru. Il calice nella sua veste giallo dorato con una sfumatura leggermente rosa antico, svela un raffinato perlage. L’impatto olfattivo è intenso, centrato su una sensazione minerale accompagnata da frutta croccante, leggere note agrumate e vegetali. Al palato si avvertono una vivace nota citrina e una delicata mineralità che donano leggerezza al sorso.

Arriva il momento di Brighella, servo furbo e ossequioso, che trova il proprio riflesso in un vino che esprime ricchezza, pur se semplice in apparenza: Castello della Sala – Cervaro della Sala 2014. Nel calice esprime tutta la sua grande ricchezza cromatica su note giallo dorato con qualche riflesso verdolino. Irradia profumi di fragranza e speziatura, agrumi, una leggera tostatura contornata da fiori di camomilla. Il sorso è ricco e persistente, grande freschezza e mineralità con un finale che tocca le note di liquirizia.

L’esperienza e la saggezza di Pantalone si trovano rispecchiate in un vino maturo, nobile e piacione: Castello Banfi – Brunello di Montalcino Docg 2011. Del colore rosso granato con tonalità aranciate, offre buona trasparenza e luminosità. La prima percezione olfattiva è minerale di salsedine, accompagnata poi da un intreccio di sensazioni balsamiche, speziate e fruttate di confettura di prugna e buccia d’arancia. Il sorso è avvolgente, morbido, con una leggera astringenza, nel finale regala ottima piacevolezza di spezia e frutto disidratato.

Il bonario e spumeggiante Pulcinella viene ben rappresentato dal quinto vino in degustazione: Cascina Fonda – Piemonte Brachetto Doc Bel Roseto. Il colore è un luminoso rosso rubino poco intenso, con lievi riflessi rosati. Il profumo è aromatico, con note di rosa, lampone, glicine e un finale leggermente mentolato. Al palato è leggero, snello e agile, esprime la succosità della frutta rossa, in particolare ricordi di ribes.

L’ammiccante Colombina trova la propria espressione nel Le Carline – Dogale. Il calice fa sfoggio di un brillante giallo ambrato dove fitti archetti e lente lacrime creano l’aspettativa di una notevole struttura. Il profilo olfattivo dà la sua massima espressività terziaria, dove note eteree, fruttate, speziate e vegetali si fondono insieme. Si riconoscono uva passa, ananas e albicocca disidratate, frutta secca, uno sbuffo di zenzero e curcuma, caramello, miele di castagno. Al palato si avverte la dolcezza in grande sinergia con la freschezza, regalando un sorso dinamico che nel finale ripercorre una nota balsamica.

La serata è stata ulteriormente arricchita da un risotto di stagione e dolci veneziani carnevaleschi come frittelle, galani e castagnole, proposti dalla cucina del Novotel.

[foto di Bruno Bellato]

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