Wine Experience
Dalla redazione
venerdì 21 novembre 2014

La Loira

Viaggio in una delle zone più espressive del sauvignon blanc

Emanuela Pregnolato


Una panoramica sugli affascinanti vigneti della Loira Centrale ha intrattenuto i numerosi presenti in sala alla Trattoria Il Ponte di Lusia giovedì 20 Novembre, introdotta dal Delegato Carlo Moretti, proseguendo il ciclo di approfondimento sulle diverse espressioni del Sauvignon Blanc, iniziato per la Delegazione di Rovigo ad Ottobre.
Territorio meraviglioso quello che si può ammirare percorrendo la Valle della Loira spingendosi verso l'interno della Francia, luoghi che il responsabile della didattica Enrico Ulisse Avanzi, relatore della serata affiancato dalla Degustatrice Ais Federica Fenzi, ha visitato in più occasioni, approfondendo le peculiarità dei diversi suoli presenti.
Sicuramente questa è un'importante chiave di lettura per interpretare le sensazioni gusto-olfattive dei più grandi Sauvignon del mondo, ci troviamo ad una latitudine che si avvicina al limite di coltivazione della vite, con un susseguirsi di terroir unici, valorizzati da un sapere maturato lungo secoli di storia. Qui nascono i principi della viticoltura biodinamica, secondo i quali il vino deve essere prima di ogni cosa espressione autentica del territorio.
Lungo il fiume, nella zona Centre, sulla riva destra incontriamo la località di Sancerre, che da il nome all'appellation corrispondente, sulla riva sinistra troviamo la cittadina di Poully sur Loire, che rientra invece nell'appellation Poully Fumé. I variegati terreni presenti si possono ricondurre a tre tipologie principali, le cosiddette terres blanches, composte da argille, marne e resti fossili, che donano vini strutturati e minerali; le caillotes, rocce calcaree fessurate, che conferiscono un profilo aromatico fruttato; le chailloux, caratterizzate dalla presenza di rocce silicee, regalano splendide note minerali e speziate, per vini complessi e longevi. Nella zona di Sancerre vi è una minore presenza di silicio, i Sauvignon prodotti qui hanno un'impronta più fruttata e fragrante rispetto ai polverosi e sapidi Poully Fumè, ma entrambe le denominazioni sono caratterizzate da una freschezza affilata, che in alcuni vini assicura una splendida progressione nel tempo, insieme ad un equilibrio tessuto con l'eleganza che solo questo territorio sa tradurre nel Sauvignon Blanc.
Cinque i Sauvignon all'assaggio, selezionati dal responsabile eventi Marco Terazzan:

Tradition 2013 S. Daguenau & Fills Poully Fume
Da Terres Blanches, solo acciaio.
Mineralità gessosa su sfondo fruttato e vegetale di sottobosco. Teso, dal gusto agrumato e con un discreto equilibrio. Punti 84.

Cuveé Marechal 2012 Pierre Prieur & Fills Sancerre
Da Terres Blanches. Medaglia d'Oro al Concorso di Bruxelles 2014.
Pesca, ribes e agrumi, con note iodate e cenni vegetali di bosso. Ricco e persistente. Punti 87.

Chateau Favray 2013 Poully Fumé
Da terreni Caillotes. Solo acciaio.
Decisamente fruttato, con sentori di sambuco e foglia di pomodoro. Equilibrato e già pronto, connotato dalla sua vivace fragranza. Punti 83.

Mademoiselle de T 2012 Chateau de Tracy  Poully Fumé
Da terreni sabbiosi e silicei. Affinamento a contatto con i lieviti.
Mandarino, ribes, ginestra e accenti minerali. Intenso e sapido. Punti 86.

Le Belles Dames 2013  Domaine Gitton Pere Sancerre
Da terreno siliceo.
Scorza di mandarino bruciata, giglio, polvere di cipria e note iodate. Sorso agile ed elegante, fresco e con aromi netti e ben definiti, prolungata persistenza dai toni minerali. Punti 91.

 

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