Assaggiato per voi
Dalla redazione
venerdì 27 maggio 2016

Soave Preview 2015

La nuova annata del Soave presentata a stampa e appassionati

Corinna Gianesini


Il Soave 2015, nuova annata in commercio, si è presentato a stampa e appassionati in occasione di Soave Preview, che ha avuto luogo dal 19 al 22 maggio scorsi presso l’affascinante location del Chiostro del Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone. Un’edizione speciale che ha celebrato il riconoscimento ministeriale di paesaggio rurale di interesse storico per tutta la zona vitata del Soave. E proprio per questo, oltre al tradizionale assaggio alla cieca dei vini, i molti giornalisti provenienti da tutto il mondo, divisi in piccoli gruppi, hanno avuto l’occasione di visitare alcune delle zone più rappresentative di questo territorio vulcanico. I suoli neri e basaltici, quelli rossicci e ferrosi e quelli più chiari di tufo e calcare, le viti vecchie e talvolta vecchissime di garganega che ricoprono colline scoscese originate da antichi vulcani: questo è il paesaggio inconfondibile che dà vita al Soave.

Il “vino del paesaggio”, come è stato descritto dagli organizzatori, ha offerto profili differenti di sé durante la degustazione alla cieca. Mentre l’annata 2014, fredda e piovosa, aveva imposto la nascita di vini freschi e agrumati, la 2015 è stata un’annata tutto sommato equilibrata, dotata di un calore decisamente maggiore.  Ne sono risultati vini diversi tra loro, esempi tangibili della libera interpretazione del vignaiolo. Alcuni hanno mantenuto la freschezza dello scorso anno, nonostante la variazione climatica, probabilmente grazie all’aiuto di una vendemmia anticipata. Altri risultano opulenti all’olfatto e in bocca dimostrano tutta la sapidità di cui sono capaci i vini di questo territorio. Le vecchie annate che abbiamo potuto assaggiare durante la manifestazione ci hanno dimostrato che il Soave, già godibile l’anno successivo alla vendemmia, ha la stoffa per invecchiare bene, raggiungendo una maggior complessità attraverso un affinamento più lungo. Gli assaggi vanno quindi valutati in prospettiva, con la speranza di poter aprire qualcuna di queste bottiglie tra qualche anno e godere di questa evoluzione.

I campioni presentati alla stampa e li abbiamo assaggiati come sempre alla cieca. Di seguito gli assaggi che ci hanno maggiormente impressionato provenienti dalla zona Classica:

Corte Menini –  Le Mandolare - Soave Doc Classico: L’olfatto, fine e interessante apre con una nota di grafite, seguito da fiori di biancospino e un rinfrescante sentore di erbette.  Il palato è fresco e rispondente, con piacevoli sentori floreali e agrumati di pompelmo.

Monte de Toni -  I Stefanini – Soave Doc Classico: Bouquet di fiori bianchi e gialli, frutta a polpa bianca, sentori di mentuccia e altre erbette aromatiche. Al palato conquista con sensazioni dolci e fresche che danzano accanto ad una solida sapidità.

Tovo al Pigno – Corte Mainente – Soave Doc Classico: Molto piacevole all’olfatto, con sentori polposi di pesca noce matura, fiori di biancospino e grafite. Al palato è succoso, con piacevoli ricordi di frutta matura e una bella scia minerale.

Soave Doc Classico – Gini: Ginestra, magnolia e frutta gialla sono i sentori che caratterizzano l’olfatto di questo vino, accanto a note più fresche di agrume. Il ricco palato non delude le aspettative, svelando una carezzevole morbidezza sorretta da una decisa sapidità.

Soave Doc Classico – Suavia: Olfatto molto fine, caratterizzato da sentori minerali e fruttati. Il palato è perfettamente rispondente, molto equilibrato, con un finale piacevole, in bilico tra morbidezza e sapidità. Un vino che non grida, ma si impone con l’eleganza.

Ed ecco i Soave più interessanti provenienti fuori dalla zona classica.

I Giaroni –Soave Doc – Tirapelle Nicola: Olfatto fine, dominato dalla sensazione di fiori bianchi e da una piacevole nota scura, minerale.  Al palato conferma una forte sapidità, ma poi si apre dolcemente a sensazioni di fiori bianchi e pesca bianca, che rendono il vino morbido ed elegante.

Corte Paradiso – Soave Doc - Marco Mosconi: Giallo paglierino con qualche riflesso dorato. Olfatto piacevole, con sentori di frutta bianca, soprattutto pesca e pera kaiser, e con delicati sentori di fiori di campo. Al palato rivela la sua anima sapida. Gustoso e fresco, con un finale molto fine e pulito.

Corte Giacobbe – Soave Doc – Dal Cero:  Olfatto complesso e dinamico, con note dolci di magnolia, fresche di biancospino, agrumate di scorza d’arancio, ed aromatiche di erba Luigia, il tutto servito su un letto minerale. Al palato la struttura di cui è dotato rimane ancora coperta dalla freschezza decisa, ma il tempo giocherà a suo favore.

Evaos – Soave Doc - Corte Moschina: Al naso è decisamente minerale, con sentori di grafite ben accompagnati da note fruttate e agrumate. Al palato si conferma un vino verticale, ben saldo nella sapidità e sorretto da una freschezza presente ma non invadente.

Un ringraziamento va al Consorzio Tutela Vini Soave per la splendida ospitalità e a tutti i Sommelier AIS della delegazione di Verona che, come sempre, hanno lavorato con grande professionalità e attenzione.

Foto: Consorzio Tutela Vini Soave.

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