Barricaia Brut
"Contra aquam remigamus", forse nasce da qui il capolavoro Barricaia Brut. Ma, ancor meglio, avere il coraggio di andare controcorrente è ancor più difficile della decisione stessa di farlo. Le voci che possono nascere in un paesino di poche migliaia di anime come Soave, la follia che prende la testa… cosa ne vuol sapere più dei libri? Pensieri difficili quelli di Rinaldo Rinaldi, che, credendo in un futuro spumantistico, decide di lasciarsi sempre quella piccola percentuale di dubbio proveniente dal passato e affrontare a testa alta la sua idea di cantina.
Così nasce Villa Rinaldi, un cambiamento di passo verso una selezione di uve provenienti inizialmente da parcelle ben selezionate del Trentino, per poi espandersi in Alto Adige, seguendo quel concetto che possiamo tradurre con un termine che tutti vorrebbero usare, ma pochi riescono a mettere in pratica: qualità. È sempre stato chiaro nella mente di uno spumantista che la base vino deve necessariamente partire da un'eccellenza. Ma perché, allora, non allargare anche qui gli orizzonti e sperimentare un passaggio in barrique? Non dimentichiamoci che il legno nei vini bianchi era considerato una sorta di sacrilegio negli anni '60 e '70, ma nel mondo del vino non può esistere il "contro ogni ragionevole dubbio", soprattutto per un visionario come Rinaldo.
E fu proprio così che ebbe inizio la storia del Barricaia Brut, uno spumante che, ancora oggi, oltre al degorgement à la volée, è sottoposto a un'attenta analisi delle barrique di Allier per la sua base di pinot nero e chardonnay, che nel corso degli anni sono passate dai classici 225 litri ai 300 litri odierni.
La stupenda verticale di questo vino non è solo un grande omaggio al padre scomparso qualche anno fa, ma anche un riconoscimento alla sua splendida famiglia.
Le annate
2009 Magnum
Un affinamento in un formato differente che rende ancor più grande questo vino. Sembra dotato di una marcia in più. Un naso più esuberante dove l’agrume è più presente. Una beva ricca di acidità e grande persistenza. Vino incredibile.
2009
Bollicina finissima e persistente, si torna su una luce meno carica ma molto più rifrangente. Raffinatezza olfattiva che porta a percepire una frutta polposa con richiami di albicocca, agrume e miele d’acacia. Ottima la sua morbidezza all’assaggio, invoglia il sorso continuo.
1999
Brillante pieno di luce, con nette tracce colorate richiamanti il lingotto d’oro. Un naso che affascina con ricordi di camomilla, miele e frutta matura. Palato straordinariamente elegante, molto ricco, ci fa sentire in un contesto quasi di nobiltà vista l’incredibile eleganza.
1997
Cambio di dosaggio, Brut. Catenelle fini e ben visibili. Un colore quasi sorprendente, affascinante oro antico molto carico. Subito percezione di nocciola tostata, mandorla, nespola germanica per virare verso fiori gialli appassiti. Bocca molto avvolgente con grande persistenza e carattere.
1989
Luminoso con richiami dorati, dove la bollicina è ancora timidamente presente. Olfatto con sfumature tostate, entra in punta di piedi e in seconda olfazione sprigiona sentori di frutta esotica e agrume. Il sorso sorprende per il suo perfetto equilibrio tra acidità e morbidezza, non dimostra l’età che ha.
1987
Extra Brut (perché così originariamente nasce), bollicina difficile da trovare, come è giusto che sia dopo 38 anni. Dorato e ancora ben luminoso, attrae piacevolmente la luce della sala. Naso boisé, resinoso, importante nota di pasticceria. Palato splendido di sorprendente morbidezza e incentivante beva.