Una giornata tra le colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano
In una gelida mattina di fine novembre, ancora una volta, un gruppo di appassionati e affiatati sommelier di AIS Padova si è lasciato condurre in una nuova ed entusiasmante avventura alla scoperta di un territorio tanto conosciuto quanto apprezzato: le colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano!
La prima tappa è stata alla cantina Marchiori di Farra di Soligo TV, un’azienda fondata negli anni ’70 dal sig. Giovanni e oggi, gestita dai tre figli Giuseppe, Sara e Umberto.
Umberto Marchiori ci ha accolti e accompagnati nel cuore di uno dei loro vigneti più storici, situato nelle Rive Alte in cui al culmine si trova la chiesetta di San Lorenzo, edificata tra il 1100 e il 1200 in piena architettura romanica classica; da cui l’omonimo vigneto situato su una delle spettacolari terrazze dei cinque coni visuali che hanno sostenuto la candidatura Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.
Salendo a piedi verso San Lorenzo il nostro accompagnatore ci ha fatto notare le emersioni di un materiale roccioso chiamato “pudinga”, una roccia conglomerata calcarea molto ricca in sodio. L’azienda detiene 16 ettari di vigneto, tutto distribuito a mosaico sulle Rive di Conegliano.
Ad oggi Marchiori è l’unica cantina del territorio che ha basato il suo lavoro sull’utilizzo della ricerca storica della viticoltura di un tempo, quindi, non solo glera, ma anche, bianchetta, perera, verdiso e glera lunga. La loro scelta non prevede irrigazione e concimazione chimica, pertanto, si tratta di un’enologia leggera che produce un vino autentico con una fermentazione molto torbida, senza chiarificazione dei mosti e con l’uso di lieviti indigeni. La vendemmia è rigorosamente manuale.
Al rientro in cantina ci aspettava una degustazione anticonvenzionale, con un’esperienza sensoriale sulle cinque varietà autoctone presenti nel territorio, che ci ha dimostrato che ogni varietà ha un suo profilo aromatico diverso, a seconda dell’esposizione, dell’altitudine e del suolo.
Assaggiando i vini base monovarietali, ottenuti dalle varietà autoctone utilizzate per la produzione del Prosecco Superiore Valdobbiadene DOCG, abbiamo fatto una comparazione tra la glera tonda dalle note gialle fruttate, la glera lunga contraddistinta da toni più rustici, la perera varietà con polpa consistente e aromatica, la bianchetta delicatamente speziata e, infine, l’ultimo assaggio ha visto protagonista la varietà di verdiso caratterizzata per la più alta presenza di acidità. La degustazione “tecnica” si è conclusa con la ricerca dell’armonia nella creazione di una nostra personale cuvèe! Un’esperienza davvero edificante!
Dopo questa sperimentazione abbiamo degustato quattro Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG “5 varietà”, ottenuti da glera tonda 85% e 15% dalle restanti vecchie uve autoctone.
RIVELAZIONE EXTRA BRUT 2024 Rive di Farra di Soligo vitigno “delle Zulle”. Un vino versatile ed eclettico che si distingue per tensione salina e verticalità.
ROCCIAMADRE BRUT 2024 Un vino elegante, dai toni salini perfetto in abbinamento con cicchetti, risotti e formaggi.
PROLOGO EXTRA DRY 2024 etichetta storica, il vino dell’accoglienza perfetto come aperitivo.
INTEGRALE SUI LIEVITI BRUT NATURE 2022 uve da vigneti di Rive Alte e Casarossa, rifermentato in bottiglia per 30 mesi. Vino dai tratti autentici che rispecchiano la natura forte e generosa del territorio.
Al termine della visita abbiamo proseguito il nostro viaggio verso la storica Locanda “da Lino” a Solighetto, dove abbiamo degustato i piatti proposti in un’atmosfera di gioiosa convivialità.
La tappa successiva ci ha portati all’antica Cantina del Conte di Collalto a Susegana, le cui origini risalgono al 958, quando il nobile Rambaldo di Collalto iniziò a fortificare l’area. Già attorno all’anno Mille, rinvenendo vigneti nelle vicinanze ne ampliò la produzione e avviò le prime attività vitivinicole. Nel 1245 sorse il Castello di San Salvatore, inizialmente nato come piccolo avamposto militare.
Oggi la cantina rappresenta una delle aziende agricole a conduzione familiare più antiche al mondo e ciò che la rende unica è la sua appartenenza ininterrotta sin dalle origini alla stessa famiglia: i Collalto.
La figura chiave della sua evoluzione fu il Conte Ottaviano che, verso la fine del XIX secolo, decise di spostare le cantine dal Castello di San Salvatore, -situato a Collalto- al paese di Susegana. La scelta fu dettata, soprattutto, da motivi logistici che portò nel 1904 all’inaugurazione della sede attuale dotata di ampi spazi dedicati alla vinificazione e all’affinamento dei vini, segnando l’inizio di una nuova fase di crescita e modernizzazione. Dal 2019 l’azienda non utilizza diserbanti chimici e impiega esclusivamente energia da fonti rinnovabili.
Attualmente la cantina Collalto possiede circa 150 ettari di vigneti, coltivati in prevalenza a glera, affiancata da altri vitigni autoctoni come l’Incrocio Manzoni bianco e rosso e il Wildbacher, un’uva a bacca nera importata dalla Stiria nel 1700. Dopo la visita agli ambienti di vinificazione, imbottigliamento e affinamento, dove si conservano antichissime botti non più in uso risalenti alla fine del 1800, ci siamo spostati nella sala degustazione.
PONTE ROSSO Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG 2024 Extra Brut- glera 85% e 15% verdiso e bianchetta. Una bollicina particolarmente sottile delineata da freschezza e sapidità.
VIOLETTE Rosè Vino Spumante Extra Dry 2024 – prodotto da uve Manzoni moscato 13.0.25 11,5% vol. -incrocio di raboso Piave e moscato d’Amburgo-. Uno spumante caratterizzato dalla delicata aromaticità del Moscato che si espande su note fruttate del raboso. Al palato offre un sorso fresco, equilibrato e di piacevole finezza.
SCHENELLA Manzoni Bianco Colli Trevigiani IGP 13,5% vol. 2023 - vino ottenuto dall’assemblaggio di due distinti momenti di vendemmia, oltre, a una piccola parte di vino da uve appena appassite che conferiscono maggiore rotondità. Il sorso è elegante e racchiude le note terziare affinate con la maturazione in botti di rovere.
VINCIGUERRA Riserva Colli di Conegliano Rosso DOCG 14% vol. 2020 – vino prodotto con uve di merlot 40% - cabernet sauvignon 33% -cabernet franc 17% - marzemino 10%. Dopo una lunga maturazione in botti piccole di rovere per 36 mesi, segue un affinamento in bottiglia di almeno 8/12 mesi. Un vino dalle grandi potenzialità di evoluzione: l’assaggio è intenso e strutturato completato da un tannino ancora scalpitante, ma ben integrato.
Una gita intensa e autentica, che ha unito territorio, competenza e convivialità, confermando ancora una volta il valore delle esperienze con Ais Padova con lo sguardo già rivolto al prossimo viaggio!