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Bologna Champagne Experience 2025: Le degustazioni parte II

Côte des Blancs e Côte des Bar precisione territoriale e sguardi al futuro

Claudia Garonzi

Percorso tra e Côte des Blancs e Côte des Bar: vigneron, parcelle, vini di luogo.


Introduzione – parole di Lorenzo Righi


Nel corso dell’evento è stata presentata la U25 Academy, iniziativa rivolta alle nuove generazioni della filiera enologica. L’obiettivo è strutturare percorsi formativi che coniughino conoscenza del prodotto e capacità gestionali, favorendo l’inserimento di giovani professionisti nella distribuzione e nel mercato di settore. L’evento conferma Bologna come luogo di dialogo tecnico tra maison e vigneron, spazio di confronto e di promozione dell’eccellenza artigianale dello Champagne nel contesto italiano.

Côte des Blancs – gesso, struttura e luce
La dorsale della Côte des Blancs si sviluppa su un’unica piattaforma di gesso e calcare attivo, dove lo Chardonnay trova la sua espressione più fine. Vini di verticalità, precisione e salinità, con variazioni sensibili tra villaggi e parcelle.

Pascal Agrapart (Avize) interpreta il terroir attraverso vinificazioni parcellari e pressature tradizionali con torchio Coquard. Le cuvée 7 Crus e Terroirs Blanc de Blancs Grand Cru rappresentano l’essenza del villaggio: mineralità, freschezza e profondità materica. A Chouilly, Pierre Legras gestisce 10 ettari di Grand Cru quasi esclusivamente a Chardonnay. ll Mographie Blanc de Blancs Grand Cru Brut Nature (72 mesi sui lieviti) esprime densità e rigore minerale, mentre il Black Jackets Blanc de Noirs Millésime 2016 (60 mesi) mostra potenza e slancio aromatico del Pinot Noir. Maison Colin, a Vertus, lavora su Premier Cru di grande valore, con vini che per complessità sfiorano il livello dei Grand Cru. Il Parallèle Blanc de Blancs Extra Brut (48 mesi, vendemmia 2021 + vin de reservè) esprime linearità e tensione; il La Croix Saint-Ladre Premier Cru Millésimé 2016 (72 mesi) aggiunge cremosità e note di pasticceria fine. Franck Bonville, ad Oger, dispone di 15 ettari di Grand Cru. Il Blanc de Blancs Grand Cru Millésimé 2016 (72 mesi) è calibrato e teso; Les Belles Voyes Grand Cru Millésimé 2016 (84 mesi) ne amplia la profondità con note di nocciola, leggera tostatura e chiusura gessosa lunghissima.

Côte des Bar – materia, struttura, nervo
La fascia meridionale dello Champagne, prossima alla Borgogna, è caratterizzata da marne kimmeridgiane e calcari marnosi analoghi a quelli di Chablis. Suoli antichi, ricchi di fossili marini, che generano vini di struttura, tensione e impronta salina.
Erick Schreiber (Courteron), pioniere della biodinamica, firma la cuvée Terre d’Origine Extra Brut – Nature de Caractère (millesimo 2018, 65 % Pinot Noir, 72 mesi sui lieviti). Champagne netto, di spinta minerale e agrume maturo, con chiusura asciutta e vibrante. A pochi chilometri più a nord, nel villaggio di Bar-sur-Seine, Domaine La Borderie — domaine giovane ma tecnicamente rigoroso — lavora in modo parcellare su suoli di marne kimmeridgiane e calcari leggeri. L’Extra Brut Trois Contrées (30 mesi sui lieviti, 70 % Pinot Noir, dosaggio 5 g/L) combina frutto, tensione e chiarezza espressiva. Il Douce Folie Rosé Extra Brut (36 mesi, base Pinot Noir) coniuga frutto rosso e acidità, mantenendo coerenza stilistica e asciuttezza finale. Scendendo verso Les Riceys, Domaine Alexandre Bonnet coltiva vigne su terreni calcareo-marnosi con forti affinità geologiche a Chablis. L’Extra Brut Rise (36 mesi sui lieviti, 100 % Pinot Noir, dosaggio 4 g/L) è diretto, salino, con sensazione marina. I Blanc de Noirs Les Vignes Blanches e Hardy (millesimo 2019, 48 mesi sui lieviti, dosaggio 1 g/L) rappresentano due interpretazioni della stessa matrice: Les Vignes Blanches nasce da parcelle esposte a nord-est, gessose e più fredde, che producono un profilo teso e agrumato; Hardy proviene da esposizioni sud-ovest più argillose, offrendo maggiore maturità, corpo e sfumature di frutta secca.

Pubblicato: 3 novembre 2025
Provincia: Verona
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