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Dalla redazione
venerdì 5 novembre 2021

Cocktail e food pairing

La Mixology protagonista a Vinitaly Special EditionLa Mixology protagonista a Vinitaly Special Edition

Maria Grazia Melegari


Una piacevole novità ha caratterizzato la ridotta ma non per questo meno riuscita Vinitaly Special Edition che si è tenuta a Verona dal 17 al 19 ottobre: la presenza uno spazio interamente dedicato alla Mixology, con l’offerta di un nutrito programma di Masterclass che hanno spaziato dal Sake, al Bourbon, all’’Aperitivo Italiano con la storia del Vermouth di Torino e del Bitter di Milano.

Non nasconde la sua soddisfazione il bartender veronese Andrea Cason, fondatore di Bartenders Academy Italia, associazione che offre molti corsi di formazione per baristi. “L’apertura per la prima volta di uno spazio dedicato all’interno del Vinitaly e le numerose presenze registrate alle Masterclass sono il segnale del crescente interesse per l’arte della miscelazione; ci auguriamo che anche le prossime edizioni siano l’occasione per far conoscere meglio il mondo della Mixology.”

I cocktail, indubbiamente, hanno da tempo varcato i vecchi confini delle discoteche, superando anche quelli degli ormai numerosi bar dedicati, per approdare anche all’alta gastronomia.

Quest’ultima prospettiva è stata al centro della Masterclass Cocktail & Food Pairing, tenuta dallo stesso Andrea Cason e dal giovane chef Riccardo Padrini, scelto da Giancarlo Perbellini per guidare il suo Pop Up Bistrot a Verona. “La sinergia tra bartender e chef si propone di creare menù degustazione innovativi” ha raccontato Cason  “e ciò permette di differenziare l’offerta del locale, alzare la media dello scontrino e anche di rendere i piatti più accattivanti e “instagrammabili”. 

È una nuova frontiera, tutta da esplorare, sia per la miscelazione che per la cucina, alla ricerca di nuovi abbinamenti. “Il nuovo food pairing è ancora molto sperimentale in Italia ed è invece molto più diffuso all’estero”, aggiunge Riccardo Pedrini, che al Pop Up si pone l’obbiettivo di avvicinare i clienti all’abbinamento innovativo con l’offerta di miscelati come aperitivo e chiusura della cena. Entrambi hanno sottolineato come questa particolare esperienza di abbinamento deve avere alle spalle un’alta competenza tecnica ed essere supportata anche da ausili particolari come ad esempio un distillatore sottovuoto (si è visto in azione quello della ditta svizzera Buchi, sponsor dell’evento), ottenendo elementi liofilizzati, riduzioni di succhi freschi di frutta e verdura, acque aromatizzate da usare sia in cucina che per la preparazione di cocktail.

La Masterclass si è conclusa con esempi pratici che hanno decisamente conquistato i partecipanti.

Una proposta di abbinamento

 

Il piatto dello chef - Il Sottobosco

Tortino di topinambur e tarassaco - Guancia di manzo brasata - Acqua di sottobosco

Il cocktail in abbinamento: - Sottobosco Sour

Vodka al fieno, tarassaco e camomilla - Sciroppo al muschio - Succo di lime fresco - Velluto al muschio . polvere di lampone liofilizzata.


Le regole dell’abbinamento sono essenzialmente quattro:

  • la dimensione del drink è importante per accompagnare il piatto senza appesantire il commensale
  • la temperatura del drink va bilanciata in base al piatto in abbinamento
  • il prezzo va proposto gestendo le dimensioni del drink, da un singolo abbinamento fino ad un intero menù degustazione
  • Il grado alcolico (ABV) va tarato in base al numero dei drink presenti
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