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Dalla redazione
sabato 9 maggio 2015

Dalle vigne giovani alle vigne vecchie

La filosofia produttiva dell'Azienda Roncus

Martina Bianco


Grande serata lunedì 4 maggio organizzata da Ais Venezia nella quale Marco Perco, titolare dell’azienda Roncus di Capriva del Friuli, ha intrattenuto i presenti raccontando le peculiarità che caratterizzano la propria filosofia produttiva. L’azienda di famiglia, situata nella zona del Collio ai confini con la Slovenia, ha fatto della viticoltura “rustica” il proprio credo, privilegiando il legame con il territorio, la coltivazione di vitigni autoctoni, l’utilizzo di lieviti indigeni e preservando, anche controcorrente, gli antichi vigneti.

Le vecchie vigne, alcune delle quali risalenti a più di cento anni fa, presentano un maggiore valore organolettico, grazie alle profonde radici in grado di assorbire i sali minerali (che costituiscono la struttura portante del vino). Risultano inoltre più stabili e garantiscono un prodotto di qualità, adatto ad un maggiore affinamento. Non da ultimo, presentano un patrimonio genetico molto eterogeneo, risultato di un’attenta selezione fatta al tempo della piantagione.

Questa viticoltura, cosiddetta “rustica”, che alterna la coltivazione di piccole vigne ad alberi da frutto e boschi, regala vini caratterizzati dal forte legame tra l’uva e l’ambiente naturale che la circonda, dotandoli di un corredo aromatico originale e unico rispetto alle caratteristiche solitamente riconoscibili nei singoli vitigni. Così come ne risulta ben leggibile l’annata di produzione e le sue peculiarità. Questi vini sono, a tutti gli effetti, “l’essenza del territorio”.

Hanno guidato la degustazione due giovani promesse della sommellerie italiana, Gianluca Castellano e Ottavio Venditto, grandi conoscitori ed estimatori dell’azienda Roncus e della filosofia che la connota.

Vini in degustazione:

  • Ribolla Gialla, Roncus - 2014. Ottenuto da vigne giovani, presenta un colore vivace, giallo paglierino acceso, con tratti verdolini, che denota un buon contenuto di acidità. Al naso risulta fragrante, con note di frutta fresca, citrina, lime, seguita da note di frutta acerba, di mela, erbette aromatiche che si ritrovano lungo le vigne; in chiusura, riporta al terroir del Collio, con una mineralità data dalla roccia e dalla “ponca”, terreno tipico della zona. Abbinamento con crudité.

  • Collio Bianco, Roncus - 2013. Ottenuto da vigne giovani di friulano, pinot bianco e una piccola parte di sauvignon. Colore giallo paglierino. A livello olfattivo è più ampio e aperto grazie alla spiccata personalità dei vitigni che lo caratterizzano: si colgono note di pera Kaiser, di frutta a polpa bianca, che lasciano spazio ad un susseguirsi di zenzero, infuso di verbena, erbette aromatiche; chiude con una leggera speziatura di pepe. Al palato dona una grande piacevolezza e una caratteristica sapidità che ricorda il sale tipico del Collio.

  • Pinot Bianco, Roncus - 2013. Ottenuto da vigneti di 10-15 anni fino ad oltre i 50. Vino di grande profondità e ricchezza al naso, conferite dalle vecchie vigne. Colore giallo paglierino che tende verso il dorato, grazie all’affinamento in botte. Al naso si presenta elegante, con note di frutta a polpa bianca, frutto di Guava, crema al limone, note di crosta di pane (date dall’affinamento sui lieviti), si coglie una bellissima nota di pepe bianco, si allarga infine verso la mineralità. Al palato se ne coglie la ricchezza, la pienezza e la sapidità tipica del sale di Pirano. Il sorso è lungo e profondo, lascia una bocca setosa e vellutata.

  • Friulano, Roncus - 2013. Vino ottenuto dal contatto coi lieviti indigeni per 18 mesi, senza batonnage. Colore giallo in evoluzione, ricorda l’oro, molto brillante; sinuoso il movimento nel calice. Al naso note balsamiche e mentolate, seguite da note di mandorla bianca essiccata, che lasciano spazio e ricordi floreali di zagara e pietra bagnata. Trattasi di un naso complesso e piacevole. Al palato si presenta sapido. Si caratterizza da una nota pseudocalorica ben sorretta dalle durezze del vino. Si consiglia un abbinamento con portate di carni bianche, in particolare un rollé di coniglio con erbe aromatiche.

  • Bianco Vecchie Vigne, Roncus - 2009. Ottenuto da antiche vigne di vitigni autoctoni quali malvasia istriana (70%), friulano (20%) e ribolla gialla (10%). Bel giallo dorato. Al naso assistiamo ad un’esplosione di profumi, con mille sfaccettature: si inizia con un frutto macerato, un’albicocca sotto spirito, per continuare con note balsamiche, di spezie, dalla curcuma alle spezie orientali. Un tocco di alloro tipico della malvasia. In bocca si coglie una bella grassezza e pienezza, nonché la riconferma delle note riconosciute a livello olfattivo.

  • Bianco Vecchie Vigne, Roncus - 2006. Vino ottenuto da antiche vigne. Nonostante l’affinamento di un anno in botti grandi (da 20 hl.), a livello polifenolico si percepiscono i polifenoli dell’uva a cui il legno nulla aggiunge. Colore oro zecchino pieno, vivo. Roteando il calice si coglie l’estratto tipico di un vino rosso. Al naso è sorprendente, colpisce la sensazione di torba, che ricorda il whisky, di legno affumicato, di mineralità di iodio. Segue un agrume quasi candito. Si consiglia un abbinamento con piatti strutturati e formaggi di media stagionatura.

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