Carnet di viaggio
Dalla redazione
sabato 27 giugno 2015

Viaggio in Sardegna della delegazione di Treviso

Enogastronomia, cultura, storia, paesaggi incontaminati

Annalia Bassetto


Sono stati cinque giorni intensi quelli che si sono svolti in terra sarda dal 14 al 19 maggio per un gruppo di appassionati sommelier della delegazione di Treviso. 

Enogastronomia, cultura, storia, paesaggi incontaminati, questi gli spunti che hanno guidato  il gruppo attraverso la parte nord occidentale dell'isola, all'insegna dell'ospitalità e della cordialità dei colleghi di Ais Sardegna, che ci hanno coccolato per tutto il tempo di permanenza nella loro terra.

Il viaggio enologico, ma non solo, non poteva non iniziare con una cena sulla terrazza del Ristorante Mirador, nel centro storico di Alghero, riservata in via esclusiva ad Ais Treviso, dove il menu a base di pesce è stato innaffiato dal Spumante Torbato Brut e dal Vermentino di Gallura DOCG Superiore Monteoro della nota cantina di zona Sella & Mosca.


 

Venerdì 15 maggio. 

Il gruppo si trasferisce in località Arzachena, in Gallura, per la visita alle cantine Surrau.

Lungo il percorso è d'obbligo una tappa con foto del gruppo davanti alla Basilica di Saccargia, chiesa  campestre del 1200 in stile romanico-pisano, definita "la chiesa pezzata" per le due tipologie di pietre utilizzate per la costruzione. La Gallura è nota per la produzione e la lavorazione del sughero tanto importante per il comparto vinicolo e infatti la superstrada è costeggiata di infinite distese di alberi da sughero. 

Attilia Medda delegato Ais per la Gallura ci attende alle cantine Surrau dove ci guida, con magistrale competenza, attraverso un percorso storico, tradizionale, di modernità e sviluppo turistico alle ricerca delle radici del vermentino, vitigno duttile e camaleontico nella sua diffusione in Sardegna sin dall'800. Questo vitigno trova nell'isola, soprattutto in questa parte, un clima ideale, un terreno granitico, un vento insistente e una spiccata mineralità e saporosità che lo rende accattivante.

Attilia continua il suo percorso parlando del Nasco, perla enologica di questo territorio, vitigno spettacolare, elegante e fine, del Nuragus che ci riporta alla più antica origine della Sardegna, per finire con il Madrolisai e tutti gli altri vitigni più noti. Attilia ha svolto un favoloso e appassionante excursus attraverso la storia, il turismo e il paesaggio sardo legando queste particolarità del territorio al mondo del vino. Del resto che cosa ci si può aspettare da una professoressa di storia e filosofia applicata alla sommelerie? Una delizia ascoltarla.

Le sorprese in terra sarda sono appena iniziate: ci aspetta una grande serata di degustazione di formaggi sotto la guida del maestro assaggiatore Massimiliano Puggioni e del Presidente Ais Sardegna, Roberto Dessanti. A confronto sette tipologie di formaggio tutte a base di latte di pecora. Si comincia dalla ricotta Nustia (parola spagnola che richiama la procedura di asciugatura del prodotto) presidio Slow Food, dalla leggera affumicatura, per finire con un erborinato di grande potenza gustativa. Il tutto abbinato ad un Iselis Bianco 2010 Isola dei Nuraghi IGT Argiolas, un Bovale 2013 Marmilla IGT Su'entu, e un Cannonau Kuentu di Sardegna Riserva DOC 2010 di Poderi Atha Ruja.


 

Sabato 16 maggio.

Inizia con la pioggia il trasferimento da Alghero a Bosa lungo la strada panoramica. Strapiombi mozzafiato e natura incontaminata.

Emidio Oggianu, il re della Malvasia di Bosa ci riceve nella sua casa-cantina situata poco sopra Bosa Marina. Già dai colloqui telefonici per organizzare la visita mi rendo conto che il "personaggio Emidio" avrà molto da dire e da affascinare e così è stato. La visita inizia alle ore 10 per concludersi alle 15 ed è una fatica staccare il gruppo dalla famiglia Oggianu. In vigna Emidio ci spiega come il micro clima, il maestrale, la vicinanza del mare ricco di iodio, basta allungare lo sguardo per scorgerlo, influisca e segni il destino della sua Malvasia, mai uguale ma sicuramente intrigante nelle sue differenze.

La morale di Emidio: "madre natura non può essere ingannata". Ecco quindi che Emidio non effettua trattamenti, se non in modo limitato, favorito dalla stessa natura che nella zona non consente lo sviluppo della peronospera  grazie al particolare microclima, più presente invece l'oidio, il cui odore Emidio dice di riconoscere  non appena entra in vigna. È affascinante ascoltare questo piccolo (di statura)  ma grande uomo passato alla viticoltura dopo la pensione, mentre racconta le sue storie di vigna, la passione e l'amore per i suoi due ettari. 

Se la natura non può essere imbrogliata, neppure l'uomo può metterci troppo del suo. 

La sua Malvasia non sosta in barrique perché il legno cederebbe troppi sentori terziari, modificando il vino. Per l'affinamento Emidio usa botti grandi e comunque usate. La sua Malvasia non subisce filtrazioni perché questo procedimento - continua nel suo racconto - toglie i fermenti al vino privandolo di sostanze organolettiche fondamentali. In sostituzione Emidio usa il procedimento di decantazione a basse temperatura in contenitori refrigeranti. Per questo motivo ogni bottiglia è diversa, affermando così un principio che fonda la filosofia enologica di Emidio: la malvasia non è un vino stabile.

La visita  prosegue con la degustazione di varie annate di Malvasia. La giornata si conclude al ristorante Cocco&Dessì nel centro storico di Oristano allietati dalla presenza di Giuseppe Recupero, Delegato di Oristano.


Domenica 17 maggio. 

Da ricordare anche la giornata di domenica dedicata alla storia della Sardegna e al recente ritrovamento di alcune statue di epoca nuragica custodite nel museo di Cabras. Non si può non menzionare il luculliano pranzo a Peschieria Pontis, il più   importante complesso di costruzioni per la produzione ittica, circondato da specchi d'acqua dove i cefali confluiscono nelle camere di cattura. Ottima la compagnia degli amici della delegazione di Oristano, capitanati dal delegato Giuseppe Recupero. Un'accoglienza indimenticabile. 

Serata al raffinato ristorante Su Cardeleu ad Abbasanta dello chef Roberto Serra, allievo di Vissani, il quale dopo varie esperienze lavorative decide di tornare nella sua terra, nel ristorante di famiglia. La sua cucina, che lui ama definire nascere non da una ricetta ma da un pensiero, è  completamente isolana e racchiude tradizione, innovazione, passione.

 

Lunedì 18 maggio

La giornata comincia con la visita all'azienda Agricola Contini.

È un'azienda di 90 ettari in parte in proprietà, in parte da storici conferitori, con una produzione di un milione di bottiglie per 20 tipologie di prodotti.

Interessante e prezioso il Cavou di affinamento della Vernaccia che custodisce annate degli anni 60-70.

Ampia è stata la degustazione dei prodotti Contini. I classici Nieddera, i cru: Karmis, Inu, Nieddera Rosso, Pariglia, Sartiglia, Camponidori. Infine la Vernaccia.

Il viaggio enologico si conclude nel pomeriggio con la visita al colosso Sella & Mosca, oltre 600 ettari di proprietà, un moderno impero saldamente ancorato alle  tradizioni dei fondatori.

L'ultima sera si chiude all'insegna della più completa tradizione, con una cena tipica, porceddu cotto "in diretta" nella pineta dell'hotel, costumi e balli tradizionali.

 

La vacanza è finita, ma restano i ricordi di un'ottima compagnia, i sapori della tradizione sarda e una cartolina paesaggistica indimenticabile.
Uno speciale ringraziamento al Presidente Ais Sardegna, Roberto Dessanti e ai delegati di zona, Attilia Medda e Giuseppe Recupero per la squisita collaborazione nella organizzazione del viaggio e nell'accoglienza. Un sentito grazie anche al nostro vice-Presidente Eddy Furlan, un grande conoscitore della Sardegna, che è stato il nostro gancio. Al prossimo viaggio. 

Alcuni vini degustati:

Vermentino di Gallura DOCG 2014 Branu Vigne Surrau

Un'esplosione di profumi di macchia mediterranea e di forte mineralità che si ritrovano al gusto lungo e persistente. 

Vermentino di Gallura DOCG Superiore 2014 Sciala Vigne Surrau

Vino di punta dell'azienda. Giallo paglierino con una nuance verdognola, questo vino è dotato di un ampio bouquet di frutta esotica, note vegetali e di erbe mediterranee. Al gusto ripropone la spiccata ed esaltante mineralità e conferma la sua struttura importante.

Malvasia di Bosa Riserva 2007 Emidio Oggianu

Dominano le avvolgenti note ossidative e non poteva essere altrimenti dopo le premesse del produttore. Il colore è di una brillantezza che riflette la luce del mare. È un esaltante contrasto di profumi complessi di frutta secca, note salmastre, di brezza mattutina, balsamico. Al gusto spicca il perfetto equilibrio tra acidità e sapidità. Un vino di grande carattere. 

Nieddera Rosato Valle del Tirso IGT 2014 Contini 

Questo uvaggio di Nieddera 90% (vitigno antichissimo che si trova solo nella Valle del Tirso, nel comune di Cabras e vanto dell'azienda Contini) e di altre uve a bacca nera per il restante 10% si presenta di un bel colore rosato intenso, all'olfatto prigionia sentori complessi ed intensi di piccola frutta rossa polposa, melograno, pompelmo rosa. Al sorso si percepisce un'ottima struttura  e avvolgenza. Ideale per le serate estive. 

Cannonau di Sardegna  Doc Riserva 2011 Contini

Coltivato nella zona dell'alto campidano questo vitigno regala un vino molto importante e dalla ricca struttura. Il colore è  rosso rubino con riflessi granati. 

Il terreno di origine vulcanica trasferisce sentori minerali, leggermente sulfurei che ben si amalgamano ai profumi fruttati di ciliegia, di mora selvatica. Il gusto è rotondo e di lunga persistenza. 

Vernaccia di Oristano Doc Riserva 1990 Contini

Vernaccia 100% maturata per oltre 20 anni in piccole botti scolme di rovere e/o castagno per permettere la formazione del particolarissimo velo di lieviti chiamato "flor" che le dona i tipici sentori. Colore giallo oro con riflessi ambrati, in cui dominano i profumi di nocciole tostate e mandorla, agrumi canditi, albicocca secca che si intrecciano con profumi eterei. Al gusto è avvolgente, vigoroso nella sua alcolicità, mitigata dalla morbidezza. Persistenza gusto-olfattiva infinita. L'oro di Oristano: un vino da meditazione, senza tempo. 

Vermentino di Sardegna Doc Cala Reale 2014 Sella & Mosca

Il Mediterraneo nel bicchiere. Questo vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli racchiude in sé la declinazione più autentica dell'identità di questo vitigno. Grande mineralità, percezioni salmastre, di erbe aromatiche tipicamente mediterranee, un accenno mielato che equilibra la prorompente sapidità. Al palato è caldo e persistente e ripropone, senza deludere, la chiara percezione minerale. 

Terre Bianche Torbato 2013 Sella & Mosca

Questo vitigno, dalle antichissime origini, ha trovato il suo habitat naturale nelle tenute Sella & Mosca in particolare nella zona di Terre Bianche, ricca di calcare, da cui il nome del vino. I toni fruttati si esprimono immediatamente alla prima  percezione olfattiva, declinano verso frutta a polpa bianca, sentori leggeri e delicati di agrumi. Al gusto è fresco e deciso. 


 

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