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Dalla redazione
giovedì 15 dicembre 2016

Calici misteriosi

Degustazione alla cieca con i calici neri

Vanessa Olivo


Una sala insolitamente adornata da eleganti calici neri sui tavoli accoglie la degustazione "alla cieca" organizzata giovedì 1 dicembre dalla Delegazione di Venezia e magistralmente condotta da Massimo Ballotta, degustatore ufficiale e docente AIS. La serata si prospetta ricca di sorprese in un intrigante gioco fatto di indizi, sottigliezze e dettagli che i sensi coinvolti cercano di tradurre e interpretare senza mai poter vedere. Indubbiamente l’esame visivo nella degustazione ha un ruolo fondamentale, rappresenta il primo approccio con il vino che orienta verso il vitigno, il territorio, la vinificazione e l’evoluzione dello stesso aprendo la pista per affrontare i successivi esami olfattivo e gusto-olfattivo. Ma se proviamo a rinunciarci? A primo impatto non poter contare sulla propria vista è sembrato un duro scoglio da superare ma come spesso accade il tempo sa essere un ottimo consigliere e con la giusta dose di pazienza si può arrivare a svelare ogni sfumatura nascosta nel calice anche contando solo su olfatto e gusto.

Ma passiamo ora alla degustazione dei sei vini che hanno provato a trarre in inganno e a mettere in difficoltà chi si è cimentato in questa insolita e appassionante esperienza.

Avvicinando il calice contenente il primo vino si avverte una media intensità olfattiva, emergono profumi floreali di fiori bianchi, acacia e biancospino, note fruttate acerbe che richiamano mela verde e agrume, accompagnate da un’evidente mineralità. Al palato spicca una sapidità importante ma vi è comunque un equilibrato alternarsi tra le componenti dure e quelle morbide, con buona persistenza gusto olfattiva (Derthona Timorasso – Vigneti Massa 2014 – vol. 13%).

Nel secondo campione spiccano profumi primari, avvertendosi in primis sentori vinosi, frutta rossa come la mora e la ciliegia, il tenore erbaceo ben espresso da una foglia di alloro ed una lieve speziatura. Questo orienta verso un vino rosso, ma la conferma la si ha all’assaggio, quando si avverte la prepotenza di un tannino ruvido, quasi polveroso, che prevale nel sorso (Centuplo Centesimino – Tenuta Santa Lucia 2015 – vol. 14,5%).

Avvicinando al naso il terzo campione se ne percepisce immediatamente la verticalità e la complessità dei profumi: si ritrovano la frutta stramatura come il fico secco, una speziatura delicata e leggermente pungente, un pizzico di zafferano che lascia intendere la presenza di uva botritizzata. Al palato non si avverte una grande freschezza, esplode invece la mineralità con una leggera nota ossidativa, ma la sorpresa è la percezione del tannino che fa intendere si tratti di un orange wine (Ribolla Gialla Damijan Podversic 2012 – vol. 14%).

Il quarto vino sprigiona note di gioventù dove si riconoscono un frutto rosso come la ciliegia, ma anche una leggera nota agrumata ben espressa dal pompelmo rosa. All’assaggio esprime un tannino non particolarmente aggressivo, mentre invece spicca una freschezza ben presente, contrapposta ad un’alcolicità e a una morbidezza ben legate tra loro (Baslan Schiava Kränzelhof Graf Pfeil 2013 – vol. 12,5%).

Il quinto campione manifesta un profilo olfattivo abbastanza intenso, dove emergono note fruttate mature, lievi sentori erbacei e speziati, ma soprattutto grande mineralità che ricorda il cappero sotto sale e l’alga marina. Al sorso stupisce con un tannino delicato, ma è comunque la sapidità a far da padrona in questo “rosso vestito di bianco”, chiamato così per la particolare concentrazione polifenolica delle uve di questo antico vitigno sardo a bacca bianca (NRG Memorie di Vite Nuragus – Quartomoro 2015 – vol. 12,5%).

Nel sesto vino si individuano profumi che richiamano la frutta rossa sotto spirito, la grappa di mirtilli, il mirto, una speziatura dolce ma anche richiami balsamici, di rabarbaro, china e liquirizia. All’assaggio risalta inizialmente l’acidità, che lascia spazio poi ad un tannino levigato il tutto accompagnato da una morbidezza che, sostenuta dall’alcol, aiuta a creare un gioco di equilibri tra le componenti dure e quelle morbide per tutta la persistenza gusto olfattiva (Taurasi Principe Lagonessa – Amarano 2006 – vol. 14,5%).

 

[foto di Bruno Bellato]

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