Assaggiato per voi
Dalla redazione
martedì 2 maggio 2017

Gli abbinamenti viziosi

Serata di degustazione a bordo piscina con sigari, distillati, cioccolato e vini

Vanessa Olivo


Cosa rispondereste alla proposta di abbinare un sigaro con del prosecco o magari con una grappa? E se fosse con del cioccolato? A queste e a molte altre domande ha voluto rispondere la delegazione di Venezia con una insolita serata alla ricerca di nuovi orizzonti sensoriali. A condurci Graziano Simonella, Consigliere Nazionale AIS, nonché responsabile della Scuola Concorsi Veneto, e grande estimatore dell’arte del fumo lento. Presente in sala anche Michele Colavita produttore del sigaro Nostrano del Brenta, sigaro che viene realizzato completamente a mano dalle sigaraie della manifattura di Campese in Bassano del Grappa dal 1763, utilizzando il tabacco coltivato dalle aziende aderenti al Consorzio Tabacchicoltori Monte Grappa.

Il primo sigaro che incontriamo è il Doge, realizzato miscelando tabacchi conferiti in diverse annualità stagionati almeno tre anni. Oltre ad una analisi visiva per verificare l’assenza di difetti e tattile per riscontrarne la giusta compattezza, molto importante è l’analisi “a crudo” per identificare il bouquet di profumi a sigaro spento. Nel caso del Doge si possono individuare profumi di erbe aromatiche, miele, un accenno leggermente balsamico e frutta secca, in particolare noce, nocciola e mandorla. Provando una fumata a crudo emergono note di fieno, frutta secca e un finale mielato.

Il primo vino che andremo a provare con il Doge è il Prosecco Valdobbiadene Millesimato Docg Astoria Extra Dry – 2016, svelato con una degustazione tenuta a più voci da Graziano Simonella e Ottavio Venditto, miglior sommelier d’Italia 2014. Veste giallo paglierino con riflessi verdolini, la luminosità è esaltata da un perlage fine e persistente accompagnato da una corona di spuma indice di un vino ricco di struttura e morbidezza. L’impatto olfattivo gioca su note fragranti di frutta fresca, mela, pera, fiori bianchi, e su sentori di mandorla bianca. Nel sorso si avverte una bollicina sottile, quasi cremosa, che invoglia alla beva, la freschezza è ben bilanciata con la morbidezza e negli aromi finali ritorna la nota piacevole della mandorla.

Il secondo vino è il Mina Colli di Conegliano DOCG Astoria, uvaggio di chardonnay, incrocio manzoni 6.0.13 e sauvignon, che si presenta di un colore giallo paglierino vivace con nuances verdoline di gioventù. Dal calice sprigionano note di pesca, mela, anice stellato, foglia di pomodoro, mentre il sorso inizialmente agrumato sfuma in un finale decisamente sapido ed elegante.

Ma adesso è il momento di provare l’abbinamento con il sigaro Doge, per cui ci spostiamo all’esterno. Il risultato sorprende gran parte dei presenti. L’abbinamento con il prosecco risulta piacevole, il residuo zuccherino del vino si combina con le note amarognole della fumata e contemporaneamente l’anidride carbonica pulisce la patina creata dal fumo sul palato. Nell’accostamento con il Mina, invece, le note vegetali del vino si accentuano alle note vegetali del sigaro, risultando meno azzeccato del precedente.

Torniamo in sala per riprendere la nostra degustazione. Il secondo sigaro che proveremo è il Ducale, un sigaro più complesso del precedente per il doppio passaggio nella cella di fermentazione delle foglie impiegate nella fascia e nella sottofascia del sigaro. La maggiore complessità si avverte fin dall’analisi a crudo che rivela profumi di essenze muschiate, legnose, una balsamicità più pronunciata e una marcata nota di nocciola.

L’abbinamento che andremo poi a provare sarà quello con la Grappa Barrique Croder di Astoria, prodotta con vinacce di uve a bacca rossa e sottoposta ad un invecchiamento di oltre sei mesi in barriques di rovere francese. Colore ambrato, brillante, emana note boisé, caramello, cuoio, tabacco, nocciola e spezie dolci con riconoscimenti di vaniglia e cannella. All’assaggio ricorda caramella mou e marmellata di albicocca, con netta prevalenza di note rotonde e morbide avvolgenti il palato mentre negli aromi di bocca finali si riconoscono sentori più decisi di cuoio e pellame.

Ci spostiamo all’esterno, comodamente seduti a bordo piscina, per rilassarci scandendo il tempo al ritmo lento dei puff. Nell’abbinamento del Ducale con la grappa si nota come al palato le note resinose e di incenso si amplifichino per la commistione dei sentori balsamici del sigaro con quelli conferiti dal legno, propri della tipologia delle grappe barricate. Proviamo quindi ad influenzare questo accostamento introducendo due tipologie di cioccolato Caffarel: fondente al 60% e al 75%. Nel secondo troviamo una buona armonia, in quanto il cioccolato dimezza la percezione di morbidezza della grappa, gli aromi di bocca della fumata si spostano su note amarognole e tanniche che trasmettono meglio il messaggio del sigaro. Al palato risultano amplificate sia la nota del cioccolato, che la nota della grappa, che si legano alle sensazioni trasmesse dal sigaro dove le note di cuoio, tabacco e legno diventano piacevolmente avvolte le une alle altre.

Dopo questo momento di relax, rientriamo in sala per godere di un ricco e gradito buffet offerto con la collaborazione della cucina del Novotel di Mestre. Un particolare ringraziamento va al padrone di casa Andrea Morandini, direttore della struttura, che ha collaborato attivamente nella realizzazione della serata.

 

[foto di Bruno Bellato]

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