Carnet di viaggio
Dalla redazione
venerdì 2 giugno 2017

Il gusto americano incontra il Friuli Venezia Giulia

Visita della Delegazione di Venezia alla cantina Bastianich

Vanessa Olivo


Attraversando le verdi colline dei Colli Orientali del Friuli si può arrivare a Buttrio, paese dalla tradizione vinicola, dove la Delegazione di Venezia è stata accolta da Waine Young, responsabile di marketing e comunicazione dell’azienda Bastianich Winery, che è stato la nostra guida per tutto il pomeriggio. Qui ci siamo potuti immergere in un panorama spettacolare, un anfiteatro di vigneti dove abbiamo potuto anche ammirare le vecchie vigne di friulano che arrivano fino a settant’anni. La storia della Bastianich Winery nasce nel 1997, quando la famiglia Bastianich acquista dei vigneti nei comuni di Buttrio e Cividale del Friuli, terra altamente vocata per la produzione di vino, ma soprattutto terra con cui nutre un legame affettivo. Infatti, le origini della famiglia Bastianich risiedono non molto distanti dal Friuli Venezia Giulia, nell’Istria, precisamente a Pula, da dove partirono negli anni Cinquanta verso gli Stati Uniti in cerca di fortuna. Oggi i nomi di Lidia Matticchio Bastianich e del figlio Joe sono famosi e affermati nell’universo del food e della ristorazione, e non solo in America! E così l’eclettico Joe Bastianich ha deciso di mettersi in gioco anche nel campo del vino, avviando l’omonima cantina friulana. Grazie alla collaborazione del suo braccio destro Wayne Young e dell’enologo Emilio del Medico, l’azienda ha presto conquistato un posto di tutto rispetto nel panorama vinicolo italiano.

La nostra visita continua, e dopo la suggestiva passeggiata tra i vigneti di Buttrio ci trasferiamo a Cividale del Friuli per conoscere il reparto produttivo della cantina spostandoci poi nella sala degustazione, immersa a metà collina in un clima distensivo e rilassante, dove abbiamo potuto assaggiare i vini di punta dell’azienda.

Orsone friulano 2014. Vinificato in acciaio e affinato per 7 mesi sulle proprie fecce con regolari bâtonnage, si presenta in una veste giallo paglierino arricchita da riflessi dorati, mentre regala all’olfatto delicati sentori di pesca matura, note agrumate di cedro e frutta secca. All’assaggio esprime mineralità importante e leggera nota tannica sul finale.

Vespa Bianco 2014. Blend di chardonnay, sauvignon e picolit, vinificati in parte in legno e in parte in acciaio, si concede sprigionando profumi di frutta candita, miele di castagno e pompelmo. Il sorso è accompagnato da una scia fresco sapida e da buona rotondità, di grande persistenza.

Vespa Bianco 2007 Magnum. Di un luminoso giallo paglierino ravvivato da intensi riflessi dorati, regala sentori di frutta a polpa gialla matura, miele, vaniglia, nota fumé fino ad accenni di cognac. Delizia il palato con una morbidezza avvolgente, arricchita da una ben presente verve fresco sapida. Persistente.

Plus 2013. Prodotto con uve friulano provenienti da vecchie vigne, è il frutto di più raccolte che vanno dalla maturità piena a vendemmie tardive. All’olfatto gioca su note di fiori di camomilla, mandarino, mango e spezie dolci e miele. Avvolgente al palato, mineralità evidente con un finale amaricante che va a compensare la presenza di un residuo zuccherino. Lunga persistenza.

Vespa Rosso 2013. Uvaggio di vitigni internazionali e nazionali quali merlot, refosco e schioppettino, si presenta con un luminoso colore rosso rubino con qualche accenno al granato sul bordo del bicchiere. Il profilo olfattivo è caratterizzato da note di piccoli frutti rossi, anche in confettura, foglie di tabacco, pepe nero e rimandi balsamici. Al palato esprime un buon equilibrio tra freschezza e sapidità, il tannino è ben calibrato, chiude con grande pulizia retrolfattiva e con un finale di notevole persistenza.

Calabrone 2012. Vino prodotto con uve 70% refosco, 10% schioppettino, 10% pignolo e 10% merlot, con metà dei grappoli di refosco e schioppettino sottoposta ad appassimento. Il colore vira su un intenso rosso rubino accompagnato da riflessi granati mentre cattura l’olfatto con note di marasca matura, sentori di cioccolato, spezie, caffè. Il sorso è pieno e avvolgente, grande morbidezza accompagnata da un tannino evoluto.

Calabrone 2008 Magnum. Un vino che già all’olfatto rivela la predominanza di note dolci, quali confettura di prugne, speziatura dolce di vaniglia, chiodo di garofano, cioccolato. Infatti il residuo zuccherino di questo vino è di ben 28 grammi/litro, contro i 12 dell’annata 2012. Al palato è setoso, strutturato, il tannino è elegante e lunga persistenza che ripercorre sul finale le note fruttate e speziate avvertite all’esame olfattivo.

 

[foto di Bruno Bellato]

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