Wine Experience
Dalla redazione
domenica 19 aprile 2015

La Mineralità: goût de terroir

Sette vini per capire un importante descrittore sensoriale: la mineralità

Francesco Mancini


Serata inedita al De Gusto di Belluno, incentrata sull’eleganza di un descrittore sensoriale spesso sottovalutato e a volte non colto appieno dagli olfatti meno esperti: la mineralità.
A rendere tutto più semplice la regia esperta del vicepresidente AIS Eddy Furlan, che centra subito l’argomento: goût de terroir, letteralmente il gusto della terra. Difficile esprimere meglio, con poche parole prese in prestito dai cugini francesi, questo aspetto del vino, che sicuramente troviamo in prodotti di un certo pregio e finezza olfattiva.
Furlan catalizza l’attenzione dei circa cinquanta presenti con un excursus basato su una intreccio di fattori che, componendosi anche chimicamente, danno origine ai sentori minerali: il terroir, l’esposizione, il tipo di vitigno e il clima.

Spesso nei vini più pregiati e complessi nel ventaglio di profumi non mancano quasi mai i sentori minerali, che si presentano con tante sfaccettature: dalla classica pietra focaia, passando per la roccia e la ghiaia, fino ad arrivare allo zolfo, alla polvere da sparo fino agli idrocarburi.
Quando si passa alla pratica, la degustazione dei sette vini con la guida di Furlan si trasforma in un viaggio dei sensi, alla ricerca della mineralità, che parte dalla Valle d’Aosta, passando per l’Alto Adige, proseguendo oltralpe nella Borgogna e Loira, scendendo nelle tedesche lande della Mosella e del Rheingau, per arrivare infine all’unico vino rosso della serata, quel Nerello Mascalese che nasce sulle pendici dell’Etna.

PETITE ARVINE 2013, Les Cretes, Valle d’Aosta: paglierino estremamente luminoso, quasi cristallino, buona consistenza; note fruttate di drupe, prugne, mela gialla; piccoli fiori bianchi; la nota minerale è la classica pietra focaia. In bocca è quasi più sapido che fresco, secco e giustamente caldo, l’alcol esce poco alla volta in progressione. Il finale morbido è graffiato dalla sapidità; non di grande struttura ma di buon equilibrio, con una bella armonia e piacevole alla beva.

KERNER 2013, Niklaserhof, Alto Adige: Paglierino di buona intensità con qualche riflesso dorato, ottima consistenza. Intenso, complesso, elegante e fine; prima di tutto si percepisce il fruttato: pera matura, melone, ananas maturo, erbe aromatiche, timo; nota minerale di roccia, ghiaia e sabbia. In bocca dimostra subito morbidezza e grande equilibrio, moderata freschezza, maggiore sapidità. Struttura importante, persistenza gusto olfattiva legata alla stessa, gioco di equilibri: sapidità e morbidezza sfumano quasi insieme, bella maturità.

CHABLIS 2012, Borgogna, Domeine Servin: Paglierino con riflessi verdolini, grande vivacità di colore, ottima consistenza, nota tostata e affumicata; fruttato: mela verde e kiwi; vegetale di asparago, fagiolino. La mineralità della pietra focaia, polvere da sparo, zolfo ma anche spiaggia bagnata. In bocca le durezze e le morbidezze si equilibrano; la piacevole morbidezza è data dai polialcoli che creano una setosità particolare; la sapidità non graffia; grande struttura ed intensità; oltre ad aprirsi in una buona persistenza è fine ed elegante. Tra il pronto e il maturo.

POULLY FUME’ 2012, Loira, Serge Daguenau: Vivace e luminoso, bell’aspetto, giusta consistenza. Note fruttate di pompelmo, frutto della passione, mango, agrumi, pompelmo rosa; delicate note vegetali, mineralità pulita e bella espressione di pietra focaia. Elegante, sentori di sabbia e ghiaia, sassi. L’affumicatura che ci si aspetterebbe non si trova. In bocca è da subito espressione di grande equilibrio: la sapidità collima con la freschezza, ma con una spalla morbida, avvolgente. Caldo, pulito nel finale: le componenti morbide e dure viaggiano in parallelo; è armonico e di bella struttura sostenuto dalla persistenza; di facile beva.

RIESLING TROCKEN 2013, Mosella, Frizz Hagg: giallo verdolino con fondo paglierino, molto luminoso e vivace, decisamente intenso nei profumi, fruttato di tipo citrico, pompelmo, limone maturo, agrumi; note di zafferano e pepe bianco, fiori bianchi, sambuco, foglie e fiori di geranio; mineralità ampia: pietra focaia, zolfo, note salmastre e idrocarburi. Attacco in bocca deciso, nervoso, agrumato e molto fresco; evidente l’acidità e la sapidità , delicatamente caldo e persistente.

RIESLING QUARZIT 2011, Rheingau, P.J. Khun: molto luminosi i riflessi verdolini; al naso  grande intensità e complessità: fruttato complesso di mela cotogna, frutta esotica, agrumi, mostarda di pere; vegetale di erba fresca, muschio, radura di bosco, mentuccia; minerale di idrocarburi e pietra focaia. In bocca ha un attacco importante ma di grande equilibrio: polialcoli, freschezza e acidità se la giocano con la morbidezza che sostiene la grande sapidità

CLOS RESECA, Etna, Gulfi: rosso rubino aperto verso il granato, non fitto. Primo naso importante, pulito, complesso: prugne essiccate, frutti selvaggi non coltivati, leggermente floreale, leggermente balsamico e mentolato, eucalipto, pepe, chiodo di garofano, pellame e cuoio. Ampio. La mineralità è data dalle note affumicate e tostate dei chicchi del caffè. Entra deciso, molto secco, asciuga la bocca: è caldo e morbido, è tannico ma ben levigato, abbastanza fresco.

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