Wine Experience
Dalla redazione
martedì 28 aprile 2015

Cena di Primavera

La cucina trevigiana incontra i sapori e i vini della Sardegna

Flavio Buratto


Evento dedicato a una stuzzicante contaminazione di vini e sapori della Sardegna, anteprima del viaggio studio che la delegazione Ais Treviso ha organizzato a maggio in quella regione (sono disponibili ancora alcuni posti), con le preparazioni e le primizie stagionali della cucina montelliana. Ospiti di Eddy e Antonella Furlan presso il ristorante La Panoramica, la serata è stata nobilitata dalla presenza autorevole del Presidente AIS Sardegna Roberto Dessanti, che ci ha illustrato lo stato dell’arte enologico della regione.

Forte di una Docg e diciassette Doc, Roberto Dessanti ha sottolineato quanto oggi questa terra, o meglio quest’isola, si presenti conscia della identità e unicità dei propri vini, provenienti principalmente da vitigni autoctoni, rispetto ad un passato nel quale si era smarrita e tendeva a “smagrire” i propri vini, considerati pesanti e indigesti, tanto da snaturarli. La collaborazione successiva con enologi “continentali”, alcuni di chiara fama come Giacomo Tachis, creando un grande fermento di rinnovamento, ha raggiunto l’obiettivo di produrre vini più eleganti, e soprattutto con maggior aderenza alle caratteristiche varietali e pedoclimatiche. Non solo, la linea tracciata ha anche portato a recuperare vitigni dimenticati, o quasi scomparsi, restituendo lustro alla ricchezza ampelografica sarda e lanciando nuove realtà e opportunità, quali la spumantistica e i vini rosé, prodotti di successo e che ben si accompagnano alle varie e ricche zuppe di pesce - ricordando la peculiarità di un’isola che, circondata dal Tirreno, non è caratterizzata da una cucina di mare, semmai lagunare, comunque legata principalmente ai prodotti della terra.

Ed ecco il Torbato, oggi proposto anche in varie tipologie, e il Nuragus, una volta prodotto principalmente quale “pagadebit”; ecco spumantizzati il Vermentino e la Vernaccia; il Semidano, vino detto “da uomini”; il Carignano, del Sulcis e di Sardegna, il più moderno dei rossi, una volta esclusivamente vino da taglio, e il Nieddera, di Oristano, rosso di media struttura, proposti anche in versione rosato; i rossi Monica, dall’approccio più immediato, Cagnulari nel sassarese, assimilabile al Bovale, di Campidano di Terralba; il rinomato Cannonau, la cui ricchezza è data dalle sue diverse interpretazioni.

Ma la vera vocazione enologica della Sardegna, ha poi affermato Dessanti, sono i vini da dessert: i Moscati, in particolare di Sorso-Sennori, dal lungo appassimento, adatti ad accompagnare le seadas; la Malvasia di Bosa, vino premiato come il più rappresentativo della Sardegna nella ns. guida “Vitae”; la Vernaccia di Oristano (quasi sempre secca), la cui complessità derivante dalla maturazione ossidativa si accompagna egregiamente con pasticceria secca a pasta di mandorla; il Nasco, vitigno antichissimo, prodotto nella Doc Cagliari e in tutta la Sardegna.

Alla degustazione vera e propria di alcuni significativi vini di Sardegna, condotta sapientemente da Eddy Furlan, è poi seguita la cena, nella quale gli stessi vini hanno accompagnato le creazioni della Signora Antonella, in una commistione di suggestioni, delizie, tipicità, sarde e trevigiane: spuma di tonno con bottarga di Cabras e pane carasau accostati ad asparagi delle Grave; un inedito “risotto”, con seppioline adriatiche e asparagi, in cui la fregula sarda ha sostituito il riso; capretto del Cadore al prosecco, ad evocare un alimento tradizionale sardo, con erbette aromatiche e cicoriette di campo.

 

 

 

 

 

I vini degustati

Q Metodo Classico Brut Quartomoro di Sardegna. Prodotto da Vermentino ad Arborea, zona paludosa bonificata da genti venete nel primo dopoguerra, che vi portarono anche l’agricoltura e dove si parla ancora veneto. 36 mesi sui lieviti. Bollicine finissime. Buona intensità e complessità olfattiva di crosta di pane, frutta a pasta gialla matura, fiori appassiti, erbe aromatiche e leggera nota salmastra. Morbidamente fresco e sapido in bocca, con gradevole finale a ricordare le note fragranti e fruttate.

I Fiori 2014 Nuragus di Cagliari DOC Pala Vini - Serdiana. Giallo verdolino lucente dai profumi sottili di fiori di giglio, di frutta fresca, agrumata, e leggero sentore di mela. Di elegante sapidità, equilibrato e piacevolmente persistente, con nota finale sulfurea.

Sciala 2013 Vermentino di Gallura Superiore DOCG Vigne Surrau - Arzachena. Giallo paglierino luminoso, sottile e invitante all’olfatto, con sentori di frutta acerba, note citrine, fiori freschi e leggera mineralità. Sensazioni intense e consistenti in bocca. Stato evolutivo in divenire, ancora tutto da esprimere.

Nieddera rosé Valle del Tirso IGT 2014 Attilio Contini - Cabras. Vinificazione in rosa, dal brillante colore cerasuolo. Intenso profumo di fragolette di bosco e violette. Vivacemente fresco e sapido, con buon equilibrio e il sapore di frutta fresca a rallegrare il palato.

Is Arenas 2009 Carignano del Sulcis Riserva DOC Sardus Pater - S. Antioco. Attraente tonalità rosso rubino, trasparente, dalle leggere sfumature granato. Elegante ed intrigante, dai sentori di prugna essicata, confettura di amarena, mirtillo, violetta, chiodo di garofano, pepe tabacco, liquirizia. Morbidezze, freschezza, tannicità e sapidità a comporre un intenso e pregevole accordo armonico, persistente e strutturato.

Monteluce 2011 Alghero Passito DOC Sella & Mosca - Alghero. Da Nasco, vitigno presente sin dai tempi antichi, il cui nome dialettale “nascu” deriva dal latino “muscus” - muschio, per la vena muschiata che esprime. Oro vivo brillante, con intense note di frutta sciroppata, candita, secca, albicocca, arancia, datteri, fichi, di miele, muschio, caramello d’orzo. Ricco, dolce e suadente.

 

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