Gian Luca Gasparotto
L'esperienza appena trascorsa in compagnia del giornalista Alberto Lupetti, interamente dedicata alla scoperta dello Champagne, è stata coinvolgente.
La serata si è svolta con una linearità sorprendente: “Avete presente quando ordinate una bottiglia ed è talmente snella e gradevole che non ti accorgi di averla finita tutta?” È andata proprio così! Una full immersion ricca di storie, aneddoti e curiosità che hanno fatto scorrere le due ore in un lampo, praticamente il tempo di stapparla et voilà è finita.
Il merito è stato naturalmente del relatore perché solo chi conosce bene la materia e soprattutto, chi esprime quella verace passione, è in grado di coinvolgere una sala di sommelier.
Alberto, dopo una veloce prefazione, inizia subito con una provocazione: “Lo Champagne è prima di tutto un vino!” Per molti produttori ancora oggi non è così. C'è voluto un noto récoltant di Avize a far capire con il suo stile che, prima di tutto, deve esserci il vino e poi arriva l’importanza delle bollicine, giusta demarcazione di una linea di confine.
Le provocazioni di Lupetti si susseguono, ci riferisce che lo champagne è longevo e versatile, che regala emozioni anche con il passare degli anni e può accompagnare senza remore tutte le pietanze, carni rosse comprese.
Ma qual è il segreto di questa terra, che ha saputo creare qualcosa di unico, partendo da condizioni climatiche addirittura al limite della sopravvivenza della vite stessa?
Una riposta è il terroir, combinazione unica tra clima, suolo e tre secoli di tradizioni che ha creato qualcosa di esclusivo. Un'altra risposta potrebbe essere la craie, definita la vera chiave di svolta dello champagne, al punto da poter affermare che è la craie a donare freschezza e non l’acidità.
E ancora, la risposta potrebbe essere l’assemblaggio, un gioco di diverse uve e annate, diversi vini e dosaggi, aree e vigneti; una pratica nata per contrastare l'alternanza delle annate, diventata oggi un cardine della produzione delle maison che riconoscono nell'assemblaggio il loro stile.
Siamo in una terra dove le leggi della natura vengono sfidate.
Gli champagne in degustazione, illustrati dall’insigne maestro, sono:
CHARLES HEIDSIECK
Brut Réserve S.A. - 40% Pinot Noir 40% Chardonnay 20% Meunier
Brillante, luminoso, giallo paglierino. Alla prima olfazione si esprime su note di frutto e pasticceria. Champagne completo, ricco di materia che gioca su sfaccettature agrumate e aromatiche, di frutta secca e di fumé. Il sorso intriga e la bollicina è estremamente cremosa. Discreta la tensione giocata su una spinta dell’acidità, ricorda il lime e una sensazione minerale gessosa.
DIEBOLT – VALLOIS
Prestige - Blanc de Blancs 100% Chardonnay - Extra Brut
Bellissimo alla vista, i profumi riportano allo chardonnay. Non è opulento, ma snello, variegato, con sensazioni agrumate e floreali, un frutto quasi tropicale, la balsamicità delle erbe aromatiche ed infine la nota gessosa. Al sorso ritroviamo le stesse sensazioni olfattive, ove si accentua ancor più la mineralità arricchita da un retrogusto di leggera tostatura.
GEOFFROY EMPREINTE
Blanc de Noirs 2015 - 100% Pinot Noir - Brut
Il colore riporta al vitigno, un giallo che vira verso le sfumature della sabbia. L'olfatto si apre su piccoli frutti rossi ed un tocco agrumato di arancia sanguinella, a seguire frutta secca con un tratto fumé. Gusto teso, verticale, con finale prettamente minerale.
BRUNO PAILLARD
50% Meunier 25% Pinot Noir 25% Chardonnay - Dosage Zéro
Nel calice si esprime su sentori che virano verso il maturo, estremamente eleganti, impreziositi dalla presenza di erbe aromatiche che si completano con un agrume fresco e vivace. Netta la percezione minerale gessosa. Al gusto è complesso ed estremamente gustoso.
JEAN-PHILIPPE TROUSSET
Rosé - 46% Chardonnay 36% Pinot Noir (6% vino rosso) 18% Meunier - Extra Brut
Il colore ricorda il corallo, i profumi si sviluppano su sentori freschi e croccanti di piccoli frutti rossi, un agrume di scorza d'arancia. L'immancabile mineralità ricorda la grafite. Il gusto premia la freschezza, ma è la sapidità il vero punto di forza. Uno champagne che richiama l’abbinamento, infatti, lo abbiamo degustato insieme ad un grandissimo insaccato modenese: la mortadella Favola Gran Riserva del salumificio Palmieri.
POMMERY
Cuvée Louise 2005 - 65% Chardonnay 35% Pinot Noir - Extra Brut
Prodotta da uve di tre vigneti Gran Cru, questa rappresenta il non plus ultra dell'azienda. I profumi spaziano dai fiori ai frutti, arricchiti da erbe aromatiche che lo rendono piacevolmente balsamico. Il gusto è pieno, rotondo, vinoso, ma estremamente fine e di grande eleganza.
Il successo della serata è da attribuirsi, al lavoro svolto dal neo-delegato Rossano Moretto, il quale è riuscito a portare il contributo della personalità e dell’ingegno di uno dei relatori più importanti presenti nel mondo dello Champagne.