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Dalla redazione
lunedì 13 febbraio 2023

Il Chianti Classico con Massimo Castellani

Claudio Serraiotto


Qualche settimana fa abbiamo passato una piacevole serata di approfondimento sul tema Chianti Classico organizzata insieme a Massimo Castellani, delegato di Firenze, Ambasciatore del Chianti Classico, relatore e docente AIS ed ALMA.


Un breve promemoria sulla distinzione tra le due Docg Chianti e Chianti Classico, per poi passare ad una dissertazione storica che va da una cambiale del 1398, sulla quale compare per la prima volta il termine vino Chianti, al dipinto del Vasari a Palazzo Vecchio in cui è presente un gallo nero, simbolo della Consorteria che gestiva nel chiantigiano la modalità amministrativa. Secondo la leggenda, il Gallo Nero diviene il simbolo di Firenze dopo la sfida fra senesi e fiorentini per determinare i confini delle due città. I cavalieri in gara si incontrarono a Fonterutoli, oggi in provincia di Siena, dove furono stipulati tre trattati di pace tra le due repubbliche. Nel Trecento l’ultimo castello fiorentino era Staggia ed il primo senese era Monteriggioni, la città murata poi diventata corona che cinge il capo della donna che rappresenta l’Italia.
Con un balzo di alcuni secoli si passa a parlare del famoso bando di Cosimo III del 1716, un documento di straordinaria ed unica importanza nel quale, per la prima volta al mondo, vengono legati, per norma, vini a territori.


La ricetta originale del Chianti è stata esplicitata dal barone Bettino Ricasoli negli anni Trenta dell’Ottocento. Con il racconto arriviamo infine ai giorni nostri, quando assistiamo ad una definitiva separazione fra Docg Chianti e Docg Chianti Classico con i relativi disciplinari. Nel tempo, le modifiche degli stessi hanno portato alla nascita della Gran Selezione (riservata a prodotti da singola vigna o dalle migliori uve aziendali), all’introduzione delle menzioni geografiche aggiuntive, relative alle singole vigne, ed alla prossima introduzione delle UGA (unità geografiche aggiuntive), relative a tipologie di terreni.  Nella Gran Selezione, alla base sangiovese, si mantiene la possibilità di aggiungere vitigni complementari migliorativi (in primis cabernet e merlot), mentre nelle UGA ciò non sarà consentito.


La lezione si conclude proprio parlando di terreni. Prevalgono alberese ed arenaria al sud mentre a nord è maggiormente presente il galestro, ovvero l’argilla rossa del cotto fiorentino. Oltre alla tipologia di terreno, rivestono grande importanza l’altitudine delle vigne e l’irraggiamento solare: a nord, dove il sole è più velato, nascono vini più freschi, sottili, longevi e verticali; a sud, dove il sole è meno velato, si hanno vini che esprimono potenza, morbidezza, maggior colore e sapidità.

I vini in degustazione:


Chianti Classico Docg Gran Selezione Don Tommaso 2018 - Villa Le Corti 
San Casciano, terreno alluvionale. Sangiovese e merlot.
All’olfatto prevalgono i sentori principali del merlot, ma in progressione emerge un sangiovese impattante e sovrastante quando il vino si apre nel bicchiere.

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2018 - Antinori
Badia a Passignano
Sangiovese in purezza con note cupe ma di grandissima fattura con beltannino docile ed elegante. La mano di un enologo come Cotarella si sente bene.

Chianti Classico Docg Riserva 1427 2018 - Panzanello
Vigne del versante più fresco di Panzano. 
Il cabernet è percettibile e dona note fumé in chiusura mentre il sangiovese rimane un po' sullo sfondo donando bevibilità e piacevolezza.

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2016 – Colle Bereto 
Radda
Sangiovese in purezza. Strepitoso. Granato luminosissimo, ha un tannino graffiante che equilibra il sorso, fresco e potente. Chiude su percezioni di liquore di arancia e tabacco.

Chianti Classico Docg Riserva 2019 - Riecine
Gaiole 
Prodotto solo con uve di vigneti territoriali. Un vino dallo stile tradizionale con uso di botte grande. Mix floreale e fruttato rosso con note leggere di arancia tarocco. Al sorso è gustoso, con acidità preponderante e tannino non ancora completamente integrato. Vino dalle grandi potenzialità di invecchiamento.

Chianti Classico Docg Gran Selezione San Lorenzo 2019 Castello di Ama
Gaiole verso Siena. 
Stile internazionale. Un vino costruito come un bordolese, polposo e pieno, con tannino ben percettibile a sostegno.

Chianti Classico Docg Gran Selezione Rocca delle Macie 2019 – Tenuta Fizzano 
Castellina in Chianti
Sangiovese e colorino (5%) che si propongono al naso e al palato con un piacevole calore. Più evoluto del precedente, con sentori di frutta matura quasi tendente alla confettura, bella freschezza con tannino polveroso.

Chianti Classico Docg Riserva 2017 - Fèlsina Rancia
Castelnuovo Berardenga, verso Siena, al confine della denominazione.
Sangiovese in purezza. Opulento, con percezioni di estratto di pesca ed albicocca, grande nota sapida, quasi salata, che invita al sorso ripetuto.

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