Wine Experience
Dalla redazione
domenica 7 maggio 2023

Territori e Vigneron della Champagne

Successo per la serata organizzata da AIS Belluno e curata da Thomas Rossi


Lina Pison

 

Le fresche eleganze delle bollicine più lussuose al mondo sono state le protagoniste della serata “Territori e Vigneron della Champagne”, organizzata da AIS Belluno venerdì 21 aprile al Ristorante De Gusto Dolomiti di Belluno. Sold-out da settimane, l’evento è stato curato da Thomas Rossi. Spirito libero e istrionico, Thomas ha alle spalle ben 30 anni di esperienza non solo del territorio, ma anche dell’evoluzione e del futuro della Champagne. E' stato anche chef, sommelier, oste, proprietario di enoteche e per più di vent'anni sommelier della Clinica gastronomica Arnaldo.

Prima dell’inizio della degustazione, Claudio Garna ed Elene Gris hanno ricevuto dal delegato provinciale, Ivan Del Puppo, gli attestati di Tecnica del Servizio del Vino.

La Champagne in cifre: siamo a 150 km a est di Parigi, a 49,5° di latitudine nord, in condizioni estreme per la viticoltura. 5 i dipartimenti, Seine-et-Marne, Aisne, Marne, Aube e Haute-Marne, 35 mila gli ettari vitati, circa 5 mila i produttori imbottigliatori e più di 300 milioni le bottiglie prodotte ogni anno. I principali vitigni sono: chardonnay (31%), meunier (31%) e pinot nero (38%). La Aoc Champagne, inoltre, ha recentemente aperto ai vitigni resistenti alla peronospora e all’oidio dando il via libera ai primi impianti di Voltis.

Un capitolo a parte è stato dedicato ai sottosuoli champenois con la craie, il famoso gesso che rimane il terreno più adatto alle viti di Champagne. Il gesso è costituito da frammenti di microrganismi marini che si sono depositati milioni di anni fa. Le viti qui non hanno paura del caldo grazie all’elevata porosità del terreno che lo rende un vero e proprio serbatoio d'acqua: da 300 a 400 litri per m3.

Longevità e versatilità: queste sono le caratteristiche dello champagne. Otto quelli in degustazione: stili differenti, con o senza malolattica, alcuni con note burrose, altri con sentori agrumati di scorza d’arancia, alcuni energici e dinamici, altri decisamente più gastronomici. Tra gli champagne più interessanti della serata: Caractères Extra Brut della Maison Gamet (80% meunier, 15% pinot noir e 5% chardonnay) con riserva perpetua lavorata dal 1999 e Heri Hodie Solera de Meunier Extra Brut della Maison Roger Coulon, champagne dal 90% di uve che provengono da una "Reserve perpetuelle" di Meunier conservata in acciaio fin dal 1995.

Gli altri vini in degustazione: Fabrice Bertemes - Champagne AOC Premier Cru Extra Brut "Filigrane", Champagne Extra Brut 'Solessence' J - M Seleque, Gallimard Les Meurgers Blanc de Noir Extra Brut, Champagne Brut Nature Cumières 1er Cru “Pureté” - Geoffroy, Pierre Gerbais Grains de celles - Extra Brut e Jonas Collino New Generation Avize - Extra Brut.

A metà serata c’è stata una degustazione alla cieca del metodo classico di Francesco Bellei, da 100 per cento sorbara (lambrusco), non dosato, di 10 anni, sboccato da due e prodotto in edizione limitata, appena 1200 bottiglie. Una sorpresa inaspettata dal vino più noto e forse ingiustamente più bistrattato dell’Emilia Romagna.         

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