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Dalla redazione
lunedì 20 novembre 2023

Alla Corte del Raboso

Concorso, banchi d'assaggio, vino e cultura

Redazione


Alberto Toffanello è il miglior sommelier del Raboso 2023

 

Borgo Malanotte, a Vazzola, nel trevigiano, è uno dei luoghi più significativi e più legati al Raboso, vino e vitigno del Piave per eccellenza. È stata dunque la cornice naturale, negli spazi di Villa Dirce, per ospitare il concorso “Miglior sommelier del Raboso 2023”, uno degli appuntamenti più importanti della rassegna “Alla Corte del Raboso” che per tre giorni ha animato anche il centro storico di Treviso.

 

In gara, otto e soci AIS di varie delegazioni. A distinguersi e conquistare il titolo è stato Alberto Toffanello, di AIS Venezia.

 

I concorrenti sono stati impegnati al mattino in una prova scritta, suddivisa in un questionario e in una degustazione di due vini della denominazione Raboso Piave Doc e Malanotte del Piave Docg.

Nel pomeriggio, il cuore della finale, riservata ai tre partecipanti che avevano raggiunto i più alti punteggi negli scritti. A sfidarsi, insieme a Toffanello, anche Simone Romeo e Giacomo Valentino, entrambi della delegazione di Padova. Sono stati messi alla prova in una degustazione alla cieca, in una prova di comunicazione e accoglienza della clientela e, infine, in una prova di servizio con decantazione e abbinamento su richiesta dei commensali.

 

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BANCHI DI ASSAGGIO, TRA PASSIONE E CURIOSITA’

 

Degustare le diverse espressioni di uno dei vitigni maggiormente rappresentativi e radicati della Marca, circondati da bellezze artistiche medievali e rinascimentali: è stata un’opportunità che in molti non hanno voluto perdere, quella dei banchi di assaggio realizzati nelle tre giornate dell’evento “Alla Corte del Raboso”.

In quasi 500 hanno affollato i portici suggestivi del Chiostro grande all’interno del museo di Santa Caterina, domenica 22 ottobre, per conoscere le 70 proposte messe a disposizione da oltre 25 aziende: un ricco ventaglio di espressioni di tutti i vini del Piave, da scoprire e apprezzare, cogliendo l’occasione di poter incontrare e dialogare con i produttori, per carpire i racconti più diversi che ispirano la nascita di una bottiglia. Una formula che si è rivelata molto azzeccata, anche e soprattutto per l’accompagnamento gastronomico garantito dal piatto della tradizione “Radici e Fasoi”, preparato per l’occasione dall’omonima confraternita, e per la presenza di molti altri prodotti tipici.

Treviso ha visto così le sue strade e le sue piazze riempirsi di appassionati e curiosi. Ma i banchi di assaggio sono stati preceduti da un’anteprima di magica eleganza, sotto la Loggia dei Cavalieri, dove già il sabato pomeriggio è stato possibile armarsi di calice per gustare una selezione di proposte di Raboso.

 

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ALLA CORTE DEL RABOSO, TRA VINO E CULTURA

 

Tutte le sfumature del Raboso circondate da quello che non potevano che essere contesti ideali, per un vino e vitigno del Piave: il centro storico di Treviso e Borgo Malanotte.

Tre giornate per scoprirlo, da sabato 21 a lunedì 23 ottobre, tre giornate per immergersi in quello che si conferma un connubio genuino e quasi spontaneo: quello tra vino e cultura. Se i banchi di assaggio sotto i portici del complesso di Santa Caterina hanno rivelato al naso e al palato dei molti visitatori le tante sfaccettature del Raboso e degli altri vini del Piave, ecco che è risultata più che gradita la possibilità di avventurarsi, con lo stesso biglietto della manifestazione, anche fra i tesori artistici custoditi proprio nei musei di Santa Caterina, uno dei poli culturali più preziosi della città.

Affollata e partecipata anche la visita turistica del centro storico, per conoscere gli affreschi che valgono a Treviso il titolo di “urbs picta” e per riconoscere tra le pieghe delle sue architetture e scorci una storia più che millenaria.

Il tuffo, però, non è stato solo nel passato, ma anche nei calici, con due importanti occasioni di approfondimento del mondo del Raboso.

Elegante la degustazione guidata che si è tenuta sotto la Loggia dei Cavalieri, per riconoscere tutto il carattere e tutta la versatilità del Raboso.

Intensa la giornata di perfezionamento che lunedì 23 ottobre ha portato 40 sommelier e appassionati a Villa Dirce, proprio in quel “Borgo Malanotte”, a Tezze di Piave, che ha ispirato la denominazione Docg legata al Raboso.

Dopo un’accurata degustazione guidata di alcune espressioni “di ieri e di oggi” di Raboso e poi di sei Malanotte del Piave, c’è stato il tempo per una passeggiata “nella tradizione”, con la visita alle Bellussere, i tipici filari con i tralci a raggiera, alle Grave del Piave e a quel Borgo Malanotte protagonista non solo di una storia enologica che tutt’ora continua, ma anche custode di un passato antico.

La masterclass formativa sul Raboso è un’iniziativa che si lega, da quest’anno, ai concorsi monotematici per sommelier. Quello del “Miglior sommelier del Raboso” è in Veneto il secondo nel suo genere, insieme a quello per “Miglior sommelier del Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore Docg”.

Sipario, dunque, su questa edizione 2023 de “Alla Corte del Raboso”, che è già un “arrivederci” al prossimo appuntamento.

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