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Dalla redazione
lunedì 31 ottobre 2016

Lo scintillio dello Champagne

Una serata all’insegna del vino più celebrato al mondo

Vanessa Olivo


Più di 100 persone hanno presenziato giovedì 27 ottobre al Novotel di Mestre in una serata dedicata ad uno dei vini più conosciuti e mitizzati al mondo: lo Champagne. Un relatore AIS d’eccellenza, Roberto Gardini, profondo conoscitore della viticultura francese, ha condotto la serata raccontando in modo esaustivo i territori, le vicende storiche, nonché i personaggi e i vitigni, insieme complici della nascita di questo grande vino.

Una storia nata milioni di anni fa quando, in quella che sarebbe divenuta la regione di Champagne, si sono sviluppate le condizioni idonee alla formazione nel sottosuolo di calcare, perfetto regolatore idrico in grado di conferire acidità e mineralità alle uve coltivate oggi. Dopo quanto attentamente predisposto dalla natura in tanti anni, è solo nel 1531 che comincia l’operato dell’uomo. In quell’anno i monaci benedettini dell’Abbazia di Saint Hilaire a Limoux, paese situato nella regione Languedoc-Roussillon, scoprirono che il vino posto nella bottiglia sviluppa naturalmente le bollicine, dando vita al cosiddetto “metodo ancestrale”. Solo successivamente, negli anni 1668-1670 il monaco benedettino Dom Pérignon, dedito alla cura delle vigne dell’abbazia di Hautvillers nella regione Champagne, perfezionò tale tecnica e a lui si attribuisce oggi il grande merito di aver inventato la cuvée. Ma questo è solo l’inizio della storia del vino più famoso, un vino che ha alle spalle oltre 3 secoli di progressi e di apprezzamenti in tutto il mondo.

Ed è così che lo Champagne, come lo conosciamo oggi, è entrato nei nostri calici per una strepitosa degustazione di sette prodotti di gran lustro.

Mumm – Silver Cordon Rouge. Si presenta nel calice cristallino, dal colore giallo paglierino e dal fine perlage. Emergono in primis il profumo dolce della vaniglia, di una brioche appena sfornata e delle percezioni burrose che lasciano poi spazio ad una piacevole nota citrina. All’assaggio si avverte la presenza di acidità e di una media sapidità che contribuiscono insieme a rendere il vino dinamico e persistente. Un vino piacevole e semplice, dove la potenza del pinot nero si contrappone al sentore fruttato del pinot meunier ed alla freschezza del chardonnay.

Perrier Jouet – Grand Brut. Il carattere cromatico è lo stesso ma più intenso del campione precedente, mantiene una buona brillantezza e un vivace perlage. L’impatto olfattivo richiama i sentori dello yogurt, del confetto, delle brioches in lievitazione, emergendo poi una nota fruttata di pesca bianca e floreale di fiori di tiglio. Al palato colpisce la sfericità del sorso data dalla presenza di una buona morbidezza non invadente ma, anzi, ben bilanciata con sapidità e freschezza che lo rendono ampio e rotondo.

Pol Roger – Brut Reserve. Il colore è un bel giallo paglierino che vira verso il dorato e dove la brillantezza è maggiore dei campioni precedenti. L’impatto olfattivo stupisce per verticalità e complessità. Si distinguono profumi che evocano la frutta tostata, in particolare la mandorla e la nocciola, una nota mielata, un frutto tropicale esotico quale l’ananas ed un piacevole sentore leggermente boisé. Al palato emerge tutto il carattere del vino, il sorso è ampio, l’anidride carbonica ne è perfettamente integrata, la persistenza è notevole ed il profilo gusto-olfattivo risulta perfettamente equilibrato.

Bernard Pertois – Cuvée de Prestige. Si presenta nel calice in veste giallo dorata e con grande lucentezza. All’olfatto esibisce una minore intensità del campione precedente, quasi timidamente offre un crescendo di percezioni che spaziano dal marzapane, alla frutta secca, da una nota biscottata e burrosa, ad un sentore leggermente minerale, dalla vaniglia ad un frutto esotico che ricorda la banana. All’assaggio stupisce la grande persistenza e nel finale del sorso ripropone la nocciola tostata seguita da una piacevole nota gessata.

Herbert Beaufort – Cuvée Rosé de Saignée Brut. Unico Champagne rosato della serata, deve il suo colore rosa antico brillante ad una breve macerazione delle bucce. Emergono all’olfatto profumi di lampone, albicocca, anguria, rosa canina, quasi ricorda il liquore alchermes. Al sorso è fresco, di media morbidezza e vi è una leggera asciuttezza data dalla lieve presenza di un tannino non invadente. Nel finale rimangono al palato aromi che ricordano piccoli frutti rossi su una base salina.

Launois Lebrun – Millesime Blanc de Blancs Brut 2007. Dal colore giallo paglierino con intensi riflessi dorati e buona brillantezza, regala aromi tostati, di funghi champignon, ma anche un richiamo di panna montata e crema pasticcera, di scorza di agrumi e forte mineralità. Al palato il sorso è pieno e rotondo, nel finale emerge un frutto croccante mentre tra le sensazioni retrolfattive affiora una percezione di tostatura.

Moët & Chandon – Dom Perignon 2006. Si presenta nel calice di un colore giallo paglierino intenso con riflessi oro-verdi, accompagnati da grande brillantezza e da un perlage fine e persistente. Emergono al naso un piacevole carattere tostato, note di lime, cedro, frutta esotica, fiori bianchi e aromi di pasticceria, quasi di pandoro. Al sorso c’è persistenza ma anche la leggerezza di un vino che non stanca ma invita alla beva. Una perfetta contrapposizione tra morbidezze e durezze, la bollicina è cremosa al palato. Come definito da Roberto Gardini, “un tripudio di perfezione”.

Al termine della degustazione la direzione Novotel, che ha collaborato nell’organizzazione della serata, ha offerto ai presenti un delicato risotto di scampi, una leccornia per palati sopraffini, e per l’abbinamento non c’era che l’imbarazzo della scelta… naturalmente Champagne!

 

[foto di Bruno Bellato]

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