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Dalla redazione
mercoledì 11 dicembre 2019

A contatto con il produttore: LE BATTISTELLE

Una realtà di viticoltura eroica in terra di Soave

Aldo Naddeo


AIS Verona torna nella zona del Soave Classico con la visita a “Le Battistelle”, azienda agricola di Gelmino e Cristina Dal Bosco, nel comune di Monteforte d’Alpone. Nella splendida frazione di Brognoligo, la viticoltura d’un tempo si caratterizza come anima della famiglia, rispettando tradizione e semplicità del prodtto. È il figlio Andrea che ha illustrato i passaggi indispensabili per la trasformazione della garganega, unico vitigno aziendale: acciaio, bâtonnage e controllo della temperatura per una fermentazione spontanea di circa venti giorni.

La sfida della famiglia Dal Bosco inizia nel 2002, quando decide di non essere più conferitrice della cantina sociale, cominciando invece un percorso di vinificazione proprio che porterà alla realizzazione della prima bottiglia nel 2004; una strada difficile, caratterizzata da scelte identitarie in un mercato altamente concorrenziale.

Quando si parla di “Le Battistelle” è necessario fare riferimento ad un territorio preciso, vulcanico, che rende i vini prodotti unici nel loro genere. È il Roccolo del Durlo, simbolo dell’azienda, dove ci siamo recati per ammirare a duecentocinquanta metri s.l.m. il paesaggio meraviglioso delle colline del Soave e del paese di Monteforte. Questo cru, da poco accorpato alle Carbonare, è per “Le Battistelle” la massima espressione del Soave classico.

Qui si lavora in condizioni orografiche che impediscono la meccanizzazione, con forti pendenze e con notevole sforzo fisico, da cui deriva il riconoscimento di “viticoltura eroica” da parte del CERVIM per il grosso impegno profuso dall’azienda. Gli impianti sono esclusivamente a pergola veronese di sola garganega, con vitigini pre-fillosserici di oltre 150 anni in comune con altri più giovani in grado di dare una certa complessità a quello che diverrà il capolavoro Roccolo del Durlo, Soave classico DOC.

Il piccolo casale di famiglia alla sommità di questa collina era una baita di caccia di proprietà di Domenico Durlo, nobiluomo di Monteforte, e passò poi alla famiglia Dal Bosco negli anni Venti. La zona è ricca sia di vigneti che di olivi di varietà grignano, e da quest’anno l’imbottigliamento dell’olio – con relativa commercializzazione- è diventato realtà, con grande soddisfazione della figlia Gloria che si occupa della raccolta e rappresenta il vero estro creativo dell’azienda, curando anche la linea grafica delle etichette.

Vini assaggiati

Montesei, Soave Classico DOC 2018

Garganega 100%. Deciso giallo verdolino sintomo di una certa giovinezza del vino. Appare molto floreale al naso, fiori bianchi, una spiccata nota di camomilla molto presente ed invitante e ben amalgamata dalla presenza di salvia e litchi, con tocchi di frutta esotica. In bocca è esplosivo, giovane e molto scalpitante, buonissima sapidità e continui richiami alle sensazioni olfattive. Ha sicuramente un ottimo potenziale per il futuro.

Battistelle, Soave Classico DOC 2017

Garganega 100%. Ha bisogno di un po’ di tempo per aprirsi ma risulta decisamente più complesso con palesi note di eleganza tipiche di un prodotto appartenente alla tipologia classica. Note minerali di natura sulfurea e bocca molto persistente. La presenza basaltica del terreno ne fa un valore aggiunto.

Roccolo del Durlo, Soave Classico DOC 2017

Garganega 100%. Versante collinare tra i più alti della zona classica, decisa escursione termica, siccità. Solo queste tre caratteristiche dovrebbero far intendere la difficoltà di produzione di questo vino che è assolutamente ripagato nel bicchiere. Bel giallo paglierino che già lascia intendere una certa caratteristica evolutiva di questo Soave; naso lievemente mieloso con presenza di frutta a polpa gialla, pesca e albicocca. Bocca subito di difficile interpretazione vista la sua complessità: emergono note imminenti di liquirizia e una sensazione di materia pastosa che richiama un po’ la buccia della garganega insieme ad una bella salinità. Sono rare le sensazioni di questo vino, giustamente premiato con i 4 tralci della guida Vitae 2020.

Passito della Gloria, Bianco del Veneto IGT Passito

Garganega 100%. Giallo dorato non troppo intenso, richiami di miele d’acacia e quella tipica nota di mela sciroppata al naso. In bocca è di buona acidità e non stucchevole nonostante il consistente tenore zuccherino. É sicuramente un vino passito che riesce ad accontentare il palato di molti consumatori che non richiedono troppa complessità, ma eleganza e facile beva.

Eventi da non perdere
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Nel Soave Classico fra terreni vulcanici e viticoltura eroica
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