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Dalla redazione
lunedì 9 maggio 2022

Pomerol

Il feudo del merlot


Stefania Minante

 

Pomerol è dedizione dei viticoltori alla vigna.  Il termine feudo significa avere in concessione una terra.


Con queste due importanti precisazioni è iniziata la piacevole serata del 22 Aprile presso l'hotel Galileo di Padova in compagnia dell’ottimo relatore Marco Tinello ben coadiuvato da Alberto Romanato. Pomerol è dedizione dei viticoltori alla vigna. Il termine feudo significa avere in concessione una terra.

L’uomo ha avuto in dono questo pezzo di terra stretto tra fiumi: terra fertile, ricca di sedimenti particolari, e ha cercato di sfruttarla il meglio possibile, e compito futuro sarà di preservarla.

Pomerol è un paese di pochi abitanti, poche abitazioni e vigneti ovunque; una bellissima chiesa con campanile a guglia si staglia in mezzo ai vigneti alla vista del visitatore che arriva percorrendo una strada che porta dritta di fronte ad essa. Pomerol è stato luogo di passaggio di pellegrini che, in epoca medioevale, portarono vitigni a bacca bianca e successivamente a bacca nera come il malbec, alicante, cabernet franc e merlot. Dopo la sanguinosa guerra dei Cent’anni, tra il XV e XVI secolo, ci fu la ricostruzione del vigneto fino ad arrivare al 1789, quando la rivoluzione francese diede inizio all’epoca moderna: sviluppo dell’agricoltura, dei commerci, aperture di nuove vie di comunicazione. Alla fine dell’Ottocento arrivò la filossera, che distrusse le piante e si dovette procedere al reimpianto dei vigneti. Tradizionalmente si piantavano vitigni a bacca bianca e nera, ma col passare del tempo si è passati a quelli a bacca nera: tra tutti  il vitigno merlot era particolarmente vocato per questa zona sia per il clima che per il terreno. Dopo la seconda guerra mondiale grandi famiglie di imprenditori, ovvero “negociant”, commercianti di vini e non coltivatori come la famiglia Moueix, portarono alla ribalta internazionale i vini di Pomerol e soprattutto il merlot come vitigno principe.

La magia del Pomerol

Pomerol ha un clima continentale come tutta la regione del Bordeaux: risente dell’influenza marittima in scarsa misura e quindi ha rilevanti variazioni di temperatura diurne durante la stagione della crescita. Il merlot è un vitigno precoce, perciò sensibile alle gelate. La moderna viticoltura ha introdotto strumenti di controllo del clima e tecniche che permettono di evitare danni al vigneto. Oltre al Merlot viene coltivato il cabernet franc, il cabernet sauvignon e il petit verdot, che in varia misura fanno da corollario al merlot in uvaggio per i vini AOC POMEROL.

Pomerol è un altopiano, e Il suolo è la caratteristica marcante di questa piccola AOC.

La peculiarità del terreno sta nella presenza di argilla blu, nota come melassa, che poggia sopra uno strato di sabbia ricca di depositi di ferro, e per questo conosciuta come Cras de fer. Il plateaux o altipiano è costituito da suolo bruno scuro, limoso e sabbioso, poggiante su argille da cui le radici delle viti attingono acqua. Nella zona verso sud-ovest il suolo risulta sabbioso su argilla con Cras de Fer, mentre nella parte più bassa denominata terrazza, il suolo risulta più ciottoloso e sabbioso. Il suolo, formatosi nel corso di diverse ere geologiche, comprende una miscela di argilla, ghiaia e sabbia trasportate dai fiumi provenienti dal Massiccio Centrale.

 

I vini degustati sono tutti del 2016 che, come ci ha spiegato Marco Tinello, è stata una buona annata dal punto di vista del clima e già ora, nel 2022, presentano equilibrio gustativo e ottimi profumi. Una classica annata da invecchiamento.

 

AOC POMEROL CHATEAU MAZEYRES 2016

Blend di merlot 88%, cabernet franc 8%, petit verdot 4%. Di colore rubino, regala al naso note di prugna e ribes nero,  accompagnate da un nerbo vegetale. Scorre in bocca con un bel tannino croccante.

AOC POMEROL CHATEAU BEAUREGARD 2016

Blend di merlot 75% cabernet franc 25% .Colore rubino intenso, al naso note di rose e marasca, con sfumature balsamiche. All’assaggio emerge la nota sanguigna, morbida e rotonda.

AOC CHATEAU PETIT VILLAGE 2016

Blend di merlot 77%, cabernet franc 14%, cabernet sauvignon 9%. Colore rubino vivace; l’olfatto è un elegante bouquet di rose selvatiche, ritorni di spezia dolce e grafite. In bocca è immediato il frutto croccante.

AOC CHATEAU GAZIN 2016

Blend di merlot 87%, cabernet sauvignon 8%, cabernet franc 5%. Colore rubino compatto; all’olfatto attraente nota di prugna matura e violaciocca, delicata noce tostata e un cenno di grafite. Al palato il frutto corposo avvolge il tannino morbido a regalare una beva snella. 

AOC CHATEAU CLINET 2016

Blend di merlot 90%, cabernet sauvignon 10%. Colore rubino; al naso immediate note di ribes rossi, fragola e ciliegia matura, con rimandi di bosso e di chiodo di garofano. All’assaggio risulta setoso; lunga persistenza gustativa, con note speziate dolci e una punta di pepe.

Marco Tinello ci ha descritto questo piccolo grande territorio francese con l’entusiasmo e la competenza dell’appassionato ricercatore e professionista del vino, raccogliendo i meritati applausi dei numerosi presenti.

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