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venerdì 17 giugno 2022

I vent’anni di Le Guaite di Noemi

Maria Grazia Melegari


Parte da lontano la storia dell’azienda Le Guaite di Noemi a Mezzane di Sotto (VR). Negli anni Ottanta, Stefano Pizzighella inizia a condurre l’azienda agricola di famiglia, costituita da alberi da frutto, olivi e viti. Nel 1997 con l’acquisto di un piccolo frantoio, inizia la produzione in proprio di olio extravergine d’oliva dai 3 ettari di olivi delle varietà Grignano, Leccio del Corno e Casaliva, parte dei quali arivano anche a 250 anni di età. Successivamente, anche grazie alla determinazione della moglie Giulietta, prende forma il progetto di coltivazione della vite nella parte alta della collina, in località Le Guaite, da cui l’azienda prende il nome.

Nel 2002 inizia la produzione dei vini tipici della Valpolicella con le prime etichette del Valpolicella Superiore, dell’Amarone e del Recioto. Nel 2015 la gestione passa alla figlia Noemi, che affianca i genitori e mantiene salda la tradizione familiare: l’azienda cambia nome e diviene Le Guaite di Noemi. Qualche giorno fa sono stati festeggiati i vent’anni di attività, con due ampie verticali dei vini che per primi sono entrati in produzione: ben otto annate di Valpolicella Superiore e dodici di Amarone. La degustazione ha messo in luce uno stile che nel tempo si è progressivamente raffinato, mantenendo una precisa identità: vini impeccabili che anche nelle annate più in là nel tempo non mostrano alcun cenno di cedimento e trasmettono il valore del territorio e della tradizione familiare.

Oggi l’azienda conduce 10 ettari di vigneti e 3 ettari di uliveti di proprietà, per una produzione di 25.000/ 30.000 bottiglie e 50 quintali di olio.


 

La degustazione

Tutte le uve provengono dal vigneto collinare Le Guaite, posto a circa 450 m di altitudine su terreni bianchi calcarei, con inserti ferrosi e basaltici. L’allevamento è a guyot.

La composizione del Valpolicella Superiore e dell’Amarone prevede corvina 35%, rondinella 20%, corvinone 35% più un 10% di altre varietà (molinara, oseleta e croatina).

Per il Valpolicella Superiore le uve vengono appassite per circa 30 giorni, la maturazione avviene in barrique di rovere francese di secondo passaggio per 36 mesi e un affinamento in bottiglia altri 24 mesi minimo. Per l’Amarone l’appassimento dura circa 100 giorni. La maturazione avviene in barrique nuove per 48 mesi a cui segue l’affinamento in bottiglia per altri 72 mesi.

Vini che richiedono pazienza ed attesa.

 

Il Valpolicella Superiore

2011 - Granato intenso, note decise di ciliegia e prugna sottospirito, il calore dell’annata si nota nella tessitura gustativa particolarmente calda e di corpo pieno.

2010 - L’annata equilibrata si riflette nel vivace e trasparente carminio e in un ventaglio olfattivo complesso di ciliegia in confettura, humus, tabacco e caffè. Bocca ampia, avvolta da un tannino gentile ma ben vivo, finale di ottima peristenza.

2009 - Granato pieno, note intense di ciliegia sottospirito e erbette balsamiche, di buon corpo, con notevole equilibrio tra morbidezza e acidità.

2007 - Annata ancora più calda della 2011, granato intenso, note di Mon Chéri, confettura di prugna e tamarindo. Rotondo, corposo, decisamente caldo e tuttavia assai godibile.

2006 - Annata equilibrata, in evidenza note vegetali di erbe aromatiche e di tabacco, poi confettura e tostatura di caffè. Moderatamente persistente.

2005 - Granato luminoso. Complesso e fine nei profumi di spezie dolci, confettura di amarena, timo e lavanda. Ampio e di corpo, è sostenuto da una ben percepibile acidità.

2004 - Esempio di equilibrio in un’annata fresca: granato con lieve riflesso aranciato, fine nei profumi di erbe aromatiche, tabacco e confettura di amarena. Al palato è polposo e fresco con finale persistente.

2002 - Prima annata prodotta. Pur se molto opaco e ristretto nello spettro olfattivo di fiori secchi, humus e un accenno di frutto rosso, al palato mostra ancora una discreta freschezza.

 

L’Amarone

Dodici annate nella finestra temporale 2014 - 2002 mostrano la coerenza dello stile aziendale con vini di grande spessore, materici e progressivamente sempre più eleganti e secchi, con tannini avvolgenti e una notevole bevibilità. 

Equilibrio e finezza esemplari nella 2010: granato profondo con note molto intense di Mon Chéri, erbe balsamiche, tabacco e spezie scure. Una grande morbidezza al palato, bilanciata dall’acidità, con ottima persistenza.

Notevole equilibrio anche nella 2004, che mostra una vivace freschezza su toni di confettura di prugna e ciliegia, oltre a tostatura.

L’impronta territoriale emerge sempre, pur nella diversità delle annate: la calda 2013, nei profumi intensi e dolci, con trama gustativa calda eppure ben sapida e persistente; la 2014, piovosa e difficile, fa la sua figura con un luminoso granato, un bouquet speziato su note di cardamomo e pepe e un sorso più esile ma succoso.

Eleganza olfattiva, bocca corposa ma ben bilanciata dalla freschezza anche nella 2012 che entra ora in commercio.

Una nota di merito va anche al tocco artistico delle etichette che ricordano in forme e colori i dipinti di Joan Mirò e portano la firma di Noemi: una stella.

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