Dalla redazione
giovedì 1 marzo 2018

Architettura d'uve

L'appassimento diventa esaltazione del territorio

Redazione


Cantina Valpolicella Negrar, da sempre all’avanguardia nella ricerca in Valpolicella, festeggia gli 85 anni di attività presentando tre nuovi cru “Pruviniano” che completano la linea Domìni Veneti, tutti prodotti nella vallata di Marano e tutti legati indissolubilmente alla tecnica dell’appassimento.
Un esempio di valorizzazione di un’area di grande personalità che occorre assecondare per poter leggere il variegato intreccio fra suoli, terreni e microclimi.

 

Inizialmente la cantina ha indagato la vallata di Negrar, che ha dato i cru Vigneti di Jago (Amarone), Vigneti di Moron (Recioto), Vigneti di Torbe e La Casetta (Ripasso) e Verjago (Valpolicella Superiore); quindi, è passata a rintracciare le sfumature e i contrasti della Valpolicella Classica nel suo insieme attraverso le "Espressioni" di Amarone, fornite da cinque vigneti selezionati in diverse vallate. Ora, l'attenzione è stata spostata sulle specificità della vallata di Marano, rintracciabili nell'Amarone, nel Ripasso e nel Valpolicella Superiore Pruviniano, dall'antico nome della vallata, menzionata in documenti dell'VIII sec. e comprendente i bacini dei progni (torrenti) di Marano e Fumane. "Come altri toponimi legati alla presenza originaria di veterani e coloni romani, la val Provinianense deriva dal nome Provinius, Probinius-Probus", spiega Gian Paolo Marchi, professore ordinario di letteratura italiana nell'Università di Verona (emerito dal 2012).  

 

Il progetto Pruviniano nasce a Prognol, piccola frazione di Marano di Valpolicella, in cui la dal 2015 la cantina ha insediato un nuovo stabilimento di produzione. "E' una vallata dal carattere che definirei femminile per la sue variegate condizioni geologiche, morfologiche e microclimatiche, che quest’anno ci hanno donato vini meno potenti ma più eleganti, per la sua ricchezza d'acqua e per il maggior numero di testimonianze veronesi presenti dedicate alla dea Minerva. Un luogo che ancora oggi non ha perso la sua sacralità con la chiesetta dedicata alla madonna di S. Maria in Valverde", racconta Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar. 

 

"Marano è un territorio di grande personalità, freddo e con terreni sciolti che occorre assecondare per poter leggere il variegato intreccio fra suoli, terreni e microclimi. Dà vini che continuano a stupirci, riescono ad avere nel contempo un colore molto tenue, ma anche di un rosso brillante, con un bouquet fine molto sottile, dove la nota di ciliegia molto evidente nel vino fresco si evolve, nel corso dell’affinamento, in piacevoli note speziate e di sottobosco. Sulla loro capacità di invecchiamento occorrerà attendere per poter dare un giudizio oggettivo, ma intanto le caratteristiche enologiche ed enochimiche lasciano intravedere che il tempo difficilmente riuscirà a scalfirne l’elevato potenziale", commenta Daniele Accordini, enologo e dg di Cantina Valpolicella Negrar. 

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