Catia Nassi
Eccoci, partiti per questi due giorni nell’affascinate terra d’Etruria. I nostri occhi, i nostri cuori e ... il nostro palato, hanno goduto dei sapori di una cucina tradizionalmente semplice, abbinata a dei vini riconosciuti nel mondo per la loro autentica genuinità.
Dolci declivi della campagna toscana ci hanno accompagnato lungo tutto il nostro viaggio. Panorami sconfinati nella bellezza più pura, di una natura circondata da regolari vigneti, olivi secolari e il giallo delle ginestre che fa da cornice a questo ameno paesaggio.
La nostra prima cantina è stata Piaggia a Poggio a Caiano nel cuore del Carmignano DOCG. Qui ci ha accolto Silvia Vannucci che, con la sua esuberante passione, ci ha raccontato gli inizi da parte del suo “babbo” nel 1996, quasi per gioco, con un primo appezzamento di vigneto. Ma tale era l’entusiasmo che con il tempo gli ettari vitati sono diventati 18 e i riconoscimenti del suo lavoro non sono tardati ad arrivare.
La nostra seconda cantina è stata a Castellina in Chianti nei Poderi di Castellare, nel cuore del Chianti Classico.
La visita è iniziata nei loro vigneti in terreni di galestro e in parte di alberese, dove dimorano anche viti di oltre sessant’anni! Ci siamo spostati all’interno della cantina dove abbiamo potuto ammirare il loro “tesoretto”. Bottiglie storiche fin dalla prima annata di produzione risalente al 1979. In quegli anni, era doveroso produrre per primo il “vino del governo”: a primavera si aggiungeva uva appassita, subito dopo la svinatura, per farlo rifermentare ed ottenere così un vino fresco con un bouquet aromatico intenso. In questo modo si riusciva a racimolare poche lire da poter investire negli affinamenti importanti. I vini in degustazione, con un fuori programma graditissimo:
Abbiamo quindi raggiunto in serata la ridente cittadina di San Gimignano dove, il giorno successivo, abbiamo visitato il Colombaio di Santa Chiara, in località San Donato. La famiglia Logi, ci ha accolto nella veste dei tre fratelli, Giampiero, Stefano e Alessio, uniti da una passione viscerale per questo lavoro, tramandata dal loro “babbo” ancora attento osservatore e consigliere. Attraverso i loro racconti e aneddoti hanno saputo trasmettere anche a noi quell’amore con cui lavorano per produrre i loro vini, in un’agricoltura saldamente biologica, coltivando vitigni autoctoni, sia a bacca bianca che rossa. La loro punta di diamante è la vernaccia, che ha dato onore per le tante fatiche e l’impegno con premi a livello internazionale.
Nel pomeriggio, a conclusione del nostro viaggio-studio in terra toscana, abbiamo avuto l’onore di essere ospitati dalla delegazione AIS della Val d’Elsa. Il delegato Luigi Pizzolato assieme ai suoi collaboratori, ha organizzato per noi una degustazione di spumanti metodo classico, vini insoliti per la regione. L’accoglienza della collega Roberta, nella sua casa che domina le colline toscane, è stata deliziosa: un ricco buffet di sapori regionali ha accompagnato raffinate bollicine ottenute da uve principalmente del territorio e uno scambio di doni ha suggellato questa bella amicizia, come in una sorta di gemellaggio.
Ringraziamo il nostro delegato provinciale AIS Padova, Alberto Romanato che con devozione ed impegno è riuscito ad organizzare con classe, questi due giorni senza eguali.
Foto a cura di Rossano Moretto