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Dalla redazione
lunedì 25 maggio 2020

La Sciabolata

Cani come rose

Redazione


Gli antichi abitatori delle coste dell’America centrale e di queste isole, Barbuda compresa, erano chiamati Caribe, poi i colonialisti inglesi hanno cambiato secondo la loro pronuncia il nome di queste terre e del mare intorno, così adesso si chiamano Caraibi. Questo anglo-centrismo, ossia sentirsi il centro del mondo e piegare tutto al proprio modo di vedere, è la versione culturale della legge del più forte. Ora ho letto che in Inghilterra vogliono addestrare dei cani, gli sniffer dogs, per rilevare negli aeroporti le persone che hanno il coronavirus, addestrandoli ad annusare le mascherine di persone contagiate. I cani potranno fiutare fino a 750 persone all’ora e indicare se hanno il virus in 0,5 secondi, con una precisione del 90%. Ci ho pensato e questa notizia non sembra una cavolata, è anzi la strada giusta, ossia farci aiutare dalle tante risorse della natura, come le piante di rose che vengono piantate sul testale delle file di vigne per vedere in anticipo le malattie che stanno per colpire il vigneto, una sorta di sentinelle naturali. Bisogna sempre imparare, anche dagli eventi negativi, se sappiamo farlo.

Un’altra cosa che questa pandemia ci ha insegnato è la maggior cura che bisogna avere verso i nostri anziani, come nelle società del passato, viste le stragi avvenute ai nostri giorni nelle case di riposo. Rispettare ed investire sui nostri vecchi ci permette di ringraziarli per quello che ci hanno dato, ci qualifica come uomini, ci rassicura per quando noi saremo vecchi (io già lo sono, ma non di spirito) ed educa i nostri giovani a sentirsi anelli di questa catena di generazioni diverse, ma sempre solidali le une con le altre.

Forse anche in viticoltura sarebbe auspicabile una maggior cura per i nostri vecchi vitigni autoctoni, per i nostri vini tipici, perfino per qualche vecchio vigneto che darà anche poco vino, ma dal carattere inimitabile. Quindi a chi sta per fare un impianto consigliamo il tai rosso anziché il pinot nero, la corvina piuttosto che lo shiraz, un raboso del Piave o un durello al posto dello chardonnay, per fare vini che non scimmiottano nessuno, più difficili da vendere, ma che nessuno potrà imitare. E magari gli consigliamo di lasciare qualche isola alberata tra le viti, per la biodiversità e la bellezza del paesaggio, le colline di soli vigneti sono brutte ed insane.

Malik sta leggendo qualcosa, Bòndi sonnecchia vicino all’amaca - Ma noi non l’avremo mai questa immunità di gregge- sbotta offeso- non siamo mica pecore, siamo tigrotti e anche questo figlio di un cane non ha mai visto le pecore, appena qualche capretta -.

- Vero- gli rispondo- ed in più per te c’è quel serio problema dell’imprinting con la dimensione delle tette -. Lui ci prova, ma io ero guardingo e scanso ridendo il suo colpo di banana.

 

Yanez

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