Aldo Naddeo
Si potrebbero discorrere milioni di preamboli, fare infinite considerazioni ed asserire qualunque cosa sulla Cantina di Romano Dal Forno. La verità è una sola, avere la fortuna di visitare una delle aziende più prestigiose e conosciute al mondo è una ricchezza infinita. È proprio così che ci siamo sentiti io e la piccola delegazione che ha varcato la soglia di questa reggia, ammirata da molti di noi solo fronte strada per molti e molti anni, sognando. Un’accoglienza in stile Versailles, corte immensa e cancellate alte metri, tutto all’insegna della bellezza e dello stupore. All’interno non ci si potrebbe aspettare di meno, la cantina ha spazi molto ampi ed ordinati con un senso di pulizia e perfezione del dettaglio che circonda chi l’osserva.
Marco, figlio di Romano, da qualche anno ha le redini della cantina, sostituendo il padre fautore di cotanta amenità, con peso non indifferente di fama e grande prodotto da dover necessariamente portare avanti.
L’appassimento della cantina Dal Forno è indubbiamente un’opera ingegneristica molto popolare tra gli appassionati di vino, ma vederla coi propri occhi dà un effetto realistico differente dal mero sentito dire, col suo sistema di ventilazione eccezionalmente unico e brevettato.
La barricaia non ha niente da invidiare a nessuno, simil grande cantina d’oltralpe, con utilizzo di barrique sia francese che americana, solo rigorosamente di primo passaggio. Qui lo stile più volte descritto dai migliori sommelier veronesi del ‘Less is more’ non si applica, ma anzi entusiasma con il ‘Rock the bells’ made from States di chi si rifiuta di fare marcia indietro, abbracciando la più completa modernità in una sfera popolare trilussiana.
In degustazione:
Valpolicella Superiore Doc Monte Lodoletta 2015
Rosso carminio pieno di buona compattezza, con intensità antocianica poco penetrabile. Inizialmente al naso un’intensa frutta rossa di media-buona maturità, con lieve tendenza alla confettura. Sentori di china e cardamomo con accenni di liquirizia e refoli vegetali in lontananza. Bocca succosa e molto persistente, con un tannino ruvido ma ben amalgamato che col passare dei minuti è in grado di trasformarsi in interessante evoluzione catramata con punta amaricante, senza mai abbandonare una spinta acida importante che lascia ben intendere anche ad assaggi futuri. Ottimo vino da grande gastronomia.
Lo abbiniamo con: fagiano al forno lardellato con cipolle e patate stufate
Amarone della Valpolicella Docg Monte Lodoletta 2015
Rosso granato con unghia carminio ancora presente, presagio di futura evoluzione anche nella nota colorante che rimane impenetrabile e carica. Naso molto intenso, di particolare eleganza che nasconde una percezione intrigante complessiva. Sentori di marasca sotto spirito con accenni smaltati e una notevole crescita speziata di liquirizia contornata da cacao amaro, cioccolato e cuoio. Bocca incredibilmente avvolgente con tannino levigato di un certo carisma. Fresco e decisamente saporito con residuo zuccherino quasi assente, dal futuro prodigioso già scritto.
Lo abbiniamo con: sigaro Habaneros Partagas (provare per credere)