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Dalla redazione
lunedì 2 febbraio 2015

Cronaca di un'annata eccezionale

Ad Anteprima Amarone 2011 il vino principe della Valpolicella si è presentato in forma smagliante, frutto del connubio perfetto tra il clima, l’uva e la saggezza di chi la sa coltivare.

Corinna Gianesini


L’anno 2011 viene da molti ricordato per il matrimonio regale tra William e Kate, ma per gli amanti del vino è un’altra l’unione da ricordare: quella tra l’uva ed un clima perfetto, che, attraverso la maestria e la passione dei vignaioli, ha dato vita ad un’annata che rimarrà nella storia. Dopo un inverno freddo e piovoso, la primavera ha risvegliato le viti in anticipo, con un tepore inconsueto che ha stimolato un germogliamento anticipato. L’assenza di precipitazioni ha indotto la vite a nutrirsi di acqua direttamente dal terreno salubre. Le piogge di giugno sono state un'utile risorsa per affrontare i mesi estivi, caldi e pieni di luce. Settembre nei suoi primi giorni ha irrigato le vigne, poi ha guardato i grappoli di Corvina, Corvinone e Rondinella colorarsi di blu, sotto la bianca pruina, e raggiungere la perfetta maturazione, asciutti e sodi fino alla vendemmia. Il clima, secco e ventilato, ha assistito l’uva anche nel momento dell’appassimento. Gli acini, un po’ più piccoli del solito ma ricchi di antociani, erano appena stati messi a riposare sui graticci quando nella notte tra il 6 e il 7 ottobre la temperatura è scesa da 20°C a 12°C gradi centigradi.

Il calo termico ha rallentato molto la seconda maturazione delle bacche, che si sono disidratate a poco a poco, in modo regolare, mantenendo tutta l’acidità, ma concentrando fortemente gli zuccheri e tutte le sostanze estrattive. Quando l’uva è stata finalmente pigiata, a gennaio del 2012, ha donato un succo consistente, dal colore vivido e dal profumo intenso. Mani esperte lo hanno fatto fermentare e poi invecchiare nel legno.

Nei bicchieri di quest’Anteprima Amarone 2011 abbiamo ritrovato la sintesi perfetta tra l’uva e il clima di quest’annata speciale. I vini presentati, sia prelievi da vasca che campioni già imbottigliati, si esprimono in modo complesso ed elegante, ma allo stesso tempo deciso. Il residuo zuccherino è poco, ha ceduto il posto ad un’alcolicità spiccata, ma ben sostenuta da una spalla acida che assicura al vino una grande longevità. I tipici sentori di frutta rossa matura e di fiori si alternano a percezioni più austere e tanniche, a note speziate e balsamiche. A breve pubblicheremo la degustazione dei campioni che ci hanno maggiormente colpito nel corso della manifestazione.

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